Recensione, Rebel di Alwyn Hamilton

Creato il 13 gennaio 2016 da Leggiamo
Buongiorno cari lettori, oggi parliamo di una delle mie prime letture dell'anno.
Rebel è il primo titolo di una serie ambientata in un deserto ostile ma pieno di fascino e vi dirò... avrebbe potuto piacermi parecchio, invece la componente fantasy mi ha destabilizzato e la mia curva di gradimento è crollata. De gustibus...
Rebel, il deserto in fiamme di Alwyn Hamilton
| Giunti, 10/2015 | pag. 272 | Rebel of the Sands #1 |
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Amani non ha mai avuto dubbi: è sempre stata sicura che prima o poi avrebbe trovato una via di fuga dal deserto spietato e selvaggio in cui è nata. Andarsene è sempre stato nei suoi piani. Quello che invece non si aspettava era di dover fuggire per salvarsi la vita, in compagnia di un ricercato per alto tradimento. Tiratrice infallibile, per guadagnare i soldi necessari a realizzare il suo sogno Amani partecipa infatti a una gara di tiro travestendosi da uomo. Tra gli avversari, il più temibile è Jin, uno straniero sfrontato, misterioso e affascinante. Troppo tardi Amani scoprirà che Jin è un personaggio chiave nella lotta senza quartiere tra il sultano di Miraji e il figlio in esilio, il principe Ribelle. Presto i due si troveranno a scappare attraverso un deserto durissimo e meraviglioso, popolato di personaggi e creature stupefacenti: come i bellissimi e pericolosi Buraqi, fatti di sabbia e vento ma destinati a trasformarsi in magnifci destrieri per chi abbia l'ardire di domarli; i giganteschi rapaci Roc; indomite donne guerriere dalla pelle color oro e sacerdoti capaci di leggere i ricordi altrui nell'acqua... Quando Amani e Jin si troveranno di fronte alle rovine di una città annientata da un fuoco di calore innaturale capiranno che la posta in gioco è più alta di quanto pensassero. Amani dovrà decidere se unirsi alla rivoluzione e capire se davvero quello che vuole è lasciarsi alle spalle il suo deserto.
Voto:
"Io non avevo scelto di restare. Avevo scelto di scappare o di morire provandoci.
E in quel momento avevo visto tutto con chiarezza. Me stessa, il mio obiettivo. Nient'altro contava.
Premetti il grilletto."
Un paio di giorni fa ho postato su Facebook la foto di Rebel, sbandierando ai quattro venti il mio entusiasmo, in primis perché con le letture di inizio anno sono sempre fortunata, in secundis (???) perché lo stile dell'autrice mi aveva fatto presa su cuore e pancia (lui sensibile, lei mai sazia).
Ultimamente però dovrei mordermi la lingua prima di aprire bocca.
Sicuramente Rebel si distingue da tanti young adult per la scrittura densa e corposa, a cui si aggiunge un'insolita ambientazione esotica fatta di sole e sabbia.
Siamo nel deserto, in luoghi in cui la polvere ti oscura l'orizzonte e la gente sembra avere sempre un buon motivo per uccidere qualcuno.
In un paese asciutto e morto, in una delle tante case ammassate tra le dune, vive Amani, una ragazza fermamente decisa a scappare da un posto che non ha nulla da offrirle e da una società in cui la donna vale meno di un vaso di coccio.
Abile con la pistola, coraggiosa e determinata - perché la morte non è la peggiore delle cose che potrebbero capitarle - inizia un viaggio che dovrebbe essere una fuga, ma che la porterà alla scoperta delle proprie origini.
Nonostante il romanzo sia decisamente breve e le prime cento pagine promettano scintille, nella seconda metà io mi sono persa. E sappiatelo, devo ancora ritrovarmi.
Quello che per me doveva essere un romanzo d'avventura, pieno di valori e sentimenti, con guerre ancestrali e protagonisti pieni d'onore fino al midollo, improvvisamente si deteriora. Le antiche leggende arabe che spesso Amani racconta prendono vita in modo dirompente e il romanzo assume i connotati di un vero e proprio fantasy straripante di esseri che ti risucchiano l'anima, animali mutaforma (Harry Potter, dove sei?) fatti di sabbia e vento, creature dai magici poteri...
Per me la Hamilton non ha capito una cosa. Non c'era bisogno di ricorrere a tutto questo, perché la magia era nella sua penna. Invece a un certo punto il romanzo diventa addirittura confusionario, ci sono dei brevi salti temporali che danno la sensazione di un montaggio mal riuscito (al viaggio in carovana sono dedicate due pagine quando dura mesi) e anche Amani, un'eroina che poteva essere quasi perfetta, poco alla volta perde quella luce che tanto la faceva brillare nei primi capitoli.
Sicuramente chi ama il genere troverà pane per i suoi denti, e sicuramente per molti Amani brillerà moooolto di più nella parte conclusiva del libro piuttosto che all'inizio, ma non per me, infatti mi fermo qui.
Non importa se non saprò cosa succederà tra lei e Jin, un personaggio misterioso, ma dal grande potenziale. Non importa se non scoprirò dove la porterà il destino. Non importa se anche gli altri libri conteranno meno di trecento pagine e mi porterebbero via poche ore di lettura.
Tra le pagine di Rebel credevo di trovare il fascino dell'oriente e il funesto incanto de Le Mille e Una Notte, il tutto condito da guerre sanguinarie, Sultani avidi di potere e uno squarcio culturale e sociale sul mondo medio orientale, invece mi sono sbagliata... Oddio, non che tutto questo non ci sia, ma è l'elemento magico a fare da collante, e su di me ha avuto l'effetto di un potentissimo deterrente.
Tre stelline se le merita comunque, perché se una lettrice restia al genere come me è arrivata alla fine è quasi un miracolo, ma avrei preferito che l'autrice non si nutrisse di soli mostri e incantesimi.
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