Recensione: Quando all’alba saremo vicini di Kristin Harmel

Creato il 12 ottobre 2015 da Coilibriinparadiso @daliciampa

Ho appena finito questo libro, ma non vedevo l’ora di parlarvene. Ringrazio la Garzanti, per avermi dato l’opportunità di leggerlo in anteprima, anche se ci ho messo qualche giorno di troppo. Una lettura bellissima.

  • Titolo: Quando all’alba saremo vicini (The life intended)

  • Autore: Kristin Harmel

  • Casa Editrice: Garzanti
  • Data pubblicazione: 30 Dicembre 2014
  • Prima edizione italiana: 8 Ottobre 2015
  • Pagine: 332
  • Genere: Romantico
  • Trama: È quasi sera, l’aria è tiepida e le sfavillanti luci della Quarantottesima strada si stanno accendendo una per una. A Kate sembra quasi che stiano indicando il percorso del suo cammino. Non le manca proprio niente per essere di nuovo felice: ama il suo lavoro di musicoterapeuta e, a casa, il suo compagno Dan la sta aspettando per portarla alla grande festa che ha organizzato per festeggiare il loro fidanzamento. Ma anche se non riesce a confessarlo nemmeno a sé stessa, Kate non ha ancora superato il dolore che si nasconde nel suo passato. Perché dodici anni prima l’uomo che amava più di tutti al mondo, Patrick, suo marito, se n’era andato, all’improvviso, proprio prima di confidarle un segreto che avrebbe cambiato per sempre la loro vita. Kate non è mai riuscita a scoprire di cosa si trattasse. Eppure adesso, quando tutto sembra lontano, Patrick inizia ad apparirle in sogno. È insieme a una bambina, e stanno cercando di dirle qualcosa. All’inizio Kate crede sia solo un incubo. Ma quando per caso conosce una bambina identica a quella del sogno, capisce di non potere più ignorare il passato. Perché negli occhi di quella ragazzina si nasconde una rivelazione sconvolgente, un segreto lontano, forse lo stesso che Patrick avrebbe voluto rivelarle anni prima. E che forse adesso può far guardare Kate al futuro con occhi nuovi. Occhi pieni di luce e gioia, come quelli che brillano di fronte a una nuova alba.

Opinione personale:

Sono stata catturata da questo libro grazie alla sua copertina, bella sia nell’originale che nella versione italiana, nonostante molto diverse. Avevo voglia di leggere una bella storia d’amore, dopo La ragazza che ti amò due volte, che devo ancora recensire e che mi aveva lasciato tanto amaro in bocca, e pensavo di stare per leggerne una, anche se fuori dagli schemi. Poi ho cambiato opinione, ho avuto paura di essermi buttata in una lettura leggera, sulle quali non riesco a fare recensioni apprezzabili, perché non reggono il confronto con molto altro. 

Ogni volta che si crea un vuoto si riempie con qualcosa che ti rende diverso da quello che eri prima, cambia il corso della tua vita.

