La seconda stagione di Reign è finita.
E’ stata una stagione pessima, una delle peggiori che abbia mai visto durante il corso della mia carriera telefilmica. Ciò nonostante, il season finale è stato pieno di suspence, con continui spannung; è stata decisamente una puntata incisiva, forse la migliore dell’intera stagione. Col titolo Burn, probabilmente, gli autori hanno voluto bruciare le misere ventuno puntate precedenti e ricominciare da capo.
Ho riassunto il contenuto di questi quaranta minuti con la seguente e celeberrima massima di Machiavelli:
Il fine giustifica i mezzi.
Molti dei personaggi della serie, in questa puntata, hanno dovuto pagare un prezzo molto alto pur di raggiungere i loro scopi, quali che fossero. Ma è giusto ricorrere a soluzioni drastiche e pericolose? E’ giusto utilizzare la violenza, l’opportunismo, la crudeltà per realizzare i propri piani, qualora questi siano costruttivi e benevoli? Vale la pena spargere del sangue o mentire a coloro che ami per il loro od il tuo bene?
No, ma anche sì. Alcuni hanno tratto vantaggio da tali situazioni, altri si sono tirati la zappa sui piedi.
Anche Mary ha dovuto ricorrere a rimedi estremi. Come avev(am)o già previsto, la fuga verso Condé era una farsa. Ella non è incinta – su questo punto ho ancora qualche dubbio, ma la terza stagione me li toglierà – ed inganna il suo former lover con l’aiuto di Greer: le sue prostitute avvelenano i soldati con i quali dovevano giacere prima della battaglia, impossibilitando l’esercito. Inoltre, la regina scozzese accoltella Condé per disarmarlo e lui le cade tra le braccia sanguinante. Le mani di Mary, sporche di sangue, sono il simbolo di una tragedia già annunciata.
Francis, ovviamente, non sapeva niente del piano della moglie, ma approfitta ugualmente del caos presente nell’accampamento nemico per catturare Condé e porre fine all’assedio.
Egli decide di risparmiargli la vita, di risolvere la questione in maniera diplomatica per non farne un martire protestante. Tuttavia, la saggezza di Francis non trova approvazione in Catherine, la quale desidera eliminare appieno la minaccia di un’ usurpazione.
Per aizzare la rabbia del figlio, la donna fa rapire Lola e John, il bambino di Francis, così da incolpare Condé e farlo decapitare. Quando a palazzo giunge la notizia della presunta morte del bimbo, Francis è distrutto.
La decapitazione per Condé sembra ormai certa, ma questi riesce a scappare.
Il dolore di Francis è immenso, tanto che decide di isolarsi per riprendersi. Le doti recitative di Toby Regbo, in questa sequenza, sono emerse al meglio: l’interpretazione è stata eccellente, il ragazzo merita qualche premio.
Narcisse, evidentemente motivato, sospetta della socia in affari e riesce a guidare una spedizione con la quale salva sia Lola che il bambino, in realtà vivo.
La furia di Francis quando scopre la verità è direttamente proporzionale al suo dolore: non riuscirà mai a perdonare la madre e la esilia dalla corte francese.
Se per Mary le soluzioni drastiche (la pugnalata a Condé) avevano funzionato, per Catherine queste peggiorano la situazione. Stranamente, la sua condizione come fiorentina non le è stata favorevole.
Anche per Kenna, le decisioni sbagliate portano a strade sbagliate. Costretta a vedere l’impiccagione per tradimento di Renaulde, il quale le rivela che la vendetta di Elizabeth nei confronti di Mary è personale e perciò non si fermerà mai – a Westminster Abbey hanno appena sentito qualcuno rivoltarsi nella tomba, ella non aspetta neanche che questi emani il suo ultimo respiro, che si ritrova davanti a Bash implorandolo di tornare insieme.
Delphine, il personaggio più inutile mai inventato, ha, però, visto che Kenna è incinta da settimane e non ci pensa due volte a dirlo a Bash. Appena lo sa, egli manda la moglie a fare in tasca, la liquida senza pudore.
Direttamente dalla playlist di Bash.
Bash è ufficialmente il più furbo della serie (e Kenna l’unica che potrebbe avere Greer come principale).
Boh, Kenna dovrà avere qualche serio problema per comportarsi così, qualcuno dovrebbe dirle che il Grillo Parlante è in un’altro telefilm – Once Upon A Time – e che farebbe meglio a smetterla di saltare da un uomo ad un altro.
Dovendo partire per dare il bambino in adozione in Norvegia (finalmente questa si leva di torno), ella fa la conoscenza del giovane re di Imereti – quando anni di Geografia sono inutili – e le sue pochissime buone intenzioni si dissolvono: apparentemente terrà il bambino e chissà cos’altro ha pianificato.
Le bugie di Kenna l’hanno travolta, ma la sincerità di Bash ha fatto lo stesso con lui. La faccenda di Delphine è un bel guaio: i pettegolezzi la incolpano come il mostro che si aggira per il palazzo ed è anche accusata di omicidio. Vabbè, c’è anche da aggiungere che lei non sa affatto dissimulare, non fa altro che farsi trovare nel bel mezzo di rituali! Ad ogni modo, il rogo è la sua condanna e, a quanto pare anche quella di Bash. Infatti, tramite un incantesimo lei ha unito le loro anime. Mentre lei brucia, lui si sente come se stesse andando a fuoco ma, grazie al cielo, lei riesce a scappare come un’assatanata. Per Bash la sorte è stata avversa fino all’ultimo episodio, ahimè.
Mary ha scelto Francis e la Francia. Ha capito che lei ama suo marito e nessun altro = Frary is back.
Forse la bellezza dei grandi amori è che sono sempre messi a dura prova, ma che comunque riescono sempre a vincere su tutte le avversità. Mary ha commesso degli errori imperdonabili, è stata debole ed ha abbracciato la sua vulnerabilità. Ma è anche giovane e vive in un mondo più grande di lei, nel quale non può permettersi di perdersi.
Mary e Francis sono opposti, per questo si completano. Le loro differenze si deducono anche dal loro aspetto fisico. Se da un lato Francis è biondo, luminoso, chiaro nelle sue decisioni, limpido nell’esternare i suoi sentimenti, puri e lineari, Mary è più scura, cupa, dubbiosa, introversa, tormentata ed è per questo che il suo amore per lui si era arroccato in un buio angolo del suo cuore. L’importante è che Francis sia riuscito ad illuminarlo e che lei abbia saputo seguire quella luce.
Francis, però, è ancora malato e sta morendo. Non ho potuto gioire neanche per un secondo della ricomparsa di Nostradamus (con tanto di barba), nell’udire che il nostro caro Franceschino sta per lasciarci. Va bene, questa era una certezza appurata, ma è ugualmente una cosa devastante. A maggior ragione, quando Nostradamus ribadisce “Yes, you are” all'”I’m dying” di Francis: I mean, un po’ di tatto, per piacere.
Abbiamo ancora un’intera stagione davanti, fortunatamente.
Stagione nella quale Elizabeth avrà un ruolo principale.
Ce la presentano come la tradizione che la tramanda, o quasi: la Virgin Queen non era sicuramente una vipera ossessionata da Mary Stuart (fantastica una Catherine che arriva fino in Inghilterra per annientare la nuora piuttosto che concedersi un po’ di riposo tra le colline toscane), ma nemmeno una che andava a giro coi capelli ritti in quella maniera! Spero che modelleranno meglio la sua immagine perché Elizabeth è Elizabeth.
Grazie per averci seguito, arrivederci alla prossima stagione!
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