-Reborn-
Titolo: Reborn
Autrice: Miriam Mastrovito
Editore: Youcanprint
Pagine: 294
Formato: Kindle
Prezzo: 2,99 €
«Una bambina venuta dal passato.
Una madre in lutto.
Un folle eroe romantico.
Un cocchiere dall’occhio di vetro.
Una storia d’Amore e Morte che vi condurrà al confine tra i mondi.»
r lei una bambola, come avrebbe fatto se fosse stata ancora viva. A sera, la sistema nella cameretta, che ha lasciato intatta dal giorno della sua morte, celebrando così quella ricorrenza speciale. La mattina dopo viene accolta da una strana sorpresa: una bambina che non conosce si è intrufolata in casa. Sembra avere la stessa età di sua figlia ma non le somiglia per niente.
Rea − questo il suo nome − sostiene, invece, che Elga sia proprio la sua mamma ed è la stessa cosa che affermano tutti in paese.
Quale la verità?
Per scoprirla la donna potrà contare solo su Iuri, giovane impiegato delle Onoranze funebri nonché stalker che da tempo la tormenta.
Sarà l’inizio di uno strano viaggio che la condurrà al confine tra i mondi, lì dove regna il mistero e la Morte non è che l’inizio di una vita oltre.
Introduzione: La prima cosa che mi viene in mente per recensire Reborn di Miriam Mastrovito è la parola: talento. La penna dell'autrice stilla con cura parole in grado di costruisce ambienti, personaggi e sensazioni. Il viaggio mentale dei protagonisti, la psiche e la filosofia dei personaggi, la trama dai mille scompartimenti più uno, rendono Reborn un opera arguta e originale.
L'ambientazione: I luoghi rispecchiano i sentimenti delle persone, sono descritti con dettagli lineari ma come sempre ritmici. L'idea d'inserire i testi di alcune canzoni la trovo molto interessante. Come se Miriam preparasse la musica da sala prima di dar luogo al banchetto, ed è efficace.
Personaggi e trama: Reborn vince la medaglia. I personaggi sono tutti diversi, caratterizzati con cura e hanno una propria psicologia e un proprio senso all'interno del romanzo. Non so perchè ma, oltre a farci affezionare al ricordo di Martina, la scrittrice riesce anche a farci affezionare a Rea, la nuova arrivata quasi allo stesso modo. Iuri è un personaggio di punta, non è il solito belloccio, ma spicca di più per il suo carattere delicato, ed è forse proprio il suo carattere a renderlo elegante ma fragile come il vetro. Il cocchiere sembra un personaggio uscito dalla folle mente di Tim Burton, mi piace molto, pazzo, stravagante, gotico e la sua celebre frase "apro e chiudo porte" mi ha stregata oltre misura. Elga è un personaggio molto emotivo nonostante la corazza che ha tentato di creare attorno a sè. In questo libro ogni personaggio vive sui fili della trama come un equilibrista, la linea del razionale e dell'irrazionale combaciano e la difficoltà di rendere tutto coerente è estrema ma Miriam è riuscita nel suo intento. Per questo non trovo lati negativi.
Piccola premessa prima del giudizio: ci sono messaggi all'interno di questo libro che credo rispecchino alcuni pensieri dell'autrice. Messaggi che sicuramente fanno parte del suo bagaglio di vita e che io non condivido, ma non cambierò il mio giudizio positivo. La storia è scritta bene ed è riuscita a essere efficace.
" D’altra parte sapeva che i cadaveri erano gusci vuoti, mentre armeggiava con loro, la persona che avevano ospitato non era più lì. La vestizione di una salma, così come l’intero rito funebre, era un atto d’amore a esclusivo appannaggio dei vivi. Ed era proprio in questo modo che Iuri interpretava il suo lavoro, come un atto d’amore nei con- fronti di quelli che restavano. "
Ha collaborato e tuttora collabora con diversi siti letterari e web magazine. Attualmente gestisce i blog letterari Leggere è magia (http://miriam-mastrovito.blogspot.it/) e Il flauto di Pan (http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/).Per contattare l’autrice: miriammas@alice.it
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CONSIGLIO MUSICALE: Some kind of stranger - The Sisters of Mercy
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