Recensione: "Nulla resta nell'ombra"

Creato il 29 dicembre 2014 da Ilary
Titolo: Nulla resta nell'ombra Titolo originale: Nichts bleibt je vergessen Autore: Claudia Vilshöfer Editore: Giano Collana: I libri della civetta Pagine: 272 Prezzo: 13,90 € cop. flessibile / 7,99 € e-book
È l'una e mezzo di un soffocante giorno d'agosto quando Sarah e Mark Holling raggiungono la val Bormida con la loro Ford malandata. Sono diretti in Liguria dalla natia Germania, in viaggio di nozze. Qualche mese prima Mark ha fatto irruzione nella vita di Sarah come un tornado. Una storia d'amore travolgente, che ha trovato il suo naturale epilogo in nozze improvvise e inaspettate. Tra le vigne sulle colline del Piemonte, dove fino all'orizzonte non si scorge anima viva, Sarah, tuttavia, non si abbandona alla felicità. Avverte, anzi, un'inspiegabile sensazione di disagio, un presentimento cupo, accresciuto dalla calura insopportabile che grava su quella landa. La sua mente sta già volando al mare luccicante della Liguria, agli yacht e alla dolce vita che imperversa nei suoi ameni porticcioli, quando l'auto si arresta di colpo e Mark annuncia sommessamente che non c'è nemmeno un goccio di benzina nel serbatoio. Sono rimasti a secco tra quei poggi e avvallamenti oppressi da un'afa insopportabile, lontani sette chilometri dal primo centro abitato. Troppi per Sarah, sfinita dal caldo. Un'inezia per il prestante Mark, che afferra una tanica e si allontana deciso. Non tornerà più. Sarah si struggerà nell'attesa, avanzerà mille congetture, e alla fine raggiungerà anche lei il paese vicino per denunciare la scomparsa di suo marito alla locale stazione dei carabinieri...

RECENSIONE
Dopo L'ipotesi del male, imperdibile romanzo di Donato Carrisi che tratta il tema degli scomparsi, ho deciso di leggere un altro libro che verte sullo stesso argomento, cioè la sparizione di una persona e tutto ciò che ne consegue. Ovviamente non mi metterò a fare confronti tra i due romanzi che, benchè parlino dello stesso tema, sono completamente diversi per tipo di storia e di narrazione, e in ogni caso, non amo fare paragoni, ogni libro è un libro a sè. Primo romanzo di Claudia Vilshöfer ad essere pubblicato in Italia, anche se è il secondo scritto da questa autrice, Nulla resta nell'ombra racconta la storia di una giovane coppia di neosposi tedeschi, Sarah e Mark, che decidono di fare il loro viaggio di nozze in Italia, destinazione Liguria. Sarah e Mark viaggiano in auto e, in un afoso giorno d'agosto, rimangono senza benzina sperduti nel bel mezzo delle assolate colline piemontesi, lontani sette chilometri dal primo centro abitato. Mark quindi prende una tanica e si avvia alla ricerca di una stazione di servizio, mentre Sarah, accaldata, irritata per la situazione e stanca rimane ad attenderlo all'auto. Mark però non torna e la moglie, sempre più in ansia, decide di avviarsi alla volta del paese più vicino dove farà denuncia di scomparsa. Ma i carabinieri non sembrano prenderla troppo sul serio e quando scoprono che Mark si è licenziato dal suo lavoro presso uno studio fotografico e che ha ritirato tutti i suoi risparmi dal conto, etichettano la scomparsa come sparizione volontaria. Sarah non crede all'ipotesi dei carabinieri e inizia una sua indagine personale che porterà alla luce molti e impensabili segreti nascosti dal marito. Un anno passa e Sarah non si arrende, vuole sapere che fine ha fatto Mark: torna così in Piemonte, lì dove tutto è cominciato, e si stabilisce in un agriturismo gestito da un connazionale. Sarah scoprirà che ci sono state altre sparizioni di giovani uomini che però sono state trascurate dalle autorità e indagando, anche a rischio della sua vita, porterà a galla una terribile e inaspettata verità... Nulla resta nel'ombra è un thriller particolare, molto giocato sul versante psicologico, sui pensieri, le angosce e le inquietudini della protagonista, più che sulle indagini o sugli aspetti criminologici; è particolare anche perchè, a differenza dei thriller che sono abituata a leggere, manca quella scarica di adrenalina improvvisa, quella suspense che mozza il fiato, quei picchi di tensione che di solito mi aspetto dalla lettura di un thriller. Qui no, non c'è niente di tutto questo, o meglio c'è ma in modo molto smorzato, attenuato con un atmosfera pesante, opprimente e soffocante come può essere quella di un caldo agosto nelle campagne italiane. La scrittura della Vilshöfer, così lenta, pacata, senza quel ritmo narrativo incalzante tipico del più classico dei thriller, ben si adatta a evocare la situazione in cui si viene a trovare Sarah, una situazione di attesa nella quale si sente la presenza di qualcosa di incombente e pericoloso, nascosto nell'ombra. Devo dire che sotto questo punto di vista sono rimasta abbastanza spiazzata dalla lettura di questo romanzo che mi aspettavo molto diverso da come l'ho trovato, mi aspettavo il classico thriller investigativo e invece in certi momenti non mi sembrava nemmeno di leggere un thriller. Innanzitutto perchè non c'è la classica indagine con l'investigatore, le prove, i sospettati, ecc; poi, non c'è quella tensione narrativa che ci aspetterebbe da un romanzo di questo tipo, c'è più che altro un senso di sottile inquietudine e di disagio, ma niente che tenga particolarmente col fiato sospeso, tranne forse nella parte conclusiva in cui, finalmente, qualcosa si smuove. Non è un brutto libro Nulla resta nell'ombra, ma mi ha lasciata un senso di insoddisfazione per come è stata condotta la trama e per una certa superficialità nel raccontare la storia: non si sviscerano in modo esauriente tutte le vicende, anzi ho avuto l'impressione di un racconto molto blando e talvolta frettoloso. Oltre a questo lo svolgimento è piuttoto prevedibile, cosa che non ho gradito molto, perchè in thriller che si rispetti la prevedibilità dovrebbe essere bandita. Anche i personaggi, a parte la protagonista sulla quale l'autrice si sofferma maggiormente, sono tratteggiati in modo abbastanza approssimativo, non sono approfonditi e non lasciano niente al lettore, anzi lasciano solo la curiosità di saperne di più, soprattutto per quanto riguarda uno di loro, Matthias, il proprietario dell'agriturismo in cui alloggia Sara. Insomma, questo libro aveva un ottimo potenziale che purtroppo è andato un po' sprecato; ribadisco che non è affatto un brutto romanzo, anzi nonostante questi difetti è anche appassionante, però purtroppo non ha soddisfatto in toto le mie aspettative. Consigliato a chi cerca un thriller "soft" e poco impegnativo.
Il mio voto:

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