E' il primo romanzo di una serie composta da quattro libri, sulla Famiglia Serra e tutti i personaggi che ruotano attorno a tale gruppo. E' una storia d'amore e di vita, di scelte e di personalità, di tradizioni ed emancipazione, di orgoglio e pregiudizi. E' un romanzo che affronta molti argomenti, di cui però vi parlerò meglio nella recensione approfondita.
Prima di riportarvi tutte le informazioni a riguardo, voglio ringraziare l'autrice, Anna Valmen Bolognesi, per avermi concesso di vivere un'avventura davvero emozionante. Grazie, di cuore.
E ora, iniziamo!
Editore: prima edizione MONTEDIT (nel 2007) poi in riedizione tramite il Book on Demand (2012) sul sito www.ilmiolibro.it. ( il libro è sempre disponibile sul sito della FELTRINELLI online )
Prezzo: 17 euro
Pagine: 220
Data di Pubblicazione: 2007 / 2012
Consigliato? Lo consiglio a tutti coloro che amano le storie d'amore vere ma travagliate. A chi ha voglia di assaporare le tradizioni - spesso non piacevoli - di un piccolo paese della nostra terra, nella Sardegna dalle tinte magiche e dalle acque meravigliose. A chi ha voglia di perdersi nei sentimenti e nelle emozioni più pure. E a chi ha voglia di capire che spesso bisogna lasciare da parte l'orgoglio, i pregiudizi, e seguire il cuore.
Valutazione
Trama:
Seline è una donna che ha avuto tutto dalla vita, metterà in gioco se stessa sfidando le convenzioni sociali e le tradizioni della gente di un piccolo e grazioso paese del Sulcis, nell'entroterra della Sardegna. Nel 1980, durante una lunga vacanza nell'isola, tra meravigliose spiagge e difficili serate in compagnia dei giovani del luogo, vivrà con Davide Serra una grande storia d'amore. E' l'inizio di una grande saga e di un'esaltante storia. Davide e Seline cambieranno i propri destini in uno scenario di una Sardegna moderna, anche nello sfondo dei suoi paesaggi arcaici. Due personaggi uniti dal'amore ma divisi da preconcetti e pregiudizi, riusciranno a trovare la forza di vivere il loro sentimento?
Recensione:
Quando ho iniziato a leggere questo romanzo non avevo grandi aspettative, ma ero curiosa di conoscerne la storia. In verità, avendo inserito la presentazione da tempo, mi ero dimenticata della trama, così mi sono gettata nella lettura non sapendo neanche quali temi volesse affrontare. In un primo momento sono rimasta incuriosita dai personaggi perfettamente tratteggiati dall'abile penna dell'autrice, poi ho trovato il ritmo degli eventi troppo veloce, ma il finale mi ha letteralmente scossa dentro. Il mio cuore si è fermato, poi è tornato a battere forte, poi si è di nuovo fermato. I miei occhi si sono fatti lucidi e, se non ho pianto, è solo perché mi trovavo in mezzo ad altre persone e non volevo sembrare pazza. Ma non vi rivelo altro.
Ha così inizio la storia di Seline, una giovane donna francese, bella e intelligente, determinata e piena di successo, che lascia la sua Parigi e il suo lavoro (è manager di una grossa società di moda) per andare in un piccolo paese della Sardegna alla ricerca di quel ragazzo dagli occhi tristi e dolcissimi, simili a quelli di un cucciolo indifeso, Davide.
Seline, però, deve fare presto i conti con una realtà totalmente diversa da quella che trova in patria. Siamo negli anni 80, e i paesani sono ancora culturalmente fermi alle loro tradizioni antiche e chiusi mentalmente. La donna vista sola e vestita con abiti succinti viene vista alla stregua di una prostituta ed è così che, almeno in un primo tempo, è etichettata la protagonista. Ma lei non demorde. Caratterizzata da una personalità forte e determinata non si lascerà abbattere troppo dai pregiudizi delle persone e farà di tutto per trovare il suo amore.
Incrocierà di nuovo i suoi occhi d'ambra in un bar e i due riscopriranno sentimenti che non si sono mai veramente assopiti dal loro primo e unico incontro a Parigi.
"Non ci si poteva ribellare alle tradizioni, bisognava amare svisceratamente quella terra per poterlo fare, tutti erano legati e imprigionati in questo tacito codice comportamentale, sarebbe stato come andare contro il mondo contraddicendole, addirittura contro Dio. Era qualcosa che impediva di ragionare, qualcosa che nasceva, viveva e moriva con loro, una sottile magia che portava nonostante tutto ad amare quella terra più di se stessi e della propria vita".
