"Omicidio al giro" di Paolo Foschi è il nuovo thriller sportivo edito da Edizioni E/O e recensito da ThrillerPages Quinta avventura per il commissario Igor Attila e la Sezione crimini sportivi da lui guidata: un gruppo di ex sportivi professionisti dal passato non proprio limpido che si è riciclato in questo nuovo lavoro. Stavolta il caso loro affidato riguarda il ciclista Paolo Fallai, morto in un incidente stradale mentre si allenava per l’imminente Giro d’Italia. I superiori di Attila, in particolare il questore e un odioso PM divenuto ministro, vorrebbero archiviare il tutto senza suscitare clamori. Il commissario non è, però, dello stesso avviso e allarga l’indagine a varie piste, dal doping alle scommesse clandestine, affiancato dai suoi uomini e da quella che è ormai diventata la sua vice, Chiara Merlo, specializzata presso la scuola dell’FBI a Quantico. La donna, mal vista da Attila, è un’esperta di cinesica e di prossemica, tecniche che consentono di capire se una persona sotto interrogatorio stia dicendo o meno la verità. Il commissario, intanto, porta avanti da sei anni e mezzo un tormentato rapporto con il compagno Titta, fatto di continui abbandoni e ritorni, accompagnati da abbondanti bevute di calvados. Quando l’inchiesta sembra non avere sbocchi, una fortunata intuizione risolverà il tutto, proprio sul traguardo della prima tappa della corsa rosa.
La scrittura di Foschi è sempre piacevole, così come lo è ritrovare re Artù-Attila e i suoi Cavalieri della Tavola-Ikea, personaggi ormai familiari. Fra questi avrà un ruolo fondamentale nella vicenda Checco Rossi, ex ciclista detto “il Farmacista” perché coinvolto anni prima in una storia di doping. Pur restando la lettura scorrevole, ho trovato l’intreccio narrativo un po’ sottotono e meno originale rispetto ai precedenti quattro romanzi.