Recensione: "Non volare via" di Sara Rattaro

Creato il 27 luglio 2014 da Marta @RosaMDeserto
Buonasera, lettori!
Come potete vedere ce l'ho fatta. Approfittando di questi giorni uggiosi e di casa libera, riesco ad aggiornare più spesso il blog e vi regalo la mia ultima recensione.
Ho letto questo romanzo in pochissimo tempo, attratta dallo stile delicato e semplice della Rattaro, e ne sono rimasta incantata. Mi aspettavo qualcosa di diverso, forse, ma mi è piaciuto moltissimo. Una storia reale, che fa riflettere, che muove qualcosa nel nostro cuore. Una storia che affronta anche temi forti, ma con tocco delicato e voce armoniosa. Un libro assolutamente consigliato. Ed ora le informazioni e i miei piccoli pensieri a riguardo!

Non volare via, di Sara Rattaro
Editore: Garzanti
Pagine: 224
Prezzo: 14,90 euro
Consigliato a chi ha voglia di emozionarsi, e scoprire una storia reale, che parla al cuore. A chi ha voglia di cercare tra queste pagine varie forme d'amore, e di colpa. Troverete una ragazza nel pieno dell'adolescenza, che si ritrova a crescere velocemente e spesso ad aprire gli occhi agli adulti. Un bambino dolcissimo di cui prendersi cura, e che spesso sarà la voce silenziosa alla vostre domande. E due genitori che hanno lottato per la propria famiglia, ma si ritrovano di fronte a ostacoli, un passato che torna, dubbi ed incertezze. Persone come noi, come voi, perfettamente umane, con i propri pregi, i difetti, gli errori e la voglia di alleviare il dolore inferto.

Valutazione

Trama:

Matteo ama la pioggia, adora avvertire quel tocco leggero sulla pelle. È l'unico momento in cui è uguale a tutti gli altri, in cui smette di sentirsi diverso. Perché Matteo è nato sordo.
Oggi è giorno di esercizi. La logopedista gli mostra un disegno con tre uccellini. Uno vola via. Quanti ne restano? La domanda è continua, insistita. Ma Matteo non risponde, la voce non esce, e nei suoi occhi profondi c'è un mondo fatto soltanto di silenzio. All'improvviso la voce, gutturale, dice: «Pecché vola via?».
Un uccellino è volato via e Matteo l'ha capito prima di tutti. Prima della mamma, Sandra. Prima della sorella, Alice. È il padre a essere volato via, perché ha deciso di fuggire dalle sue responsabilità.
Ma è stato proprio l'amore a travolgere Alberto, un amore perduto e sempre rimpianto. All'inizio non era stato facile crescere il piccolo Matteo. Eppure tutti si erano fatti forza in nome di un comandamento inespresso: restare uniti grazie all'amore.Uno di quei segreti del passato che ti sconvolgono la vita quando meno te l'aspetti. Lo fa quando credi di essere al sicuro, perché sei adulto e sai che non ti può succedere. E poi ti trascina nell'impeto di inseguire i tuoi sogni.
Ma adesso Alberto ha una famiglia che ha bisogno di lui. Sandra, la donna che ha sacrificato tutto per il figlio. Alice, la figlia adolescente che sta diventando grande troppo in fretta. Ma soprattutto ha bisogno di lui Matteo, che vorrebbe gridare: «Papà, non volare via».

Recensione:

Per essere straordinari non è necessario nascere perfetti.

Non volare via è il primo libro che leggo di quest'autrice italiana. Ne ho sentito molto parlare bene, e la storia, così come la copertina, mi avevano molto attratta. Così, pochi giorni fa mi sono dedicata a questa lettura, trovandola emozionante e riflessiva.
Non volare via è la storia di una famiglia e di un amore speciale quanto difficile, o meglio, di varie forme di amore. È la storia di un bambino dolcissimo, Matteo, che sin dalla nascita ha un problema che lo esilia in un certo senso dal mondo. Matteo è nato sordo e il silenzio sembra essere l'unico amico, l'unico spazio in cui vivere.
È anche la storia di Alice, un'adolescente forte e determinata, che si dimostrerà spesso più adulta dei suoi stessi genitori, intessendo un rapporto profondo e particolare con il suo adorato fratellino. Ma è la storia, soprattutto, di Sandra e Alberto, due persone adulte che si ritrovano catapultate in qualcosa più grande di loro. La storia di un amore che torna dal passato, di sogni repressi che possono essere ora vissuti. Di rimpianti e nuove possibilità, ma anche di impegni da prendere, di una famiglia da non spezzare.