Accanto all'appassionante, viva e difficile storia d'amore tra Davide e Seline, ne troviamo una seconda. Quella tra il dottor Giulio Daini e Gabriella, la sorella di Davide. Quest'ultima, nonostante sia ancora giovane, è quasi vista come una zitella, costretta prima dal padre e poi - alla morte di lui - dai fratelli a sposare solo uomini molto più vecchi di lei e scelti dalla famiglia. E' una ragazza - che come molte del suo paese - è costretta a non palesare a tutti i suoi sentimenti, a non mostrarsi troppo in pubblico con fare provocante o abiti succinti, a seguire le direttive della famiglia. Vive in una paura perenne dei fratelli, di ricevere continuamente percosse a causa di amori che non può vivere. Ma, questa volta, troverà nel bel dottore fiorentino un modo per liberarsi di quel mondo fermo e ottuso, trovare un amore puro, vero e reale, e volare via, verso un ambiente più aperto.
Non sarà effettivamente facile per loro vivere la loro storia alla luce del sole, ma poi, l'intervento dolce e protettivo di Seline, la ragazza francese, riuscirà a portare un'onda luminosa nella loro vita e sul loro amore.
Ma gli eventi non saranno totalmente felici per tutti...
Mi piacciono le storie d'amore non così facili da vivere, dove i problemi minacciano i due amanti, e dove c'è anche qualcosa di tragico. Non ne farò parola su quest'ultimo punto, ma mi sono trovata sorpresa, spiazzata. L'autrice ha avuto la capacità di farmi tenere il fiato in sospeso, per poi sospirare, e infine rimanere con le lacrime agli occhi.
Mi è piaciuto molto questo romanzo, non solo per le storie d'amore in sè, per le amicizie che risultano evidenti e splendide - altre anche false e ipocrite - ma anche per quest'analisi delle tradizioni del paese. I piccoli paesi sono sempre stati ancorati a tradizioni spesso assurde - almeno ai nostri occhi di persone più emancipate e aperte culturalmente e mentalmente -. E' facile far circolare voci sulle persone, anche crudeli. La chiusura del paese colpisce anche le persone, che si ritrovano ad amare e odiare la propria terra, a essere pervasi da essa, tanto da non riuscire quasi a modificare il proprio carattere. Seline per avere il suo Davide è costretta a scontrarsi con una rivale forte e determinata quanto lei: la sua terra. Una terra meravigliosa, quanto ottusa.
Conosco bene una tale situazione, vivendo anch'io in un paesino, e non è facile ancora oggi distogliere le persone da certi pregiudizi, tradizioni e mentalità troppo chiuse. La terra sarda, quel piccolo paesino dove è andata Seline, risalta tra le pagine, divenendo come una sorta di ulteriore personaggio, contro il quale devono lottare i protagonisti.
Mi sono piaciuti molto i personaggi, a mio avviso, sapientamente descritti. Devo ammettere che prima del finale, sono rimasta maggiormente colpita dalla dolce e tormenta storia di Giulio e Gabriella, più che quella di Seline e Davide, ma poi anche loro occupano un posto speciale nel mio cuore. Altro personaggio che mi è piaciuto moltissimo è Lello, un amico di Davide, che poi si rivelerà essere anche un grande amico per Seline. Un ragazzino che per la sua età si dimostra molto saggio e rappresenterà forse l'unica persona capace di comprendere la ragazza.
Gli unici aspetti che forse non mi hanno colpita positivamente è quella sensazione di "corsa". Mi è parso che il susseguirsi degli eventi fosse troppo veloce, troppo rapido. Non so spiegarmi perfettamente, ma avrei preferito una maggior lentezza nel rappresentare i vari colpi di scena. Ma è meramente un mio parere.
Inoltre è scritto bene, ma credo che ci sia un'eccessiva presenza di avverbi (in -mente), e di "d" eufonica dove non andava messa, oltre qualche svista sulla punteggiatura. Tuttavia, anche qui, non va preso come il parere di un'esperta, ma solo quello di una ragazza che ama leggere e che tenta, anche attraverso la lettura di libri di esordienti, di capire come migliorare nella scrittura.
Per il resto è davvero un buon romanzo d'esordio. Con una storia forse non eccessivamente originale, ma deliziosa. Amori contrastati ma unici. Amori veri e persone che lottano per ciò che amano e desiderano ardentemente.
La storia di Seline e la sua lotta per ottenere il suo grande e unico amore, ... per un uomo e la sua terra.
Autore:
Anna Valmen Bolognesi è nata a Torino il primo gennaio 1964, a sedici anni comincia a scrivere questo romanzo dopo una crisi depressiva adolescenziale. La passione per le parole e la scrittura non si esauriscono ma si rafforzano con l'avanzare del tempo. Nonostante le difficoltà di portare avanti il proprio lavoro, la famiglia e i figli, continua a scrivere come hobby creativo. Nel 2003, in seguito a un incidente che la costringe all'immobilità, decide di dare vita a Per un uomo e la sua terra in una versione da presentare agli editori. Nel 2007 il romanzo arriva finalista al concorso letterario Jacques Prèvert e si aggiudica la pubblicazione. Con questo romanzo si apre una saga familiare che comincia nel 1980 e che terminerà nel primo decennio del nuovo secolo. Al pubblico il giudizio e la curiosità di sapere come andrà a finire.
Pagina Facebook: Anna Valmen Bolognesi
Twitter: @AnnaValmen
Sito autrice: http://romanzipersognare.oneminutesite.it/