È omofollia quella presunta normalità che spesso ci spinge lontano dagli altri e ci impedisce di riconoscerli.
OMOFOLLIA
Gita di terza elementare, tutti in pullman, destinazione la necropoli etrusca di Cerveteri. Due bambine di un’altra classe sedute sul sedile davanti si girano verso di me. Una allunga la mano e mi afferra una ciocca lunga e bionda di capelli. Non tira, li accarezza stupita e dice: «Come ti chiami?».
«Mattia.»
«Mh-mh. E perché hai i capelli da femmina?»
Non lo sapevo che quelli fossero «capelli da femmina». Per me erano i capelli come li portava quel figo di mio padre e gli avevo chiesto di lasciarmeli crescere proprio come i suoi, ma evidentemente su di me l’effetto era, come dire, diverso.
Da quel momento, anno dopo anno, Mattia inizia a vedere le cose da un altro punto di vista, a riconoscere e accettare gradualmente la sua identità sessuale, a confrontarsi con l’ottusità della gente, quella che lui definisce “omofollia”, e a tentare talvolta di aprire almeno una
piccola breccia nel muro dell’omofobia.
Il tutto sullo sfondo della sua improvvisa e inaspettata popolarità sul web – con i pro e i contro che comporta – e la voglia di crescere ogni giorno di più.
Una voce fresca e sincera per raccontare la storia di un adolescente normale.
"... quella cosa che chiamano omofobia dal punto di vista etimologico è una gran puttanata… perché non significa «paura degli omosessuali», ma «paura del simile». Vuol dire che l’omofobo ha paura di chi è come lui, e dunque in fondo ha paura di se stesso..."Ho letto questo libro in pochissimo tempo, mi ha completamente rapita. Durante la lettura si capisce la giovane età dell'autore, per l'uso di uno stile semplice e diretto, ma allo stesso tempo perfetto per raccontare la sua storia. In fin dei conti sta parlando di sé nella società odierna, quindi quale migliore scelta se non un linguaggio giovanile e attuale? Tutto ciò rende la lettura d'impatto ma semplice, senza appesantirla troppo. Il lettore è portato a conoscere il vero carattere di Mattia, quello che spesso non può mostrare agli altri, che invece si soffermano solo all'apparenza e ne provano disgusto, o forse timore. Il tema dell'omofobia, è un tema a me caro e ho apprezzato molto questa lettura. Credo che con la sua semplicità Mattia sia riuscito a dire più di molti slogan o manifestazioni. Perché è in grado di trasmettere al lettore emozioni forti, che si sentono durante la lettura e arrivano dritto al cuore. Lo consiglio ad ogni tipo di lettore, perché possiate conoscere il punto di vista di chi chiamano “diverso”, che poi di diverso alla fin fine non ha proprio nulla!
VOTO:
MATTIA CESARI (Roma, 1997) è un ragazzo come tanti che a 16 anni ha iniziato per gioco a postare video in cui imitava Belén Rodríguez e nel giro di poco è diventato noto sui social. Col tempo, a questo suo lato ironico, Mattia ne ha affiancato uno più intimo: dopo aver fatto coming out, ha iniziato a raccontare i suoi sentimenti e le sue posizioni sul mondo gay e sull'omofobia in modo onesto, tenero e magnetico, in un punto di riferimento per molti giovani della sua età che trovano in lui una voce amica e un esempio. Voi avete letto questo libro? Che ne pensate?