Salve Pelati!
Finalmente, anche Once Upon A Time si aggiunge alla lista delle serie tv di cui l’autunno ci regala la visione e noi non possiamo che gioirne, sopratutto quando qualcuno (la sottoscritta, ndr) ha trascorso l’intera estate a rimuginare sul suo season finale. Non so voi ma, qualche volta, quand’ero al mare, le onde mi ricordavano l’ultima, triste sequenza. Ma comunque.
Le premesse per questa quinta stagione ci sono tutte – come ce n’erano per la quinta stagione di Pretty Little Liars, l’apoteosi del trash degli ultimi due anni, ma questa è un’altra storia – e non è comune, per una serie ormai relativamente longeva, arrivare ad il suo ormai quinto esordio con un hype così alto, a maggior ragione visto che quest’anno la ABC non va a braccetto con la Disney.
Edward Kitsis e Adam Horowitz, sceneggiatori sempre in prima linea, per questo episodio ci vogliono catapultati nel 1989. Se si fosse trattato di un album di Taylor Swift, lo scenario sarebbe stato New York (o un ospedale pennsylvaniano, a voi la scelta), ma in questo caso dovremo accontentarci di Minneapolis. La piccola Emma Swan, sempre più piccola nei flashback, va al cinema per vedere il cartone animato della Disney (rettifico ciò che ho scritto poche righe indietro) La spada nella roccia. E ti pareva.
Dopo un suo consueto atto da delinquente, evidentemente ci è nata, accanto a lei spunta Mago Merlino, in una versione che i nostri schermi ancora non ci avevano presentato. Questa situazione è un gran cliché, ovviamente, ma ne emerge qualcosa di buono: il mago più conosciuto al mondo dopo Harry Potter chiede ad Emma di non estrarre Excalibur dalla roccia quando ne sarà il momento e, poi, sparisce.
A Camelot (questa è la grande novità della serie), invece, ci viene mostrata l’estrazione della famosa spada da parte del suo noto proprietario: Re Artù. [Devo proprio dire che Bradley James ci piaceva di più, ma vabbè.] Tuttavia, alla spada manca il pezzo finale, la punta: questa costituisce, ora, il pugnale dell’Oscuro. Questo sì che è un bel plot twist, avrei voluto pensarlo io! Davvero, se ci pensate è una cosa astrusa e perciò bellissima: voi l’avreste mai detto? Ok, basta. Contegno.
Storybrooke.
Eccoci qua. Non sono passati neanche due secondi dalla scomparsa di Emma, che tutti stanno già escogitando un piano di salvataggio. Il modo è solo uno: andare nella Foresta Incantata, è lì che la Salvatrice si trova, per rinnovare il buono che è in lei. The Apprentice provvede un’apposita bacchetta al team: usandola insieme ad un oggetto caro ad Emma, saranno in grado di raggiungerla.
La suddetta sta trascorrendo la gravidanza in prigionia e non è capace di usare la magia, grazie ad un bracciale che la blocca. Inoltre, è più fuori di testa che mai: direi che è da rinchiudere, ma apparentemente ci hanno già pensato. Regina non riesce a scendere a patti con la sorellastra, ma questo ad Hook non va bene. Cerca di cavarsela da solo facendo il buontempone, ma rimane fregato e perde sia Zelena, che la bacchetta.
Di fatto, Zelena vorrebbe usarla per tornare ad Oz in pace col suo bambino e, per questo, apre un portale. Regina, badass, anche se avrebbe voluto prendere Hook a calci nel didietro fino a fargli ricrescere la mano, non si perde d’animo e sfrutta la situazione a suo favore: ricattura la Wicked Witch ed usa il portale da lei creato per raggiungere Emma, con l’ausilio della copertina che i genitori le avevano lasciato da piccola.
Enchanted Forest.
Emma, in tutto questo tempo, ha vagato per la foresta come una disperata. Zelena non è l’unica pazza della serie, infatti anche Emma non ha tutte le rotelle a posto: è schizofrenica, ve lo dico io, e vede e sente Rumple in versione The Dark One che cerca di portarla sul lato oscuro. Come se non bastasse, la sua entrata in stile Charlize Theron in Biancaneve e il Cacciatore, non riesce a distoglierci dal Mocio Vileda del 2003 che le hanno messo addosso.
Comunque, ella non è ancora in grado di controllare la sua magia ed ha bisogno di trovare Merlino per potersene liberare. Per trovarlo, però, le occorre un fuoco fatuo attualmente non disponibile, perché in possesso di Merida.
Anyway, Merida è una principessa scozzese (Jamie Fraser, non abbiamo pensato a te neanche per un secondo) alla ricerca dei suoi tre fratellini, rapiti da dei clan rivoltosi che non la vogliono sul trono poiché donna ed è per questo che le servono i fuochi fatui.
La sua famiglia (e combriccola) la raggiungono giusto in tempo per fermarla. Il cigno bianco riesce a vincere sul cigno nero (pun intended) e Merida vivrà. Emma decide di affidare il pugnale che la controlla a Regina, l’unica in grado di ricorrere ad estremi redi, a mali estremi.
Re Artù ed i suoi cavalieri, seguendo la profezia di Merlino, arrivano ad accogliere i turisti e tutti si recano a Camelot che, in questa serie, ha l’onore di essere un mero castello digitale.
Storybrooke, sei settimane dopo.
*Sigla di Beautiful in sottofondo*
La festa è appena iniziata, anzi, non fa nemmeno in tempo a cominciare, quando tutti sono improvvisamente schiantati di nuovo nel nostro mondo. Sono trascorse sei settimane, eppure nessuno ne ha memoria. Un classico, insomma, l’alzheimer non manca mai in questo telefilm.
Emma non è stata salvata ed è diventata The Dark One. Non sappiamo precisamente cosa sia successo nelle sei settimane di vuoto, lo scopriremo solo nel corso delle prossime puntate. Emma è in possesso del proprio pugnale e niente sembra poterla fermare.
Ma noi dobbiamo fare qualcosa: apriamo una petizione per far cambiare quel look a Jennifer Morrison, vi prego. E’ un’attrice eccellente, le sue doti in quest’episodio sono state spiccate, ma così è veramente inquietante. Immaginate se Gold fosse andato in giro conciato così: un obbrobrio. Se dobbiamo salvare il pianeta, risparmiamo i dieci chili di cipria che vengono messi in faccia alla nuova Dark One (i capelli bianchi!!!) e ricicliamo il costume alla Matrix per fare una nuova giacca ad Hook.
In conclusione: WOW.
Se solo penso che i seguenti episodi potrebbero essere eccitanti come questo, mi emoziono. Quaranta minuti di pressoché continua suspence, non sono capace di individuare un solo spannung. La puntata si è rinnovata continuamente, è cresciuta ed è maturata, fino a che non è arrivata al suo picco, che è anche il suo punto di più completo sprofondamento. Meravigliose le interazioni tra i personaggi, sopratutto tra le SwanQueen: Emma la candida è diventata l’emblema dell’oscurità, la Regina Cattiva è la nuova salvatrice e la continua guerra tra le due non potrebbe essere più accesa, ma allo stesso tempo, più propensa alla pace.
Ah, non ho mai citato i Charmings, se non adesso, nell’intera recensione: facciamoci due domande al riguardo.
Quello che non doveva succedere e che non volevamo (forse) accadesse, è inevitabilmente arrivato. E adesso?
Adesso aspettiamo una settimana per la prossima puntata – dai, che Regina sta peggio di noi, di cui vi lascio il promo sotto.
Arrivederci! :)
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