Michael Marshall (Knutsford, 1965) si è formato a Cambridge, dove ha studiato filosofia e scienze politiche. Dopo un esordio come commediografo e autore di programmi radiofonici della BBC, scopre una vocazione per la fantascienza. Il primo romanzo, Uno di noi (Garzanti), pubblicato con il nome di Michael Marshall Smith, gli vale il prestigioso Philip K. Dick Award, mentre la trama del secondo, Ricambi (Garzanti), sul delicato tema della clonazione, sarà ripresa nel celebre film The Island di Michael Bay. Con il nome di Michael Marshall sceglie di dedicarsi anche al genere thriller, diventandone un maestro: tra i suoi titoli ricordiamo Uomini di paglia ed Eredità di sangue (Bompiani). Noi siamo qui è il suo ultimo romanzo e segna l'esordio nel catalogo Timecrime.
La recensione di Sara:
A volte ritornano.
Ci sono persone che crediamo di aver dimenticato, il cui nome non ci dice proprio niente. Ci urtano per strada ma non riusciamo a riconoscerne il volto.
Siamo sicuri che per loro valga lo stesso
Secondo Michael Marshall, assolutamente no
John e la sua compagna sono alle prese con uno stalker che perseguita Catherine. L’uomo inizialmente non crede all’ipotesi che ci sia davvero qualcuno a seguire la donna, Catherine non riesce a fornirgli prove concrete del fatto e John si convince che sia tutta una fantasia isterica dell’amica della sua ragazza.
È per questo che prende molto sottogamba l’incarico di investigatore.
Kristina però non è dello stesso parere del suo compagno
Lo trascina così in una caccia all’uomo spietata, dal risultato sconvolgente.
A pedinare Catherine non è un ex-fidanzato o un maniaco ma… una ragazza.
Contemporaneamente David, uno scrittore in erba e sua moglie Dawn sono a New York.
C’è qualcosa che turba David, un uomo incontrato alla stazione della metropolitana sembra avergli sussurrato qualcosa, una frase che l’ha sconvolto e che sta rievocando alla sua mente ricordi rimossi.
Così John e David, con storie parallele, si troveranno a scoprire un mondo sotterraneo inquietante e angosciante, fatto di grigiore e nostalgia.
Quelli che nel romanzo di Michael Marshall si presentano come mendicanti, stalker, viandanti, altri non sono che persone dimenticate nelle pieghe della memoria.
Non hanno più casa, non hanno più una vita, nessuno si ricorda di loro e, stare in superficie è praticamente impossibile.
È per questo che hanno deciso di crearsi un mondo parallelo dove sentirsi meno soli.
La nostalgia però è una brutta bestia, non è facile curarla e, quando ti si aggrappa alla gola, stringe talmente forte da non farti respirare. Qualcuno, per levarsela di torno, decide di tornare e di farsi ricordare a tutti i costi.
Noi siamo qui è un romanzo che sfiora le porte del surreale, inquieta per la sua naturalezza, per la capacità di sbattere la realtà in faccia al lettore.
I personaggi dimenticati mi hanno ricordato, per alcuni versi, gli abitanti della Londra di Sotto di Gaiman.
L’autore ha uno stile secco e diretto che lascia l’amaro in bocca e che, un po’ fa sentire in colpa. Vi ritroverete a interrogarvi sul vostro passato, a chiedervi se c’è qualcuno che avete dimenticato e che, invece, si ricorda di voi e viceversa.
Un romanzo intrigante, che appassiona e fa riflettere.
Se fosse un film, Noi siamo qui, sarebbe senz’altro in bianco e nero. Ha un sapore retrò, nonostante sia attualissimo.
Merita di essere letto, perché è un ottimo romanzo e perché riscatta tutti quelli che sono finiti in uno scantinato, gonfi di polvere come album di fotografie ingiallite e peluche devastati dal tempo. Perché “Tutti meritano di essere ricordati”.