La recensione dopo il salto..
Plaga Zombie è un film argentino del 2001 diretto da Pablo Parés e Hernan Saez, che impersonano due dei protagonisti. Una cittadina non ben identificata degli Stati Uniti viene concessa dall'FBI ad alcuni alieni per permettergli di sperimentarvi un loro virus.
La situazione sfugge al controllo ed il contagio, che doveva essere limitato ad una piccola zona, si propaga in tutto il centro abitato. L'FBI, non sapendo come risolvere il problema, sigilla la città creando una sorta di canyon attorno ad essa per isolarla. I pochi superstiti vengono abbandonati al suo interno per evitare che possano far trapelare la notizia. Tra questi, tre ragazzi: Bill, Max e John West, un lottatore di wrestling che nasconde un segreto. Con loro viene abbandonata anche un'altra persona, ancora chiusa in una sacca per cadaveri che i tre non riescono ad aprire.
Sfuggiti al primo assalto dei morti viventi, che fin da subito si distinguono da quelli degli altri film per un innato senso dell'umorismo, si rifugiano prima nella casa di Max e poi in quella di John che pullula di trofei e gadget dell'eroe della lotta libera.
Qui il sacco che i tre si sono portati dietro, facendogli prendere parecchie botte e usandolo spesso e volentieri come arma, si apre svelando al suo interno un altro superstite anch'esso di nome Max e grande fan del mitico John West. Il primo Max, ormai diventato una macchina di violenza dopo essersi sbizzarrito ad uccidere gli infetti in varie ed originali maniere, lasciato solo con il secondo Max, si scaglia su di lui in un raptus di violenta gelosia, vedendolo come un ostacolo tra lui ed il suo nuovo amico John.
Quest'ultimo, visto cosa è rimasto del suo giovane fan, abbandona l'amico attaccato dagli Zombie. Gli ultimi due sopravvissuti vengono poi rapiti dai non-morti e scaricati insieme ad altri superstiti in quello che sembra essere un rave con prospettiva di banchetto cannibale. Intervengono però i ribelli a ribaltare la situazione permettendo ai tre di riconciliarsi e di ritrovare insieme la forza per resistere, anche se il finale aperto in tono apocalittico sembra lasciare poco spazio alla speranza.
Il trailer di Plaga Zombie - Zona Mutante
Plaga Zombie: Zona mutante è il remake dell'opera Plaga Zombie degli stessi registi che in pratica hanno deciso di provare a sviluppare e migliorare la loro idea.
Questa pellicola è il frutto di un lavoro decisamente indipendente. Girato in 4 anni con un budget di soli 600$, risente certamente della carenza di fondi per gli effetti speciali anche se, come ho già detto, continuerò a difendere gli effetti casalinghi che si rivelano spesso più efficaci e spettacolari di molti altri più costosi, e questo caso non fa eccezione.
Nel film le citazioni dei classici del genere sono molteplici, come Dawn of the Dead di Romero per la scena al supermercato, o La città verrà distrutta all'alba dello stesso regista (in cui una città decimata da un virus viene isolata dai militari e destinata ad essere colpita da armi nucleari), ma soprattutto Braindead di Peter Jackson (qui la recensione) sia per l'umorismo demenziale degli Zombie e dei protagonisti sia per le numerose inquadrature che riprendono quasi fedelmente quelle dell'opera di Jackson.
Altra chicca è l'inserimento del nome del regista John Carpenter su una rivista che il wrestler legge mentre è in bagno e che però, colpa del rotolo di carta finito, subisce una triste sorte (forse un giudizio dei due argentini sul lavoro di Carpenter?)
La pellicola si lancia anche nel trash, incarnato nella figura di John West che, oltre alla tutina leopardata, ha un jingle a lui dedicato e decine di gadget. Lo stile è decisamente splatter, non si risparmia con il sangue, versato ad ettolitri, né con la violenza assolutamente gratuita ed appariscente.
A mio giudizio questo è un titolo che ogni Zombie-fan vuole vantarsi di conoscere.
Scheda del film:
Titolo originale: Plaga Zombie: Zona mutante
Paese: Argentina
Anno: 2001
Regia: Pablo Parés, Hernán Sáez
Produttore: Farsa Producciones
Sceneggiatura: Pablo Parés, Hernán Sáez
Cast principale: Pablo Parés, Hernán Sáez, Berta Muñiz
Durata: 98 minuti
[Segnalato da: Aymeric]