Recensione: Ralph Spaccatutto

Creato il 07 gennaio 2013 da Giobblin @MrGiobblin

Un barattolo di Nutella per l'anima (cit.): non trovo altri modi per definire questa deliziosa pellicola d'animazione diretta da Rich Moore. Ralph Spaccatutto, cinquantaduesimo Classico Disney, sembra più una pellicola Pixar... tanto per confermare quanto sia fertile ormai la contaminazione interna tra i due studi (produce John Lasseter, tanto per dire). Due cose da sapere prima di vedere questo film: 1) Il corto Paperman, proiettato in sala prima di Ralph, vale da solo il prezzo del biglietto. 2) La percentuale di adulti innamorati di questo film è nettamente superiore a quella dei bambini. Questo perchè chi ha una certa età deve prepararsi ad una potentissima sessione di amarcord videoludico: la quantità di citazioni, rimandi e easter eggs legati al mondo dei videogames ufficiali è immensa.

Ralph è un energumeno di 300 chili, distrugge ogni cosa con facilità e fa il cattivo di professione in Fix It Felix Jr, un videogame classico che occupa un posto speciale in sala giochi da almeno 30 anni. Ralph è anche insoddisfatto della sua vita. I "colleghi" lo detestano, il suo antagonista lo ignora e nessuno si complimenta mai con lui per l'ottimo lavoro svolto. E' difficile essere cattivi, e anche se i suoi compagni Cattivi Anonimi gli raccomandano di essere sè stesso Ralph non si dà pace. Il modo migliore per ottenere rispetto come eroe è vincere una medaglia d'oro, magari infiltrandosi in un altro gioco della sala... una pratica tanto pericolosa quanto sconsigliata. Ralph decide di provarci comunque partecipando ad una partita di Hero's Duty, un moderno sparatutto, e conquista la fatidica medaglia. Ma questo è solo l'inizio delle sue avventure fuori dal vecchio cabinato...

La sala giochi, un luogo mitico ormai quasi estinto, è lo scenario perfetto per questa sorta di "Toy Story dei videogame": ogni cabinato nasconde un mondo diverso e sfida lo spettatore a riconoscere camei e citazioni di tutti i tipi. Abbiamo Q*Bert, Bowser di Super Mario Bros, Zangief, Chun-Li, Ken e Ryu di Street Fighter, Pac-Man, Sonic, uno zombie di House of the Dead, il barista di Tapper... e rimandi velocissimi, come un simpatico occhiolino a Metal Gear Solid o a Final Fantasy VII. Insomma, materiale per nerd e/o nostalgici ce n'è a palate, ma questo si sapeva da tempo. Quello che importa è che le citazioni sono contorni, non l'impalcatura su cui viene imbastita la storia (un crimine commesso da tanti, troppi film). Sul versante della trama non c'è niente di particolarmente innovativo: è il classico percorso di un eroe inusuale che scopre l'importanza di abbracciare la sua natura e impara a fidarsi degli altri. Sotto una superficie coloratissima e luccicante, realizzata con una CG ormai a livelli sovrumani, troviamo comunque un'ottima storia che seppur trascinandosi in certi momenti (la parte di Sugar Rush è un pò lunghetta) intrattiene come pochi e offre apprezzatissimi spunti.

Perchè al di là di accuse che denunciano pubblicità per niente occulte (Pepsi, Oreo, Nesquik e Mentos, giusto per fare qualche nome) è bello vedere personaggi realizzati come si deve, come la tostissima Calhoun, che ricorda Samus di Metroid, o l'irriverente pilota Vanellope Von Schweetz, che stringerà un'improbabile alleanza con Ralph. Le signorine rubano la scena in Ralph Spaccatutto, c'è poco da dire. Moore, già regista di svariati episodi de I Simpson e Futurama, dosa con generosità momenti slapstick e comicità brillante che uniti alle sopraccitate doti citazionistiche del film fanno di Ralph un'autentica bomba. Tanto da perdonargli pure certi momenti di stanca a metà corsa. I piccoli saranno deliziati, i più grandi rischieranno la lacrimuccia in un paio di occasioni. E occhio ai titoli di coda, un'autentica chicca.

Ralph diverte come pochi, scardina più di un clichè disneyano, e si conferma come un ottimo film da vedere e rivedere... oltre che come primo episodio di un probabilissimo franchise. I presupposti ci sono tutti. Per quanto mi riguarda è il miglior film d'animazione AAA del 2012, a parimerito con l'ottimo Paranorman (vedi recensione) con cui ha parecchie cosette in comune. PS: il film è uscito tardi in Italia e io l'ho recensito quasi un mese dopo perchè avevo paura dell'Apocalisse del 21 dicembre. True story.



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