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Recensione “raccontami di un giorno perfetto” di jennifer niven

Creato il 11 maggio 2015 da Blog Dei Lettori Estinti @lettoriestinti

Jennifer Iven vive a Los Angeles con il suo fidanzato e i gatti,ma è cresciuta nello stato dell’Indiana.
Ha pubblicato quattro romanzi per adulti,tre saggi e un memoir sulla vita da studentessa. Raccontami di un giorno perfetto è il suo primo romanzo young adult e la sua opera d’esordio in Italia.
Sorprendente caso editoriale,il libro è in corso di traduzione in più di trenta Paesi e presto diventerà anche un film con la giovane star di Hollywood Elle Fanning.

BREVE TRAMA
È una gelida mattina d’inverno quella in cui Theodore Finch decide di salire sul tetto della scuola solo per capire che cosa si prova a guardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due animi fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d’auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi iniziano a provare la vertigine che li legherà nei mesi successivi. Una vertigine che per lei potrebbe essere un nuovo inizio, e per lui l’inizio della fine…

Non si ricordano i giorni,si ricordano gli attimi

Prima di iniziare vorrei dire che questo libro non ha niente di simile a “Colpa delle stelle”,non racconta l’amore tra due ragazzi con il cancro!
Raccontami di un giorno perfetto è un libro struggente che racconta la storia d’amore di due ragazzi feriti.

“Posso farti una domanda?Secondo te esiste un giorno perfetto?”
“Cosa?”
“Un giorno perfetto,dall’inizio alla fine. Un giorno in cui non succede niente di tragico o di triste o di ordinario. Secondo te esiste?”
“Non lo so.”
“Te ne è mai capitato uno?”
“No.”
“Nemmeno a me.Ma lo sto cercando.”

Theodore Finch è un ragazzo allegro e intelligente, ma che non mostra se stesso a nessuno,tranne che a Violet. Per questo viene visto da tutti come uno “schizzato”,
lui ha in se tanti “Finch diversi” ma tutti allo stesso tempo tanto veri quanto lontani dalla realtà.

“Ho staccato la spina. Ho avuto un blackout. Un attimo prima viaggiavo alla grande e un attimo dopo il mio cervello si è messo a girare in tondo come un vecchio cane artico prima di accucciarsi. E a quel punto ho spento tutto e sono andato a dormire,ma non come succede a tutti ogni sera. Pensate a lungo sonno profondo e senza sogni.”

Violet Markey è un ex-cheerleader, una delle ragazze più popolari della scuola, rimasta illesa in un incidente d’auto,dove la sorella Eleanor è morta. Tutte le mattine è una sfida alzarsi e cominciare un altro giorno,il senso di colpa la blocca e tutte le cose più facili diventano un ostacolo, così è proiettata verso il diploma.

“E’ da aprile che provo questa strana sensazione, come di attesa, anche se non so di cosa.”

E’ proprio Finch ad insegnarle a vivere,anche se pensa continuamente vari modi per suicidarsi: i due infatti si incontrano sulla torre campanaria della loro scuola,dove il ragazzo era salito per capire come ci si sente a guardare di sotto. Sarà grazie ad un progetto scolastico, attraverso delle peregrinazioni che i due troveranno un motivo per alzarsi la mattina,per vivere un giorno perfetto.

REGOLE DI FINCH PER LA PEREGRINAZIONE
1.Non ci sono regole: al mondo ce ne sono abbastanza.
2.Ci sono solo tre linee guida( che suonano un po’ meno rigide di “regole”):
a)E’ vietato l’uso del GPS. Si fa alla vecchia maniera,consultando le cartine stradali.
b)Ci alterneremo nella scelta dei luoghi da visitare,ma dobbiamo anche essere disposti ad andare dove ci porta la strada. Questo significa prepararsi a approdare in luoghi spettacolari,minuscoli,stravaganti,poetici,belli,brutti e sorprendenti. Come la vita. Ma,assolutamente,categoricamente:evitare la banalità.
c)In ogni luogo ci lasceremo dietro qualcosa, come una specie di offerta. Potrebbe essere il nostro geocaching privato(“attività ricreativa che consiste nella ricerca di un oggetto nascosto tramite coordinate GPS postate su un sito web”). Le regole del geocaching impongono di “prendere un oggetto e lasciarne un altro”. Io la vedo così: se portiamo via un oggetto da ogni luogo,perché non lasciare qualcosa in cambio? E’ anche un modo per testimoniare che siamo stati lì e lasciare un segno del nostro passaggio.

E’ da quell’incontro che i due proveranno la vertigine che li legherà nei mesi successivi.

“Pallido,con i capelli scuri,colui che viene è melanconico,romantico. E io maliziosa,sinuosa e capricciosa,poiché lui è melanconico,è romantico. Eccolo,è qui al mio fianco (Violet)”

“Tu sei tutti i colori in un uno,nel loro massimo splendore(Finch)”

E’ un libro inoltre che fa riflettere sulle “etichette”: ci sono tante persone che hanno bisogno d’aiuto, ma per timore di essere giudicate non ne parlano con nessuno. Gli altri magari non se ne accorgono (o se se ne accorgono fanno finta di niente), perciò tutto quello che fanno è appiccicare addosso alle persone nomignoli come “schizzato”, che sono difficili da rimuovere. Se una persona è fragile, pian piano comincerà davvero a credere a quello che gli altri dicono di lui.

“Sii gentile, perché ogni persona che incontri sta già combattendo una dura battaglia”

Ci sarebbe così tanto da dire,ma non voglio che questa recensione sia piena di spoiler, perciò vi consiglio di leggere questo libro, riderete,piangerete e vivrete un giorno perfetto con Finch il Fenomeno e Ultraviolet RiMarkeyvole!


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