Recensione | Peaky Blinders 2×03 “Episode 3″

Creato il 20 ottobre 2014 da Parolepelate

Bentornati, fans dei gangsters con la lametta, ad una nuova recensione del period drama che non delude mai.

Peaky Blinders arriva, questa settimana, al suo terzo appuntamento con poca azione ma tanto sviluppo della trama e dei personaggi.
Nessuno è più pericoloso di uno Shelby. Questo l’abbiamo imparato tempo fa ormai. Perciò non ci sorprende vedere quanto è lunga la fila di ragazzi pronti a far parte della gang. In “Episode 3” vediamo gli Shelby alle prese con il casting di nuovi membri, mentre Polly conosce finalmente suo figlio Michael.

“Sono Arthur. Ci conosciamo già.”

Michael, meglio introdotto in quest’episodio, è un diciassettenne che sembra possedere dignitosamente sangue Shelby. Un ragazzo che, concedetemelo, si è dimostrato piuttosto ambiguo. In pochissimo tempo si dimostra ben disposto ad adattarsi alla sua nuova vita, forse fin troppo desideroso di diventare parte dei Peaky Blinders. Che ci sia sotto qualcosa?
Spero vivamente di no, data la profonda devozione mostrata da Polly nei suoi confronti: la donna – sempre meravigliosa nella sua rigidità – è decisamente cambiata con l’arrivo del figlio perduto. Prepara panini e si raccomanda che Michael non entri a far parte di quel mondo. Ma è possibile evitare ad uno Shelby di essere uno Shelby? Finn Cole – Micheal, appunto – si è dimostrato un interessante rivelazione.

Di nuovo impeccabile, è la presenza di Tom Hardy nei panni di Alfie Solomons, che torna più in forma che nel secondo episodio, con terrificante brutalità ma anche con un tagliente modo di comunicare: quando non sbraita contro qualche pover uomo, si diletta nel mandare via la gente a suon di “vaffanculo“. Detto questo, lo amiamo. Non quanto Thomas, però.

#TiPregoSmettila.

Si, perché il leader dei Peaky Blinders, in questo terzo episodio, è protagonista di una delle battute più belle della serie. Come lo era stato per il suo discorso sul minuto in battaglia nella prima stagione, adesso Tommy ripropone il tema della guerra, dopo che un adorabile, ingenuo ragazzo – Digbeth Kid – si è presentato al Garrison per entrare nella gang. Peaky Blinders mette a contrasto l’innocenza del giovane con l’esperienza dei tre fratelli Shelby. La presenza del ragazzo si rivelerà un illuminazione: il suo tragico, beffardo destino, dimostra ancora una volta quanto dura fosse la vita di quegli anni. E ci ricorda perché Tommy ci piaccia così tanto.

Thomas è intelligente, questo lo sapevamo. In questa seconda stagione sembra anche essere uno dei pochi personaggi capaci ancora di provare empatia per altri uomini, un briciolo di umanità dove sembra impossibile.

Non hanno combattuto. Per questo sono diversi, sono rimasti ragazzi. – Thomas

Questo ci ricorda perché esistono i Peaky Blinders. Nella realtà o nella finzione, le gang nate in quegli anni erano frutto della disillusione e della disperazione degli uomini post-guerra, non semplicemente uomini violenti mossi da chissà quale desiderio di potere. Dunque mentre i Blinders sono occupati a marcare il territorio contro Sabini (un cattivo che sinceramente ancora non mi convince), mentre Polly cerca di gestire il suo nuovo ruolo di mamma, mentre Alfie Solomons manda qualcuno “affanculo”, il Maggiore Campbell non se la passa molto bene.

La sua frustrazione e la sua rabbia crescono tra le provocazioni di Thomas e le derisioni dei suoi stessi agenti. Beh, perché così come lui non ha dimenticato Grace (nasconde ancora una sua fotografia) neppure il dipartimento ha dimenticato il rifiuto da parte di quest’ultima nei confronti di Campbell.
Non vogliamo immaginare cosa succederà quando Campbell sarà pronto a scatenare la sua vendetta su tutti.

“Non mi hai ancora detto quello che fai.”

Questo terzo episodio, infine, è stato anche il momento di emergere per un nuovo personaggio. May Carleton. Durante un asta di cavalli gestita da aristocratici, Thomas incontra questa giovane donna che si offre come addestratrice del suo nuovo cavallo. Ora, c’è un elemento molto importante che lega Thomas e May: i cavalli. Se c’è una cosa che ci manca (e che uno degli uomini di Thomas gli fa notare durante l’episodio) è il non vederlo più cavalcare. Sarà May a riportare in sella il nostro Shelby? Non lo sappiamo ancora, c’è una sola sicurezza: quello che hanno combinato ai capelli di Charlotte Riley è orribile.

Peaky Blinders continua ininterrottamente a regalarci grandi performance, forse per colmare una trama non particolarmente originale. Gradualmente, i personaggi rivelano la loro natura, le mille direzioni che potrebbero prendere. Il prossimo episodio, perciò, si rivela tanto interessante quanto i precedenti.

Ecco un assaggio.

Ringraziamo: Tom Hardy – italian fanpageTom Hardy Italian Fanclub | Diario di una fangirl. | TelefilmSeries.Com | • Telefilm Dependence • | Gli attori britannici hanno rovinato la mia vita | Telefilm. ϟ


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