Titolo: Reborn
Autore: Miriam Mastrovito
Editore: Self-Publishing
Una bambina venuta dal passato. Una madre in lutto. Un folle eroe romantico. Un cocchiere dall’occhio di vetro. Una storia d’Amore e Morte che vi condurrà al confine tra i mondi.
Incipit
Gli occhi delle bambole ti guardano.
Amore, odio, dolore, compassione; riflettono quello che hai dentro o ti riempiono di emozioni nuove.
Gli occhi delle bambole ti guardano e, a volte, sembrano scusarsi per non essere abbastanza vivi.
TRAMA
Da quando ha perso il marito Andrea e la figlia Martina in un incidente stradale, Elga non è più la stessa. Si è isolata dal mondo e vive di ricordi. Il suo unico diversivo è rappresentato dalle bambole reborn che crea per mestiere.
Il 9 settembre 2013, giorno in cui Martina avrebbe compiuto dieci anni, Elga realizza per lei una bambola, come avrebbe fatto se fosse stata ancora viva. A sera, la sistema nella cameretta, che ha lasciato intatta dal giorno della sua morte, celebrando così quella ricorrenza speciale.
La mattina dopo viene accolta da una strana sorpresa: una bambina che non conosce si è intrufolata in casa. Sembra avere la stessa età di sua figlia ma non le somiglia per niente.
Rea − questo il suo nome − sostiene, invece, che Elga sia proprio la sua mamma ed è la stessa cosa che affermano tutti in paese.
Quale la verità?
Per scoprirla la donna potrà contare solo su Iuri, giovane impiegato delle Onoranze funebri nonché stalker che da tempo la tormenta.
Sarà l’inizio di uno strano viaggio che la condurrà al confine tra i mondi, lì dove regna il mistero e la Morte non è che l’inizio di una vita oltre.
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La bambola di REA
RECENSIONE
Un romanzo che inaugura il genere 'new gothic' in maniera sorprendente ed eccellente.
Conosco già come autrice Miriam Mastrovito e sapevo benissimo che non mi avrebbe deluso. Ho sentito parlare molto bene di questo suo nuovo scritto, ma poterlo leggere e assaporare in ogni sua pagina è stato davvero emozionante.
Un libro dark e gotico come piacciono a me, senza cadere nel sanguinario e nell'horror, ma una storia semplicemente fantastica e sospesa fra cielo e terra.
Un inizio sconvolgente, personaggi particolari e straordinari, un evolversi della vicenda piena di colpi di scena e di pathos, mentre la conclusione ti fa restare con la speranza nel cuore che oltre la vita terrena ci sia qualcosa di nuovo e speciale. Non tutto deve finire per forza e ci siano tante altre dimensioni da vivere, quasi riprendendo un fondo di pensiero collegabile alla reincarnazione.
Elga, la protagonista, una donna risvegliatasi dal coma dopo un violento incidente, in cui sono morti il marito e la figlia. Ha un lavoro davvero particolare: un piccolo negozio in paese dove ripara le bambole, anzi questo passatempo l'aiuta a far restare vivi i ricordi vissuti con la sua bambina. La donna continua ancora a regalarle bambole e a prepararle torte nel giorno del suo compleanno, ma una mattina accade qualcosa di impensabile. Rea, una bambina della stessa età di sua figlia compare in casa sua e da quel momento inizierà a far parte della sua vita. La ragazzina dice di essere sua figlia, tutti le credono, ma lei come madre sa benissimo che quella è soltanto una sconosciuta completamente diversa dalla sua vera Martina.
L'unico a sostenere la sua tesi è Iuri, il becchino del cimitero, che per il suo lavoro è additato ed evitato da tutti. Egli è davvero importante per la storia, perché è da sempre innamorato di Elga, ma il suo è un sentimento antico che va oltre il tempo e la storia. La donna lo rifiuta, ma piano piano finirà per accettare il suo aiuto, vista la difficile situazione in cui si trova. Nessuno le crede, tutti la considerano pazza, ma per ogni cosa c'è sempre una spiegazione più o meno verosimile.
Già, anche il personaggio di Ogma, delineato attraverso particolari fantasy davvero apprezzabili, riesce a dare una motivazione più o meno valida al tutto.
E se esistesse un guardiano che apre le porte conducibili ad altre vite fra realtà e aldilà?
Credo che questo particolare creato per questa magica storia sia molto apprezzabile per un autrice italiana esordiente. Una scrittrice valida che riesce a spaziare tra il fantasy e il gotico surreale. Un romanzo intenso e arcano, con un fondo di tristezza e disperazione dedito alla morte, ma che alla fine ci regala quella saggia speranza di continuare a credere che esista sempre un motivo in più per andare avanti.
Consiglio questo romanzo agli appassionati del genere, ma anche a chi non si è ancora avvicinato a questo tipo di letture, che sicuramente rivaluterà.
FRANCESCA GHIRIBELLI