Recensione Non Aprite Quella Porta 3D (6.0) Un finale sorprendente, ma si poteva fare di più

Da Frenckcinema @FrenckCinema

Amici cari questa sera per l'appuntamento della recensione del film della settimana vi parlerò di Non Aprite Quella Porta 3D, sequel del cult del 1974, horror che diede il via ad un nuovo modo di apprezzare un genere finora solo ad appannaggio degli europei.

Dal 1974 ad oggi molti sono stati i capitoli dedicati al mito di Leatherface, tre infatti sono stati sequel (1986-1990-1994), un remake nel 2003 ed un prequel nel 2006, ma nessuno mai aveva seguito passo passo i fatti susseguenti al primissimo capitolo del 1974.

Non Aprite Quella Porta 3D nasce proprio come sequel diretto del primo originale film, la scena iniziale ripercorre, con scene di repertorio, il finale del film diretto da Tobe Hooper, con tanto di omaggio ad alcuni vecchi attori della saga come Bill Moseley, Marilyn Burns ed il mitico Gunnar Hansen (Leatherface).

Una scelta questa del regista John Luessenhop molto saggia che ha dato un senso di continuità alla saga usando un certo rispetto per l'originale primo capitolo che i fan apprezzeranno di sicuro, il film infatti segue la vita dell'unica sopravvissuta al massacro iniziale della famiglia Sawyer, la oramai ventenne Heather.

Vorrei dire tanto che da quel momento il film segue un ritmo incessante e pieno di vita, ma purtroppo finisce per cadere in un mare di banalità, corpi seminudi in bella vista e dialoghi tutt'altro che intelligenti, tutte caratteristiche di un horror di serie B senza pretese.

Luessenhop fallisce nel rendere troppo contemporaneo un horror che da sempre ha brillato per quell'aspetto vintage (a parte l'ultimo capitolo inguardabile), Non Aprite Quella Porta 3D soffre una sceneggiatura scontata e troppo simile all'originale, i soliti 4 ragazzi che incontrano un autostoppista e avviandosi verso la solita casa li vedremo uno ad uno morire sotto i colpi della mitica motosegha, insomma tutto già visto più volte.

Poche volte si salta dalla poltrona nonostante la scelta di rendere il film in 3D, tra l'altro molto inutile se non per qualche piccola scena, la tensione si può sentire solo in poche scene, il gore non sembra rendere merito all'originale primo capitolo, il sangue infatti non sgorga a fiotti.

Anche se molte sono le caratteristiche negative non è tutto da buttare, ottima infatti la scelta di rendere molto più umano il personaggio di Leatherface che alla fine non è che un uomo con gravi problemi mentali che ama la sua famiglia e fa di tutto per vendicarsi, il finale del film per esempio è assolutamente intelligente e regala ai fan storici un modo per ben sperare per il futuro, chiaramente non ve ne posso parlare per non svelarvi nulla.

Il cast chiaramente come per un horror che si rispetti è quasi completamente sconosciuto, a parte i piccoli cammei degli attori originali che sopra vi ho menzionato, c'è da sottolineare solo la positiva interpretazione di una belissima Alexandra Daddario.

La Daddario non sfoggia soltanto un fisico da paura e due occhi da infarto, essa riesce ad interpretare con buona qualità prima una ragazza molto insicura alla ricerca della verità e successivamente un personaggio molto più carismatico e pieno di se, un vero mix che avrebbe messo alle corde qualsiasi altra giovane attrice della sua età, da dimenticare il resto del cast che risponde al classico clichè "carne da macello per film horror".

Come preannunciato il 3D sembra praticamente inutile tranne per qualche scena utilizzata tra l'altro in maniera troppo stupida (vedi la motosega che fuoriesce dallo schermo più volte), le profondità delle immagini tridimensionali si possono apprezzare solo pochissime volte, buona invece la luce, una delle poche volte che il 3D risulta non invalidante nelle scene notturne infatti.

In conclusione posso affermare che Non Aprite Quella Porta 3D parte benissimo, si perde nella parte centrale per via di una banalità troppo eccentuata e risorge alla grande in un finale molto particolare, creato apposta per dare una spinta ad una saga che nel tempo è sembrata perdersi un pò per strada. Consiglio questo film a tutti gli amanti dell'horror senza pretese, vi raccomando a non aspettarvi il capolavoro, non lo troverete, stesso discorso per i vecchi fan della saga originale, non troverete un gioiello, ma soltanto un film che riesce a rialzare le sorti di una saga affondata per metà dal capitolo del 2003 e completamente da quello del 2006

di Frenck Coppola


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