Recensione: Nessun'altra strada

Creato il 20 giugno 2015 da Miriam Mastrovito @miriammas
Titolo: Nessun’altra strada Autore: Viola Lodato Editore: Triskell
Pagine: 209
Collana: Fantascienza
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo: 4,99 € Descrizione: Victoria è una ragazza di ventitré anni che vive in una società angloamericana dai tratti quasi post-apocalittici e orwelliani. Il suo passato è costellato di eventi negativi che l’hanno segnata e che le ha portato via ogni cosa. Dopo aver perso tutto, finalmente riesce a trovare qualcuno disposto ad aiutarla, un lavoro, l'amore.
Da un giorno all'altro, però, si trova nuovamente da sola e decide di rischiare la vita pur di salvare Clay, l'uomo che ama. Victoria mette in atto il suo piano e cerca di fuggire oltre la Manica, verso la libertà, ma il viaggio non sarà facile come crede. Arrivata finalmente in Francia, ciò che trova la sconvolge: riaffiorano volti del passato, personaggi nuovi estremamente significativi e l'odio di Clay.
Ad un passo dal riappropriarsi della sua vita, Victoria si troverà costretta ad affrontare i fantasmi di un passato che credeva ormai sepolto, per salvare se stessa e chi ama. 
La mia recensione:
Un futuro governato da un regime totalitario il cui potere passa anche attraverso reality show estremi. È un’idea di grandissimo impatto che ha ispirato diverse opere letterarie, a partire da L’uomo in fuga di Stephen King, pubblicato per la prima volta nell’ormai lontano 1984, sino ad arrivare ai più recenti Hunger Games. Nessun’altra strada si inserisce nel medesimo filone, rielaborando dunque un canovaccio già tessuto in precedenza. Siamo in Inghilterra in un ipotetico futuro, la società e spaccata tra una classe dirigente ricca e la maggior parte della popolazione condannata alla fame. Mentre nei quartieri poveri ci si contende anche le briciole e i più sfortunati lottano contro il Morbo di Weiren, in TV scorrono le immagini del reality show “Il programma”. I concorrenti sono posti di volta in volta in una location diversa e muniti delle armi più disparate. Una sola è la regola del gioco: uccidere, perché alla fine un solo giocatore sopravvive e si aggiudica un sacco di soldi. In questo contesto si inserisce Vicky, voce narrante della storia. Dopo aver perso tutto, dai beni materiali alla famiglia, si aggira nelle zone più degradate della città, vivendo di espedienti, fino a che non incontra Clay, un vero e proprio angelo che la salva e le offre la possibilità di una nuova vita: pur sempre misera, ma lontano dalla strada e dai pericoli. L’illusione di una ritrovata felicità, tuttavia dura poco perché, proprio come il Ben Richards di kinghiana memoria, Clay decide di candidarsi al Programma sperando di vincere e di poter utilizzare il denaro in palio per salvare su fratello minore, relegato in un istituto e affetto dalla malattia che sta decimando la popolazione. È un duro colpo per Vicky, un colpo che non può incassare e che scatena il suo spirito di ribellione. Incapace di rassegnarsi e di assistere in TV alla morte dell’uomo che ormai ama, deciderà infatti di tentare l’impossibile per farlo scappare dal set e trarlo in salvo sfidando il potere. È proprio questa sterzata che, a partire circa da metà romanzo, introduce un elemento di novità rispetto alle opere succitate. Da un certo punto in poi, l’attenzione si sposta dal gioco mortale al piano di fuga, ed è qui che si inseriscono le sorprese. Dopo un lungo inizio avvincente, ma sicuramente non originale, la storia ci regala un’inattesa virata e spicca il volo verso sentieri inesplorati, sentieri che odorano di rivoluzione e di speranza. Sebbene non si possa parlare di una vera e propria svolta romance, l’amore si inserisce nel plot giocando un ruolo fondamentale e arricchendolo di emozioni. Essendo una grandissima appassionata di distopici e avendo letto molti romanzi ascrivibili a questo genere, non posso negare di aver letto la prima parte con piacere sì, ma con un pizzico di delusione derivante dalle molteplici somiglianze con altre opere che, inevitabilmente, si affastellavano nella mia mente. Ho apprezzato molto di più la seconda parte, soprattutto i momenti di introspezione psicologica nei quali emerge la difficoltà dei due protagonisti posti ripetutamente di fronte a delle scelte davvero difficili. La narrazione in prima persona, caratterizzata da uno stile asciutto ma incisivo, fa sì che ci si immedesimi facilmente in Vicky assorbendone ogni stato d’animo. Suggestivo anche l’epilogo che non manca di riservarci un bell’effetto sorpresa. Una lettura godibile nel complesso che consiglio soprattutto a chi voglia accostarsi al genere per la prima volta. Una mente libera da termini di paragone, sicuramente potrà lasciarsi conquistare anche dall’idea di fondo che, sebbene già ampiamente sfruttata, rimane ricchissima di suggestioni.





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