Sometimes
you make choices in life and sometimes choices make you.
Titolo:
Resta anche domani
Autrice:
Gayle Forman
Editore:
Mondadori “Chrysalide”
Numero
di pagine: 246
Prezzo:
€ 15,00
Sinossi:
Non
ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua a
uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua
a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i
genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è
in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto,
ricorda.
La passione per il violoncello e il sogno di diventare una
grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha
inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per
diventare una rockstar e la prima volta che, tra le sue mani, si è
sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello
che non troverà al suo risveglio: la tenerezza arruffata di suo
padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy,
l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi
punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può rinunciare. Ma
cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche
domani?
La recensione
Mi
piaceva, un tempo, imbattermi in romanzi dai titoli che ti parlano.
Quel tu generico diventavo io, il romanzo mio. In rima, in fretta. Mi
piacevano, prima che diventassero moda e che case editrici di poco
conto li mettessero in cima a copertine di romanzi di poco conto. Da
evocativi e rari, sono finiti ovunque, con l'avvento lampo di new
adult e altre catastrofi. Resta anche domani c'era da prima.
Qualcosa come tre estati fa, quando la Chrysalide si chiamava Shout e
questo blog non era ancora nei miei piani per il futuro, avevo notato
l'esordio di Gayle Forman su Amazon. Mi ero dato alla pazza gioia,
prima dell'entrata in vigore della famigerata legge Levi (che
sembrava infernale, ma eccoci qui, che leggiamo lo stesso), ma nel
mio carrello – chissà perché – allora non c'era entrato.
Quell'estate avevo scoperto Proibito, di Tabitha Suzuma, e il
resto mi era passato di mente: non ho ancora trovato young adult
migliore. Con un simile coraggio, con un simile stomaco, con un
simile cuore. Così grande. Ho ripensato a quella copertina azzurra
e semplice solo di recente. Il fiore rosa rimaneva aggrappato ai rami
sbilenchi: non volava via. Galeotto è stato il trailer del film,
galeotta è stata la presenza di Chloe Grace Moretz. Quando ci
sposeremo, potrei raccontare questo simpatico aneddoto agli invitati,
che dite? Mi sono soffermato sulla storia in sé grazie alla
curiosità che l'imminente trasposizione aveva suscitato: erano
tornate le recensioni, ed era tornata l'estate. Se l'avessi letto in
quel fatidico mese d'agosto, tre anni fa, forse l'avrei apprezzato di
più. Sicuramente: niente forse. Questo non toglie o aggiunge niente
di rilevante alla mia opinione complessiva, che è complessivamente
positiva. Resta anche domani, nella sua semplicità
illimitata, mi è piaciuto. “Scrivi come parli”
non è mai stato il mio mantra, si sa, però per una volta – o
ancora una volta? - la cosa non mi ha infastidito. Il merito è di
una prosa immediata e musicale e di una narratrice dolce come poche,
protagonista di un dramma poco originale, ma che a) non annoia, b)
non rattrista. Svegliarsi e scoprire di non potersi svegliare
davvero. Guardare la quotidianità, le macerie della catastrofe, il
corpo inerte di una bambina che non ha più nessuno al mondo. Mia ha
ricordi che la neve non ha sepolto. Era in macchina con la sua
famiglia, poi un colpo di clacson, il nero dell'incoscienza, la radio
che continuava a gracchiare.
Non ha più famiglia, non ha più
un'auto, non ha mani concrete con cui mettere a tacere il borbottio,
cambiare stazione radiofonica, mettere su un cd di musica classica.
Ha perso tutto, compreso quel suo corpo che vede dall'esterno, come
raccontano i sopravvissuti al coma. Sembra facile. Tutto dipende
dalla sua volontà, e sembra facile. Scegliere la vita. Invece,
l'autrice pone al centro del romanzo una decisione sentita ed
estrema. Il titolo originale la inquadra alla perfezione. If I
Stay. Se resto. Il dubbio della protagonista è lecito: lasciarsi
andare a quello che verrà, continuare a vivere. E per chi? E per
cosa? La sua domanda, tra le pagine, suona meno retorica di quello
che sembra. Mia è un'adolescente che colpisce per la sua maturità e
per un ottimismo coinvolgente e assoluto. Non si concentra su quello
che ha perduto, ma su quello che ha avuto. I capitoli, a volte
brevissimi, regalano scene belle, spunti di riflessione, intensità
rara. Divisi in due metà, parlano del prima e del dopo. Prima: due
genitori punk, un fratellino che Mia ha visto nascere, un campo
estivo di musicisti in una foresta piovosa, l'amicizia viscerale
verso Kim, l'amore profondo verso Adam, il tentativo impegnativo di
conciliare le due cose. Dopo: l'ospedale, i pianti e i discorsi dei
parenti al suo capezzale, le lacrime di Amy che non può asciugare,
la stretta di Adam che non può ricambiare. Resta anche domani è
il romanzo per ragazzi più altruista che io abbia mai letto, nel suo
piccolo. La protagonista, non conoscendo il tempo a sua disposizione,
non sapendo interpretare i bip dei macchinari, non si piange addosso
e ricorda i giorni in cui pensava di conoscerla, la felicità.
Avvenimenti piccini, cose belle. E' un romanzo d'amore, ma non
sull'amore che intendiamo noi. C'è la relazione con il rocker Adam,
certo, ma quello è solo uno dei tipi d'amore che, in diciassette
anni, Mia ha sperimentato. Toccano le rievocazioni delle serate in
famiglia, le metamorfosi di un papà che ha riposto i pantaloni di
pelle e le borchie in soffitta per i completi di tweed e quelle di
una mamma un po' hippy che si è sposata senza pensarci troppo,
l'importanza data all'amicizia, le voci ruvide dei nonni, i segreti
intimi degli spartiti musicali. La protagonista era come il suo
strumento. Un violoncello. Solitario, rigido, severo. Pecora nera in
una famiglia di biondissimi punk, con i suoi capelli scuri e i suoi
pezzi attempati, Mia imparava ad amalgamarsi. A spiccare, ad essere
diversa. Il violoncello, se suonato a dovere, stava bene anche in un
concerto rock, tutto schitarrate, applausi, urla bestiali. E lei
stava bene così: stava bene lì. Amata da un aspirante rockstar che
non aveva occhi che per lei, stretta al centro di un universo
familiare improbabile, caotico, unico. Improbabili lo sono anche alcuni
episodi del libro, irrealistici, ma che inseriti nel contesto fanno
una gran bella figura. Perfetti momenti da film. Solo al cinema, ed
evidentemente con la Forman, può essere allestito un concerto
improvvistato in ospedale, ed esempio, per distrarre la arcigne infermiere del
reparto di terapia intensiva. In Across the universe,
d'altronde, All you need is love – suonata
su un tetto - immobilizzava
la polizia più di un'arma. Tra Se solo fosse vero e
The Invisible, ma con
un'interiorità che è appartiene solo a lui, Resta anche
domani è cinematografico e
costruito con gusto. Vita, morte. Nascita, dipartita. Luce, buio.
Quello che ne viene fuori è... cristallino.
Il
mio voto: ★★★½
Il
mio consiglio musicale: Sam Smith – Stay with me