Da quando è nato, A si sveglia ogni giorno in un corpo diverso. Per ventiquattr’ore abita il corpo di un suo coetaneo, che poi è costretto ad abbandonare quando il giorno finisce. Affezionarsi alle esistenze che sfiora è un lusso che non può permettersi, influenzarle un peccato di cui non vuole macchiarsi. Quando però conosce Rhiannon, chiudere gli occhi e riprendere il cammino da nomade è impossibile. Per la prima volta si innamora e cerca di stabilire un contatto, di spiegare la sua maledizione. E Rhiannon s’innamora a sua volta dell’anima di A. Ma dimenticare il suo involucro, ogni giorno diverso, è difficile, e pian piano la loro relazione si fa più delicata di un vetro fragile. Nel disperato tentativo di non perderla, A tradisce le sue regole, prende a lasciare nelle esistenze quotidiane strascichi del suo passaggio, e qualcuno se ne accorge…
La mia recensione
Letto in un battito di ciglia e amato fino alla sua ultima pagina, Ogni Giorno è il primo romanzo di Levithan in cui mi imbatto ma, di sicuro, non sarà l'ultimo. E' impossibile definire questo libro in modo esaustivo: non è un paranormal, non è uno young adult, non è una storia di formazione né un semplice romance eppure è tutte queste cose messe assieme e anche di più. Ogni giorno è una storia profonda e magica che da poche risposte alle domande che il lettore si pone, ma che conquista proprio per la sua natura poco delineata che lascia molto spazio alle interpretazioni personali. E' un viaggio che apre il cuore e la mente, che emoziona e diverte e che coinvolge come pochi libri sanno fare. E' bene dunque che leggendo questo libro non ci si aspettino finali chiarificatori, spiegazioni filosofiche e metafisiche sulla natura del protagonista né una ferrea logica su cui la trama è basata: Ogni Giorno è un'esperienza che va vissuta senza preconcetti e lascia il segno proprio grazie alla sua natura ibrida e particolare. "A" ha sedici hanni e non possiede un corpo. Non sa perché, non sa se esistano altri come lui, non sa se è realmente nato né quale sia la sua reale provenienza. L'unica cosa che sa è che ogni mattina, da che ha memoria, si sveglia in un corpo diverso e vive ogni giorno come se fosse un ospite in una nuova vita. Ogni mattina apre gli occhi e sbircia nella mente del corpo ospitante per rendesi conto dell'identità che indosserà quel giorno, consapevole che la sua anima, a differenza delle sue spoglie fisiche, non cambia mai. "A" ha delle regole. Mai affezionarsi ai cari del corpo ospitante, mai compromettere l'esistenza del corpo ospitante, mai rivelare la propria natura. Non si fa troppe domande, non più. Semplicemente è ciò che è e si accontenta di quello che sa: ogni giorno è una persona diversa (una ragazza, un ragazzo, un drogato, un malato, un folle). L'unica cosa che lo accomuna ai suoi ospitanti è l'età, punto. Si penserebbe che entrare in questa ottica e immedesimarsi in un protagonista così etereo sia difficile, ma non è così. Sin da subito Levithan riesce a creare una particolare empatia tra il lettore e il protagonista e questa empatia cresce a ogni capitolo. "A" non è il classico ragazzino problematico, no. Lui è molto di più: lui è chiunque. Affronta ogni tipo di gioia e disagio, ogni tipo di esistenza e difficoltà. "A" è gay, lesbica, grasso, magra, bellissimo, nerd, emarginata, povero, ricca, nero, alta, basso. Ma, prima di ogni cosa, "A" è solo e gli sta bene. O almeno crede sia così fino a quando non incontra Rhiannon e tutto per lui cambia. Quando incontra lei, che è una ragazza semplice e dolce ma che vive nell'ombra di un fidanzato immeritevole e poco gentile, "A" si rende conto che qualcosa in lui si muove e, per la prima volta dopo tanto, tanto tempo, sente il bisogno di restare al suo fianco. Di condividere la verità che lo riguarda con qualcuno. Di essere visto per ciò che è e non per il corpo che indossa. "A" si innamora e l'amore è capace di mutare ogni cosa. Qualche lettore eccessivamente pignolo potrebbe dire che il sentimento che "A" nutre per Rhiannon sia troppo intenso e forse poco giustificato. Ma io ho una teoria: a volte nella vita non serve una vera ragione per abbandonarsi al sentimento. A volte si ha sempicemente il bisogno di amare, di cambiare rotta, di essere ciò che si è. E "A" vuole essere felice, vuole svegliarsi e sapere di poter vedere la ragazza che lo ha risvegliato dal torpore in cui viveva, vuole donare gioia a chi ne ha donato a lui.
Dal giorno in cui incontra lei per il protagonista inizia un'avventura fatta di scelte difficili, viaggi complicati e confessioni scomode. Un'avventura bella e dolorosa e incredibile che si conclude col più dolceamaro e romantico degli epiloghi. Ogni Giorno è un libro romantico, sia chiaro. Però non si può dire che sia soltanto questo. No. Certo tutto gira attorno all'amore che il protagonista nutre per Rhiannon, amore che gli farà compiere follie inattese e sacrifici indicibili, ma c'è dell'altro. C'è l'accettazione, la rinuncia, la lotta per l'affermazione della propria individualità. Oltre alla storia secondaria, riguardante uno dei tanti ragazzi il cui corpo ha ospitato l'animo di "A" per un giorno e che, a differenza di ciò che di solito succede, pare ricordare ogni cosa della "possessione" di cui è stato vittima, Ogni Giorno ha altro da offrire. Cosa? Ma un'infinita serie di punti di vista diversi in cui perdersi, di storie di vita in cui ritrovarsi o da cui imparare qualcosa. Quanti libri possono consentirti di entrare nella mente di così tanti protagonisti, regalandoti qualcosa ogni singola volta? Be', Ogni Giorno lo fa e lo fa davvero bene. Levithan è un autore che sa come incatenare il lettore alle proprie pagine pur non fornendo le risposte che ci si aspetterebbe o le rivelazioni che qualcuno forse desidera. Anche il finale, che in altri romanzi forse mi avrebbe fatto storcere il naso è semplicemente perfetto: aperto eppure conclusivo, l'amara fine di qualcosa a favore della nascita di qualcos'altro.