Un film moldavo come esperimento di metacinema.
Due notevoli femmine di topo.
Un paio d'attori da Lidl.
Tanta passione.
Un possibile cult trash.
Bianco e nero.
Un uomo grasso con addosso soltanto un pannolone guarda la tv.
Sintonizzata sul nulla.
Forse c'è un significato profondo in tutto questo, una certa metafora carica di esistenzialismo o di accusa verso i mass media.
La sensazione diventa ancora più forte quando il pannoluto omone trae dal suo deretano, o più probabilmente dal sopracitato pannolone che le aveva raccolte, le proprie feci.
Le osserva e poi le mangia.
Insomma, per farla breve magna la merda.
Potrebbe apparire Cinico Tv ma la sensazione iniziale, ossia quella della forte carica autoriale della scena, diventa realtà quando scopriamo che suddetta scena in realtà è sul televisore dei protagonisti del film che stiamo vedendo, Possessione Demoniaca.
E se vi siete persi in questa sintassi vi capisco ma ho sbagliato frase e non riesco a rimetterla a posto.
In ogni caso forse avrete intuito che di metacinema stiamo parlando, di film nel film.
Quello spezzone in bianco e nero, quello dell'omo e della merda, era insomma un film moldavo che tre ragazzetti assolutamente analfabeti di fica stavano vedendo nel loro appartamento.
La caratterizzazione è banale ma perfetta, se vedi film moldavi su un divano con due amici maschi molto probabilmente l'ultima volta che hai visto una fica è stato il giorno del tuo concepimento.
Sempre se avevi gli occhi aperti ed eri girato dal verso giusto però.
Insomma, Possessione Demoniaca parte così.
In maniera formidabile, lo ammetto.
Io e i miei due compagni di visione (oddio, anche noi su un divano, anche noi 3 maschi da soli, no, non ditemelo, no, vi prego, dite che anche noi come quelli del film non...?) ci abbiamo messo 17 minuti a vedere i primi 3 minuti del film,
Ogni battuta era una risata. Roba che abbiamo rimandato indietro 25 volte e siamo andati avanti non frase per frase ma parola per parola.
Perchè i 3 antivagina parlano in modo forbito, esagerato, colto. E l'effetto comico, almeno all'inizio, è potentissimo. Specie perchè almeno 2 su 3 di loro stanno alla recitazione come Paolo Del Debbio sta all'intelligenza.
E quando trovi un film in cui c'è qualcuno che recita così male sei a posto.
Il mondo del Trash ha aperto i suoi battenti, quella è la cartina di tornasole.
Non l'unica eh.
Perchè il film di Nencioni di trash, tamarrate o alti sprazzi d'amatorialità ne offre a vagonate.
E per non farci mancare niente ci mette dentro anche almeno 291 kg di fica (dovrebbe essere il conto esatto considerando le due protagoniste, le due di Mazzate e le due, forse le migliori, della televendita).
Di questi 291 kg almeno 97 avranno a che fare coi 3 sfigati che, in una botta di vita, decidono di improvvisarsi esperti fotografi per vedere un pò di femmine del topo ai casting.
Per i casting scelgono però un casolare in montagna abbandonato.
E, insomma, con chiari riferimenti a La Casa di Raimi il film andrà avanti tra donne possedute (ahimè, solo dal demonio), atroci morti e scene alla cazzo qua e là.
Nencioni ha passione, anche una mano discreta, e tecnicamente il film vale più di quello che mostra.
Anzi, forse il regista è l'M.V.P tra tutti gli aspetti d'analisi possibili.
A quel grande inizio seguono minuti purtroppo sensibilmente inferiori a causa di quella che sarà per tutta la durata di Possessione Demoniaca la vera e propria tara del film, ossia l'eccessiva lunghezza delle sequenze.
Attenzione, il livello evidentemente basso di alcuni attori o di alcune scene non sarebbe stato un difetto eh, anzi, in questo tipo di film è solo un pregio (penso allo sfigato più basso, talmente scarso nel recitare da risultare strepitoso a mio parere).
Però è evidentissima la necessità del Nencioni di fare minutaggio ahimè.
Lo show di Mazzate è un'idea molto carina (e sicuramente figlia della passione del regista per le arti marziali come genere) ma mal si integra con il resto risultando veramente lunga e quasi spossante per i non appassionati.
E lunga è la sequenza dell'arrivo in stazione delle due modelle, e lunga quelle degli shot fotografici, e lunghissima quella psichedelica da videoclip (ma benissimo fotografata), e lunghissima quella di "seduta spiritica" (così tanto da funzionare per surrealtà però).
Secondo me il film nella sua parte centrale è molto debole. Meno male che per noi maschietti ci sono quelle due spracitate femmine di topo di cui una, la russa (miglior attrice) è talmente sensuale e provocante da aver costretto ad emettere un "porcamado..." al mio amico Rocco quando questa, danzando sul lastrone malefico, si libera del reggiseno.
L'atmosfera è talmente pregna di fregna che anche i protagnonisti del film affermano di avvertire il "sincero rischio di praticare il coito".
Tromban, ehm, tornando in me e al film c'è da dire che poi nell'ultima mezz'ora il livello si alza notevolmente, specie grazie all'ormai inaspettato arrivo dello splatter, davvero ben fatto considerando il costretto panesalamismo del tutto.
Il bulbo e specialmente il trapano non sono manco roba da serie B, ma da serie A bassa.
La trama è sempliciotta, un pretesto, ma il film per gli appassionati potrebbe diventare quasi un must.
Anzi, se non fosse per le lungaggini sopracitate, io di vero e proprio must trash parlerei.
Notevole il ciccione della televendita, personaggio cult del film se ce n'è uno.
E la scena del demone che deve pisciare è forse una, se non la migliore, del film.
Passione, tanto divertimento, zero arroganza e..., vabbeh, non lo ripeto perchè poi sembro fissato, lo leggono anche le ragazze il blog.
In attesa di sapere come potremo vederlo intanto voi, amanti dei bassifondi cinematografici e dei peggiori bar di Caracas segnatevi il titolo.
Garantisce un demente