Autrice: Sara Rattaro
Editore: Garzanti Libri
Pagine: 219pp.
Trama: Due scatole colme di libri, pupazzi e tante fotografie. Tutto il mondo di Margherita è racchiuso in quelle poche cose. In spalla il suo adorato violino e tra le mani un biglietto aereo per una terra lontana: l'Italia. La terra dove è nata e che non rivede da quando è piccola. Ma ora è lì che deve tornare. Perché a quasi quindici anni Margherita ha scoperto che a volte è la vita a decidere per noi. Perché c'è qualcuno che non aspetta altro che poterle stare accanto: Francesco, suo padre. Il suono assordante dell'assenza di Margherita ha riempito i suoi giorni per dieci anni. Da quando sua moglie è scappata in Danimarca con la loro figlia senza permettergli di vederla mai più. Francesco credeva fosse solo un viaggio. Non avrebbe mai pensato di vivere l'incubo peggiore della sua vita. Eppure, ora che Margherita è di nuovo con lui, è difficile ricucire quello che tanto tempo prima si è spezzato. Francesco ha davanti a sé un'adolescente che si sente sbagliata. Perché a scuola è isolata dai suoi compagni e a casa passa le giornate chiusa nella sua stanza. Ma Francesco giorno dopo giorno cerca la strada per il suo cuore. Una strada fatta di piccoli ricordi comuni che riaffiorano. Perché le cose più preziose, come l'abbraccio di un padre, si possiedono senza doverle cercare. E quando Margherita ha bisogno di lui come non mai, Francesco le sussurra all'orecchio poche semplici parole per farle capire quanto sia speciale: "Niente, ma proprio niente, è come te, Margherita".
Recensione a cura di Stefania Scarano:
Dopo Non volare via, l'autrice ritorna con un nuovo romanzo che parla di famiglia.
In questo caso il protagonista è Francesco assieme a sua figlia Margherita. Il romanzo è articolato come un doppio diario che si alterna tra le impressioni dei due protagonisti, un racconto di entrambi da lasciare ai posteri o anche solo per spiegarci come sono andate le cose.
Francesco vola in Danimarca a prendere sua figlia Margherita, la sua ex compagna è tragicamente scomparsa e a suo discapito finalmente potrà tornare a fare il padre. Per diversi anni, Francesco ha mantenuto un contatto con la figlia solo grazie alla tata Ingrid e così, dopo tanto tempo, i rapporti tra i due di fatto sono inesistenti e faticano a comprendersi.
Enrica, la compagna di Francesco, è completamente diversa dalla sua ex moglie Angelika, comprensiva e simpatica cerca di fare da legante tra padre e figlia.
Gradualmente, Francesco trova la strada per far breccia nel cuore di Margherita ma, allo stesso tempo, si avverte un senso di inquietudine per la sua relazione con Enrica... Riuscirà Francesco a riconquistare le donne della sua vita?
Margherita, oltre al difficile rapporto col padre, si sente sempre quella diversa e da anni si rifugia nell'autolesionismo finchè nemmeno quello le basterà più.
Amore e dolore si intrecciano nei racconti dei protagonisti e ci vengono trasmessi con la lettura, fino a sentirli sulla propria pelle.
L'autrice si è calata, nuovamente, nei panni di un uomo e di certo ci riesce bene, questa è infatti la storia rielaborata di un uomo reale.
Il tema affrontato è, chiaramente, quello dei figli sottratti che finiscono spesso chissà dove con un solo genitore lasciando l'altro impotente. Storie simili, purtroppo, sono sempre più frequenti e mi hanno fatto pensare molto perchè, in passato, anche io ho avuto una storia con uno straniero. Le brevi note di cronaca su minori sottratti, che intervallano i racconti dei protagonisti, non possono che far riflettere chiunque, lo scontro con la realtà è devastante secondo me.