Una famiglia si è, non si racconta e basta.
Come si potrebbe erroneamente pensare, il tutto potrebbe essere raccontato dal punto di vista del bambino, o della madre, o anche della sorella... e, invece, l'autrice sorprende, facendo narrare la storia quasi del tutto dal padre, Alberto. Quella che potrebbe essere vista come una scelta strana, soprattutto perché è più facile narrare dal punto di vista femminile, appare invece come un punto di forza. Attraverso i pensieri di Alberto, la sua vita passata e attuale, noi possiamo comprendere veramente le sue scelte, senza per forza doverlo giudicare per ciò che commette. Alberto, infatti, nonostante una famiglia da mantenere e un figlio sordo, cede a una sorta di debolezza. Potremmo quasi metterlo al muro, disprezzarlo e criticarlo, ma attraverso uno stile semplice e delicato, l'autrice forse ci invita a capirlo.
Alberto ha amato e perso. Un amore, che non ha potuto essere vissuto fino in fondo, torna quando ormai è adulto e ha costruito una famiglia. Una forza impetuosa pulsa nel suo petto, ricordi che affiorano contro cui lottare, per poi venirne sopraffatti. Ad Alberto il destino sembra concedere una seconda possibilità, ma questo può essere anche un punto di non ritorno, la scintilla che potrebbe distruggere la sua amata famiglia.
In questo romanzo, si analizzano le persone, la difficoltà di fare la scelta giusta, di andare avanti quando il destino sembra aver inferto un colpo grande. Il "difetto" di Matteo, infatti, è qualcosa che coinvolg tutti i personaggi delineati. Tutta la vita si concentra su quel piccolino che vuole essere amato e che teme di perdere i suoi punti di riferimento. Distruggere il suo mondo, andarsene, volare via, significa fargli fare passi indietro, buttarlo in un mondo nascosto dal quale hanno lottato per farlo uscire. Vittima di un silenzio che potrebbe annientarlo.
Allora qual è la scelta giusta? Seguire la strada che il cuore ci indica, volando via, o cercare di rendere solida la famiglia?
Ho trovato tutti i personaggi davvero ben descritti. Appaiono ai miei occhi come persone reali, con i loro pregi e i loro difetti. Alberto, Sandra, Alice, Matteo sono umani, persone che possono commettere errori, a volte gravi, ma che sono pronti a riparare, a fare delle scelte. Mettere in ordine la propria vita, per capire cosa perdere e cosa portare avanti. Come quando si sistema una stanza e si è costretti a buttar via qualcosa, così Alberto dovrà fare con la sua vita. Scelte importanti, a caro prezzo.
Facendoci vedere il mondo attraverso i suoi occhi, l'autrice ci porta a comprendere, a non giudicare, a riflettere. Siamo pedine in balia di un destino che sembra giocare con le nostre vite, i nostri sentimenti. Un passato che torna, dei problemi reali che spingono a riflettere. Chi può giudicarci?
Mettere in ordine vuol dire fare delle scelte e fare delle scelte significa perdere qualcosa o qualcuno.

