Voto
Non avrei mai scommesso cinque centesimi su un libro che parla di punk, centri sociali e soprattutto degli anni '90 (che anni anonimi, quelli, altro che i vituperati anni '80) in una Milano underground arrabbiata e marginale.
Ebbene, ecco quel che reputo la bravura di uno scrittore; parlare di cose che stanno alla periferia del tuo habitat naturale, del tuo entourage, e saperle mettere a fuoco in modo nuovo, stimolante ed arricchente. Matteo Di Giulio, con la sua prosa rapida fatta di nitidi fotogrammi, è riuscito a coinvolgermi nella storia disperata di Davide 'Smalley', punk straight-edge (no fumo, no alcool), alla ricerca di una vendetta che possa riconciliarlo con i fantasmi del suo passato.
Una lista infinita di gruppi musicali della scena hardcore milanese e internazionale, i luoghi ormai mitici come lo Zabriskie Point di un mercato sensibile, che curava gli stock in un modo culturale e non commerciale, consigliava LP, promuoveva concerti e perfino inaugurava amicizie. Ora tutto questo è inghiottito nel ventre chiassoso dei centri commerciali, schiacciato da pochi click ed una connessione.
La storia di amicizia tra Smalley e i vecchi componenti della sua band è esemplare di come un mondo per il quale si era disposti a mettere la mano sul fuoco si sgretoli con l'arrivo dell'età adulta. Ci si ingrassa e si invecchia cercando le proprie sicurezze; gli ideali si spezzano, e quella che era una rabbia sociale diventa tristemente una rabbia privata.
Certo, questo libro è un noir, ed è pure costruito bene. Ma alla nostra generazione, quella X, che ha vissuto la sua meglio gioventù negli anni '90, questo libro griderà dritto al cuore; o almeno, lo farà a chi in quegli anni ha avuto un ideale, una passione bruciata che, appunto, non torna più.
TitoloQuello che brucia non ritorna. Romanzo hardcore
AutoreDi Giulio Matteo
Prezzo€ 15,00
Su Amazon €12,75
Dati2010, 192 p.
EditoreAgenzia X
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Fonte: Thrillerpages.blogspot.com