Titolo: Oltre i confini: Il tocco degli Spiriti Antichi
Autrice: Noemi Gastaldi Editore: selfpublishing
Pagine: 318 p. Prezzo brossura: 7,90 euro
Prezzo ebook: 0,99 euro Descrizione:
“- Non sai chi sono? Allora non puoi liberarmi! - disse la bambina, pestando i piedi sul pavimento con rabbia. - Cerca di sbrigarti a capire come funzionano le cose, o diventerai come me! E non è divertente! - aggiunse ancora, prima di sparire dalla vista di Lucilla.”
Lucilla soffre di allucinazioni fin da quando era molto piccola, si è talmente abituata alla situazione da reputarla normale. Non ha idea del rischio che sta correndo.
Ha ormai ventidue anni, quando l’ossessione per una ragazza misteriosa di cui è innamorata fin dai tempi dell’adolescenza, la spinge a confrontarsi con una realtà che ha sempre rifiutato: la realtà materiale e quella immateriale, sono separate da un velo sottile, e lei è una di quelle poche persone capaci di squarciare questo velo.
Francesca è consapevole di questo già da molto tempo, ma non le basta: è alla continua ricerca di nuove conoscenze, determinata ad accrescere il suo potere; saranno proprio le sue ricerche a farle incontrare Lucilla, nei vasti territori oltre i confini.
Nessuna delle due, però, immagina quello in cui saranno coinvolte: dopo una lunga era di equilibrio, i potenti Spiriti Antichi stanno per scatenarsi gli uni contro gli altri, coinvolgendo coloro che hanno subito il loro tocco…
L'autrice:
Noemi Gastaldi è lo pseudonimo di una giovane universitaria che non è alla sua prima prova letteraria. Una giovane donna dall'animo sensibile. Una diarista convinta e prolifica tanto che lei stessa si definisce accanita. Il suo primo lavoro è un romanzo scritto a quattro mani assieme all'autore Tiziano Aromatico, si intitola “22 fiori gialli”.
È stato pubblicato per la prima volta nel 2009 ed è attualmente edito da “Eroscultura”.
Da queste poche informazioni possiamo comunque capire che la persona che si firma con il nom de plume di Noemi Gastaldi sia nella realtà una persona di molteplici interessi, capace di spaziare all'interno dei vari generi letterari senza alcuna difficoltà.
L'immagine che lei stessa ha scelto come rappresentazione di sé è quella che il suo illustratore di fiducia ha ideato per la protagonista della sua opera Lucilla, che a parere di chi scrive ben si adatta alla personalità solare e affabile di questo giovane talento italiano.
La recensione di Miriam:
L’universo di Lucilla è sempre stato popolato da incubi. Ha cominciato da bambina a percepire oscure presenze che invadevano i suoi spazi chiedendole di essere liberate. Adesso che è diventata una donna, le cose non sono cambiate. Anni di terapia non hanno potuto cancellare quelle che, agli occhi dei più, erano solo allucinazioni prodotte dalla follia e lei, alla fine, ha imparato a conviverci.
Non solo; tra mille “fantasmi” Lucilla ha scorto il volto dell’amore. Si chiama Fantasy la bellissima ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi che le appare sempre più spesso facendole battere il cuore. Seguendola ha scoperto un intero mondo, sospeso tra sogno e realtà. È il mondo oltre i confini, governato dagli Spiriti Antichi ed è da lì che provengono le sue visioni. Accompagnandola nelle sue strane peregrinazioni, scopriremo che la giovane è in realtà una viator, ovvero una persona in grado di varcare il confine tra due mondi, il nostro e quello degli spiriti. Fantasy è un’entità che possiede un dono simile ma non appartiene più alla schiera dei vivi. Lei è una viator lucis, per l’amante umana una sorta di guida e di spirito protettore.
In verità Lucilla non è l’unica “viaggiatrice” tra i mondi. Esistono altre persone come lei e, ben presto, avrà la possibilità di incontrarle. Tra gli altri, conoscerà Francesca che ha affinato una tecnica per gestire il suo dono. Lei ha imparato a spostarsi tra i due piani di realtà a suo piacimento e ha inoltre scoperto l’esistenza di animali guida con cui poter entrare in simbiosi e dai quali attingere preziose conoscenze sul mondo oltre i confini. Quando gli Spiriti Antichi entreranno in conflitto tra loro scatenando una guerra, le due donne si ritroveranno unite a combattere per la loro salvezza ma anche per preservare l’equilibrio tra i due mondi. Lo Spirito Eremita è infatti riuscito a intrufolarsi nel mondo comune e cerca un modo per asservire gli umani ai suoi loschi piani. Quella tessuta da Noemi Gastaldi è una trama complessa e ricca di sfumature. Una struttura ben congegnata atta a sorreggere un fantasy atipico, straripante di potenziale. La carne al fuoco è tanta, i rimandi di carattere esoterico e spirituale ancor di più. Con grande lucidità e verosimiglianza, l’autrice ci parla di viaggi astrali, tecniche di meditazione e spiriti guida provenienti dal modo animale. Sebbene non rinunci alla componente fantastica, l’intero impianto narrativo sembra reggersi su solide basi documentali che ci forniscono un delizioso assaggio di spiritualità pagana e sciamanesimo. Contenuti simili, gestiti peraltro con cognizione di causa, non possono che entusiasmare chi, come me, si sente particolarmente in sintonia con una certa visione del mondo o chi nutre sana curiosità per certe tematiche. In effetti c’erano tutte le premesse perché il romanzo mi conquistasse in pieno e per qualche attimo ho creduto che potesse riuscirci. A frenare il mio entusiasmo, purtroppo, è stata la tecnica espositiva che, vi confesso, ha finito per rallentare parecchio la lettura mettendo a dura prova la mia capacità di resistenza. Qui si entra nel merito dei gusti personali più che di pecche oggettive ma, da fervente sostenitrice dello show don’t tell non ho potuto che storcere il naso imbattendomi in un testo completamente “raccontato” e quasi privo di dialoghi. La narrazione mi è parsa fredda e monotona − seppure abbastanza curata nella forma− confusionaria in alcuni passaggi che rimangono di difficile comprensione. La storia non scorre sempre in maniera fluida, a volte si percepiscono dei salti in cui sembra perdersi qualche pezzo. Leggendo ho appreso di un altro mondo, un mondo che sentivo potesse essere suggestivo e meraviglioso ma, di fatto, non sono riuscita a vederlo. Allo stesso modo mi sono imbattuta in personaggi che presumevo intriganti senza però riuscire mai ad afferrarli perché caratterizzati in maniera minima ed evanescente. Per quanto mi sia forzata non sono riuscita a immedesimarmi, a soffrire o a gioire con loro. Leggere questo libro è stato un po’ come osservare un tesoro chiuso in una teca con i vetri appannati. Lo scorgevo, sapevo che era lì e che possedeva le caratteristiche giuste per incantarmi ma una barriera mi impediva di raggiungerlo davvero. L’opacità del vetro mi distraeva, spesso mi faceva perdere il filo e mi costringeva a tornare indietro. Una bellissima storia che avrei apprezzato di più se fosse stata raccontata in modo diverso.