Recensione: "Resta sempre qui" di Gayle Forman

Creato il 29 gennaio 2015 da Saraguadalupi
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Libri dell'autore recensiti: Resta anche domani
Sono passati tre anni dall'incidente che ha cambiato per sempre la vita di Mia e Adam e che li ha separati. Solo la musica ha ricucito lo strappo che si è aperto nelle loro esistenze. Mia è un astro nascente della musica classica. Adam è una rockstar, inseguita e acclamata dai fan di tutto il mondo. I loro occhi tornano a incrociarsi per caso una sera a New York, durante un concerto di Mia alla Carnegie Hall. Mia, l'unico volto che Adam abbia mai cercato in quelli delle sue fan, e nei suoi ricordi. La musica fa vibrare il passato, risveglia emozioni perdute, colma i vuoti nel cuore di Adam. Quando le loro dita tornano a sfiorarsi, tutte le inquietudini si placano: l'alba svelerà a entrambi che la promessa che Adam ha fatto a Mia - il suo segreto, la sua vergogna - in realtà è la loro unica salvezza.
Nuova recensione per un libro arrivato a Natale. Dunque, premetto che non ho mai letto nulla di questo autore né avevo mai sentito parlare di questo libro..fortunatamente però, ho una mamma che si fida ciecamente del proprio istinto "letterario" e che, anche questa volta, ha fatto un'ottima scelta. Miei followers, buongiorno! Eccomi finalmente qui per parlarvi del seguito di un libro molto carino che ho letto lo scorso anno e di cui ho visto anche il film (ammetto che il film mi è piaciuto un po' di più eh!): sto parlando di "Resta anche domani" (qui la mia recensione) mentre la recensione di oggi è su "Resta anche qui", il seguito visto nella prospettiva di Adam e non più di Mia. Ma facciamo prima il punto della situazione: avevamo lasciato i nostri protagonisti in un ospedale, dopo un incidente che ha costretto Mia in coma, orfana sia dei genitori che del fratello e che vive un'esperienza extracorporea in cui vede tutto il grande via via delle persone al suo capezzale, ma più di tutti vede Adam, il suo fidanzato che, tra alti e bassi, fa di tutto per starle accanto. In questo nuovo romanzo, veniamo catapultati tre anni dopo l'incidente e la narrazione passa in mano ad Adam che si trova a New York, in attesa di partire per una tournée con gli Shooting Stars. A raccontarlo così, sembra un ragazzo realizzato, con tutto il mondo ai suoi piedi..ma la realtà è che, mentre fuori il mondo continua ad andare avanti, Adam non cammina, si lascia trascinare dagli eventi, senza provare emozioni, senza esaltarsi come dovrebbe fare un qualunque ragazzo leader di una band: semplicemente sopravvive alle giornate invece di viverle. In parallelo alle sue giornate, i pensieri di Adam tornano indietro, tornano a Mia, al suo passato, a quella famiglia ormai distrutta che era un po' anche sua. Conosciamo gli eventi dopo il risveglio della ragazza, la lunga convalescenza, il dolore infinito della perdita che, per quando Adam voglia comprendere, non può essere condiviso né capito.  Mia cambia, inevitabilmente e prenderà una decisione difficile ma apparentemente giusta.
"Liz dice che tornare alla tua vecchia vita potrebbe essere troppo doloroso per te e che forse preferirai ricominciare da capo e dimenticarci tutti."
Inizialmente ho pensato che la ragazza non si fosse comportata nel migliore dei modi, ma poi, proseguendo con le lettura e con le mie personali riflessioni (un po' paranoiche a volte), sono arrivata alla conclusione che probabilmente è stata la scelta più azzeccata che potesse fare in quel momento per sé stessa, per cercare di vivere anziché sopravvivere. Quindi, l'ho appoggiata, in pieno e continua ad essere il mio personaggio preferito, a differenza di Adam che continua a sembrarmi un ragazzino che non sa quello che vuole e che non sa camminare nella vita reale senza un continuo appoggiarsi a qualcuno o a qualcosa. Di fatti, anche nel primo romanzo, avevo apprezzato molto di più i racconti della Mia-ospedalizzata rispetto ai racconti del passato con Adam.
A dire la verità, più che un seguito, "Resta sempre qui" è un romanzo che va a completare "Resta anche domani", tuttavia ho notato che qui è maggiore l'empatia che si crea tra il protagonista ed il lettore. Forse perchè è raro leggere di una sofferenza tale attraverso gli occhi e le emozioni di un ragazzo, non che per un personaggio femminile sia più normale, ma solo per una questione di abitudine. Siamo più abituati a leggere di giovani donne che si struggono per uomini più o meno innamorati che siano..mentre qui è tutto ribaltato, e la sofferenza è più maschile e riesce a sorprendere il lettore ad ogni pagina. Il finale forse è un po' scontato e prevedibile ma è la degna conclusione di una "miniserie" dal sapore dolce-amaro. Votazione:

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