Come dicevo, i personaggi sono davvero ben definiti, delineati. Ho particolarmente apprezzato Alice. Nonostante la sua giovane età, riesce a sviluppare subito un rapporto unico e speciale con suo fratello. Riesce a comprenderlo, a spezzare il muro del silenzio. Alice è costretta a crescere in fretta e sarà proprio lei, insieme al fratellino, a far aprire spesso gli occhi ai suoi genitori. Alice cresce in fretta, e impara anche ad amare.
Matteo è un bambino di una dolcezza infinita. Vorresti stringerlo forte, amarlo con tutto il cuore, donargli ogni forma di affetto. Il suo legame con la sua famiglia è così forte, che ti ritrovi a tremare di fronte alla possibilità che tutto si possa spezzare, sgretolare in mille pezzi, e lui possa fare passi indietro.
E poi ci sono Sandra e Alberto. Le loro incertezze, ma anche la loro forza. In un primo momento, Sandra sembra essere davvero la personificazione della Forza. Sembra la colonna portante della famiglia. Determinata, sicura, pronta a far di tutto per proteggere i suoi figli.
Successivamente, invece, Alberto riesce a essere un elemento molto importante, ma non posso dirvi molto per non rischiare di svelarvi tutto il finale.
Sandra e Alberto, in particolar mondo, rappresentano perfettamente la realtà. La difficoltà di fare le scelte giuste. Non è facile capire come muoversi in questa vita. La possibilità di arrecare dolori e ferite agli altri spesso è grande. E, personalmente parlando, anche se odio il concetto di Tradimento, non riesco davvero a condannarlo del tutto.
È stata una lettura piacevole. Con uno stile semplice e delicato, Sara Rattaro ti prende per mano e ti accompagna a piccoli passi nel suo mondo, facendoti conoscere i suoi personaggi, sussurrando parole al tuo orecchio, spingendoti a riflettere, a porti domande, a trovare risposte. Non sembra esserci condanna a certi comportamenti, ma solo spunti di riflessione. Pensieri che spesso mi sono trovata a sottolineare per serbarli nel cuore, per rileggerli e capire.
Una lettura che ti regala emozioni tenui, e che una volta conclusa riesce a donarci una sorta di benessere e un dolce sorriso sulle labbra.

L'autrice tratta temi molto forti, come il già citato tradimento, l'aborto, la separazione, e il dolore, ma usando parole semplici e delicate, da non lasciarti sprofondare. Sembra quasi narrare tutto come una voce amica, che vuole far riflettere, non condannare, non annientare.
Insomma, è un libro che voglio consigliare a tutti voi. Davvero un'ottima lettura, e un'altra conferma sulla bravura di molti autori italiani.
Purtroppo, attualmente,  ho letto solo questo libro di Sara Rattaro, ma so che verso settembre - se non erro - uscirà un nuovo libro sempre pubblicato da Garzanti, che ha già stuzzicato la mia curiosità. Inoltre spero di leggere, appena possibile, anche i suoi precedenti romanzi di cui ho sentito parlare davvero bene.
Vi lascio altre frasi che ho segnato, anche se ce ne sono altre molto belle da ricordare!

Non è quello che accade a essere importante ma quello che sarai in grado di fare dopo e quanto questo ti sarà utile per diventare grande, perché ogni tua più solida sicurezza ha trovato sempre inizio da un dolore, una mancanza o un brutale errore

Non è la morte che ci fa paura. È la vita. Quando ci stupiamo di quanto sia difficile affrontarla o quanto sia complicato spiegarla, dobbiamo ricordare che in una frazione di secondo tutto può cambiare.
La fiducia è qualcosa di fragile, ha sempre i minuti contati e raramente accetta scuse.
Non riusciamo a smettere. Quando una cosa ci dà gioia, ci regala piacere, dire basta è difficile. Soldi, cibo, alcol, droghe ci fanno stare bene. L'amore ci rende dipendenti.
Le emozioni intralciano. Se vuoi risolvere un problema, le devi tenere sempre fuori. Le decisioni e i cambiamenti devono essere affrontati in modo chirurgico: più sei bravo a rimanere freddo e cinico, più sarà facile incidere, tagliare e cucire. E se davvero vuoi che sia diverso, devi allontanarti dal tavolo operatorio solo a operazione finita.
La verità fa male. È per questo che inventiamo bugie. Se non siamo abbastanza pronti allora neghiamo, anche l'evidenza se necessario.

Autrice:
Sara Rattaro nasce e cresce a Genova, dove si laurea con lode in Biologia e Scienze della comunicazione. Nel 2010 esce per un piccolo editore il suo primo romanzo Sulla sedia sbagliata. Nel 2011 scrive il suo secondo romanzo Un uso qualunque di te, che ben presto scala le classifiche e diventa un fenomeno del passaparola. Non volare via è il suo primo romanzo pubblicato con Garzanti. La scrittura di Sara e la sua voce unica hanno già conquistato i più importanti editori di tutta Europa, che hanno deciso di scommettere su di lei e di pubblicarla.

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