[Recensione] Redenzione di William Peter Blatty

Creato il 07 novembre 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: Redenzione

Autore: William Peter Blatty

Editore: Rizzoli HD

ISBN: 9788817041195

Formato: Brossura

Lingua: Italiano

Numero pagine: 264

Prezzo: EUR 16,00

Genere: Thriller

Voto:

Trama:Albania, 1973: un uomo dal fascino oscuro viene arrestato e orribilmente torturato dalla polizia, ma non apre bocca, e riesce inspiegabilmente a fuggire dopo aver ucciso i suoi carcerieri. È una spia straniera, un demone venuto dall’inferno, una sorta di redentore? L’anno dopo, a Gerusalemme, un neurologo dell’ospedale Hadassah, un poliziotto arabo e cristiano, un’agguerrita infermiera si imbattono nelle enigmatiche tracce lasciate da un agente della CIA, Paul Dimiter. Cosa era venuto a fare lì? E perché il suo passaggio è segnato da una scia di guarigioni miracolose e morti oscure? Una spia può essere capace di tanto? A quasi trent’anni dal suo ultimo romanzo, l’autore che ha terrorizzato il mondo con “L’esorcista”, torna con una storia di vendetta, orrore e compassione, fede e amore, peccato e perdono: un thriller carico di suspense sull’eterno mistero del Bene e del Male.

Recensione:
“Sono certo che lui è qui e che lo troverò. A meno che non mi trovi lui per primo. Quante volte nei miei sogni ho rivissuto l’esplosione che ha provocato la sua morte e la tua? I miei sensi stanno cominciando ad appannarsi? Forse sono cambiati. Sto cambiando, Jean. Mi sta accadendo qualcosa. Mi sento diverso. Non sono ancora sicuro di cosa sia, ma ho una sensazione – puoi chiamarla premonizione – che molto presto ti raggiungerò in quel luogo dove ci hanno promesso che ‘ogni lacrima sarà asciugata’. L’alba sta filtrando dalla finestra davanti al tavolino sul quale ti scrivo e i miei occhi scrutano la strada di sotto. C’è un altro killer là fuori. Ma tu non preoccuparti, cara. La cosa peggiore che può capitare è che non ci saranno più lettere. Ci sarai tu.”

La bella immagine della copertina completata dalla frase sibillina “Il suo potere lo costringe a praticare il male. Per salvare gli uomini.” e il fatto che William Peter Blatty sia l’autore dell’Esorcista contribuiscono a creare aspettative veramente elevate in chi si avvicina a questo libro. L’Esorcista è uno dei più bei libri horror di tutti i tempi, uno dei pochissimi che riesce a provocare un brivido di disagio anche nel lettore più cinico e disincantato. Il film tratto dal libro è, se possibile, ancora meglio riuscito e più pauroso.

Com’è quindi possibile che un autore come Blatty abbia confezionato un libro così assurdo e sconclusionato resterà un mistero. Leggendo il libro, si prova una sensazione simile a quella provata guardando gli ultimi “capolavori” di Dario Argento ovvero il disappunto e il dispiacere di vedere un grande maestro cadere così in basso.

Il problema non è solo relativo alla trama, che pure è in se scialba e poco originale, ma anche alla confusione generale presente nell’intreccio, resa ancora più intricata dai salti spaziali e temporali presenti nel libro. I dialoghi, poi, sono così surreali ed assurdi che richiedono al lettore ben più della sospensione dell’incredulità con cui ci si approccia solitamente a opere di questo tipo.

L’elemento soprannaturale, svilito e banalizzato, fa capolino a tratti, ma non basta a risollevare un libro carente da troppi punti di vista. In particolare la spiritualità autentica dell’autore, che pervadeva l’Esorcista e lo rendeva così pauroso, non traspare in Redenzione, che pure nelle intenzioni doveva essere centrato sul tema del Bene e del Male.

A concludere il quadro, Blatty nei ringraziamenti finali definisce questo libro “il più personale ed importante della mia carriera”, consolidando l’idea che abbia perso definitivamente il senno.

L’autore: William Peter Blatty (New York 1928) è l’autore dell’Esorcista (1971) e sceneggiatore premio Oscar del film omonimo, diretto da William Friedkin (1973). Tra gli altri suoi romanzi, The Ninth Configuration (1978) e Legion (1983), divenuti entrambi film con sceneggiatura e regia dello stesso Blatty: La nona configurazione (1980) e L’esorcista III (1990).


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