Neve, ghiaccio, e il sole – a tratti - che accende la foschia di bagliori accecanti. Questa è l’ambientazione estrema in cui si consuma la vicenda descritta ne “Il piromane” di Jón H. Stefánsson (edito da Atmosphere libri, traduzione di Silvia Cosimini).
Ecco, in breve, la trama. La piccola città di Seyðisfjörður è sconvolta da un incendio, che distrugge un'abitazione. I proprietari, in vacanza alle Canarie, si salvano. Ma la paura serpeggia per il paese: le autorità scoprono ben presto che il rogo è di natura dolosa.Per svolgere le indagini viene chiamato sul posto Valdimar Eggertsson, poliziotto della capitale, uomo schivo e caparbio. Durante il suo soggiorno nella cittadina, Valdimar scopre che un altro incendio è divampato poco tempo prima, devastando la casa del pastore.
Lungo l'irto percorso investigativo, tra i due eventi incendiari emergono sotterranei legami, una freatica strada fatta di odio e silenzio.
L’iniziale difficoltà che il lettore potrebbe avvertire a calarsi in un mondo così distante dal nostro, anche da un punto di vista puramente grafico, viene superata grazie all’interessante carrellata di personaggi, tutti molto ben caratterizzati. L’intreccio narrativo è ottimamente costruito e porta a una soluzione sorprendente che lascia presagire un seguito.
Un gradevole giallo classico, con il valore aggiunto della suggestiva ambientazione nordica.