Con questo spirito dubbioso mi sono trovata però immersa in una storia dolce-amara, che in alcuni punti mi ha fatto dubitare della sua originalità, mi è sembrata anche irreale, ma che alla fine, quando ogni tassello si è trovato al suo posto (ossia poche ore fa) mi ha lasciato un bellissimo messaggio e una ancora più bella sensazione.
Kate ha perso dodici anni fa suo marito Patrick in un incidente in auto, dopo pochi mesi di matrimonio felice, e di un amore pieno e perfetto. Ora sta per risposarsi con Dan, ragazzo d’oro newyorchese, in un’apparente equilibrio riconquistato. Apparente: perché quando comincia a sognare molto vividamente di svegliarsi accanto a Patrick in un presente parallelo, con una figlia di nome Hannah e conoscendo cose di quella vita, che non potrebbe conoscere e che esistono anche nella realtà, la gabbia d’oro in cui si è rinchiusa, crolla.
Quando all’alba saremo vicini è una promessa e una speranza, angosciosa, che traspare da quel desiderio di Kate di sognare ogni notte Patrick, addormentandosi però accanto a Dan, ma insieme anche un buon proposito. Perché è il percorso di Kate, che grazie ai suoi sogni riesce a svegliarsi davvero (per paradossale che possa suonare), a capire che la sua vita non è finita dodici anni fa, che quel 18 Settembre non è stata lei a morire e che accontentarsi non significa essere realmente felici. Perché tutti possono avere una seconda possibilità. 
Non so se ho dipinto bene le mie sensazioni: da un lato mi trovavo a riflettere su quanto questa storia non fosse né realistica, né sovrannaturale, su quanto rischiasse di essere inverosimile e leggera. Mi sono ritrovata a sperare che non finisse nel modo banale che sospettavo. D’altra parte però, tifavo con tutte le mie forze per Kate, e sapevo che quello che stavo pensando era l’epilogo giusto, anche se poi non è andata proprio così. E poi, dopo un po’, ho deciso che stavo pensando troppo, e che questo libro mi piaceva davvero, e che si proponeva di lasciare un messaggio difficile.

Devi lasciare andare le stelle per amare la luce di un nuovo giorno.

Ci sono tanti segni del destino, in queste pagine, è tutto un gioco di coincidenze, che lasciano sorrisi, ma anche malinconia: ogni particolare ha l’odore di una more finito, in modo ingiusto, mai compiuto. Ma poi c’è l’altro amore, quello per la vita stessa, che Kate deve recuperare, pur non riuscendo a capirlo.
Il bello di queste corrispondenze frequenti è stato anche provare  a prevedere la prossima, pensare che stava per spuntare da un momento all’altro quello o quell’alto fantasma del passato, cercare un modo per chiudere il cerchio. Quando poi in realtà si chiude da solo, in modo dolce eppure non di certo indolore. Sa di vita vera, di un equilibrio tra felicità e dolore, tra storie che si incontrano, ferite da guarire, per le quali il tempo non è sufficiente. 
Andrew si trova a fare i conti con il fantasma di suo fratello; Gina con quello di suo marito; le bambine del sistema affidatario, vivono in un senso di rifiuto e attesa. Eppure c’è speranza, anche se non è così facile. Anche se chi non c’è più, non ci sarà mai più. Anche se c’è sempre una nuova prova da affrontare, e una moneta d’argento da ridare all’universo, per ringraziarlo di un dono. Capire quanto Kristin Harmel sia riuscita a cogliere queste contraddizioni. e quanto sia difficile parlare dei sopravvissuti, dei mutilati d’amore, mi ha fatto rivalutare queste pagine che sembravano scorrere come acqua, ma lasciando un segno ben evidente.
Ve lo consiglio, questo libro prezioso, perché vi lasci una strana serenità, che prima o poi tutto andrà bene, ma non lo farà e basta: non è vero che la felicità arriva all’improvviso, come dicono tutti; non è vero neanche che bisogna seguire un decalogo prescritto, ma c’è una strada per ognuno di noi, a volte più vicina di quanto pensiamo, seppur difficile da imboccare e da vedere. E i fantasmi del nostro passato, potrebbero essere la luce del nostro futuro. 

Mi ha incoraggiato a seguire i miei sogni, e forse è per questo che oggi sono capace di fare la differenza nella vita degli altri. Mi amava profondamente, e questo mi ha insegnato – anche se per un po’ avevo dimenticato la lezione – che tutti meritano di amare ed essere amati in quel modo. Mi ha spronato a cercare il bello nel mondo e a essere grata quando accadono cose meravigliose. E con la sua morte mi ha fatto un ultimo dono: mi ha insegnato quanto sia preziosa la vita.

Il mio voto:

L’autrice:
Kristin Harmel: è nata a Boston in Florida. Appassionata di scrittura da sempre, dopo la laurea in letteratura è diventata autrice di reportage, collaboratrice di magazine e opinionista di trasmissioni televisive. Con Garzanti ha pubblicato il bestseller internazionale Finché le stelle saranno in cielo.


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