Recensione Pinocchio il Grande Musical: quando il successo e’ di casa

Creato il 14 settembre 2015 da Luana Savastano @VistaSulPalco
Recensione a cura di Luana Savastano.
LPinocchio il Grande MusicaRancia Teatro della Luna di Milano[Qui tutta la stagione completa 2015 – 2016]

Già, Pinocchio è tornato! E lo ha fatto dimostrando di essere quel “Grande Musical” che anche all’estero (in Corea nel 2009, a New York nel 2010) hanno applaudito. Non è un mistero che il mitico burattino sia uno dei personaggi di fantasia più conosciuti al mondo, tanto da essere rappresentato in innumerevoli e svariate versioni artistiche (letteratura, cinema, televisione, musica, videogiochi e persino in astronomia).

Un ritorno in grande stile, dicevamo, in cui si vede tutta l’esperienza di una Compagnia che, da oltre trent’anni, produce e mette in scena spettacoli di successo. Ma non c’erano dubbi che Pinocchio il Grande Musical avrebbe conquistato (di nuovo) il cuore degli spettatori che hanno, così, ritrovato la cultura, la creatività e l’identità tutta italiana con, in aggiunta, un pizzico di interattività. Sicuramente da promuovere l’idea dell’App, realizzata da Opera Voice per permettere agli spettatori di seguire sul display del proprio cellulare le canzoni e i dialoghi della storia in inglese e in italiano. Peccata solo non essere riuscita a visionare i contenuti speciali.

E veniamo a loro, i protagonisti che hanno portato la magia della fiaba di Collodi in sala. In questo caso, però, preferirei non parlare di personaggi di contorno e personaggi principali, perché tutti hanno un ruolo fondamentale per la crescita di Pinocchio. A partire da Angela, unico personaggio non collodiano che dà il via alla storia. È lei che “invita” Geppetto a provare le responsabilità dell’essere padre. Brava Claudia Belli che le dà le giuste sfumature: donna forte e determinata ma anche dolce e comprensiva. Insieme a Geppetto/ Roberto Colombo inscena uno dei duetti più intensi sulle note di “Figli”, brano in cui è inconfondibile lo stile Pooh. Bravo anche Roberto Colombo, l’ho apprezzato molto nelle scene più emotivamente forti, come per esempio quella in cui ritrova il figlio all’interno della pancia della balena.

Una coppia a tutti gli effetti, anzi, una vera S.p.A., è quella rappresentata dal Gatto e la Volpe, alias Gianluca Sticotti e Giulia Marangoni. La loro intesa è fortemente percepibile, segno di un grande lavoro di collaborazione che rende ancora più riuscito questo loro primo lavoro insieme. Perfetta spalla (nella voce e nella gestualità), il Gatto/Sticotti, per una Volpe/Marangoni, esuberante e provocatrice, che sa ciò che vuole. È lei la parte più astuta della “ditta”.

Rappresentano la coscienza e l’ “incoscienza” di Pinocchio. Coloro che lo portano a compiere scelte giuste o sbagliate. Buona la prova di Luigi Fiorenti come Grillo Parlante. Qualche lieve imprecisione nel canto non rovina la sua prova che regala un Grillo simpatico nelle vesti di “guastafeste”. Personaggio importante diventa qui Lucignolo. Appare sulla scena ancora prima di Pinocchio ed è preso come esempio negativo dagli adulti. Ma alla fine Lucignolo rivelerà il suo grande affetto per il burattino, come dovrebbe fare “Un vero amico”. Ed ecco un altro momento molto intenso dello spettacolo in cui Gioacchino Inzirillo dà dimostrazione delle sue abilità interpretative.

Seppur non siano molte le scene che li vedono protagonisti, Beatrice Baldaccini (Turchina) e Fabrizio Corucci (Mangiafuoco) danno comunque dimostrazione di essere a proprio agio nelle rispettive parti. A Beatrice Baldaccini calzano a pennello questi ruoli fiabeschi (la ricordiamo ancora in Cercasi Cenerentola), mentre il Mangiafuoco di Fabrizio Corucci dimostra di non essere quel “Mostro” cattivo che tutti pensano e regala la libertà a Pinocchio. Sempre di un certo livello le sue prove sul palco.

E poi c’è lui, Pinocchio/ Manuel Frattini o Manuel Frattini/Pinocchio; le due “entità” sembrano confondersi, in questo caso. Fin dal debutto di questo spettacolo, dodici anni fa, Manuel Frattini ha dimostrato di essere il Pinocchio perfetto (senza nulla togliere a chi l’ha giustamente sostituito nei tour successivi). E così è stato anche oggi, nel 2015. Che dire di più? Frattini è sempre un importante punto di riferimento per i giovani performers e per i veterani.

A questo punto va menzionato e applaudito anche il resto del cast composto da: Paola Ciccarelli, Giorgio Camandona, Silvia Contenti, Valentina Corrao, Manuel Mercuri, Andrea Rossi, Anna Bodei, Luca Peluso, Daniele Romano, Andre Spata.

ph. AlessandroPinna

Pinocchio il Grande Musical non sarebbe “Grande”, però, senza gli elementi scenici: luci (Valerio Tiberi, in collaborazione con Francesco Vignati) , costumi (Zaira De Vincentiis), coreografie (Fabrizio Angelini), scenografie (Gabriele Moreschi, su bozzetti originali di Antonio Mastromattei), mobili e praticabili, sono tutt’uno con i personaggi che animano il palco. D’altronde, il Teatro della Luna è statao appositamente costruito per questo spettacolo nel 2003.

Pinocchio il Grande Musical non sarebbe tale nemmeno senza la possente regia di Saverio Marconi (anche autore insieme a Pierluigi Ronchetti), le liriche di Stefano D’Orazio e Valerio Negrini e le musiche dei Pooh (Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti), ormai entrate nella testa e nel cuore di chi ha amato e ama questo spettacolo. Davvero un ottimo esempio di prodotto 100% italiano.

Recensione Pinocchio il Grande Musical: quando il successo e’ di casa

 Pinocchio il Grande Musical: il cast

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