[Recensione] Ricomincio a vivere – Walter Manzoni

Creato il 15 novembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: Ricomincio a vivere
Autore: Walter Manzoni
Editore: WLM Edizioni
ISBN: 9788890259609
Num. Pagine: 150
Prezzo: 15.00€
Voto:

Trama
Ivan ha 29 anni e vive ancora con la famiglia, sorella, fratelli e la madre, decide di fare la sua prima vera vacanza da solo al mare. Lì incontra due giovani, Lorenzo e Marco, e con quest’ultimo scopre le gioie di un primo sesso che spalanca le porte del suo cuore ad un sentimento che non credeva possibile, risvegliando in lui una sorta di albore di una felicità per la prima volta tangibile e insieme tanti dubbi sulla propria sessualità.
Ivan, dopo quest’esperienza, continua a porsi di fronte ad uno specchio morale chiedendosi chi sia realmente, e inizia a frequentare l’ambiente omosessuale da lui sempre evitato. Una sera incontra Stefano, e lì sembra sbocciare per Ivan il vero amore. Scattano allora diversi meccanismi che lo porranno in conflitto con la famiglia a cui era sempre stato legato, il coraggio di prendere le redini della propria vita e andare a vivere da solo, pur di non far sapere al mondo di questo loro legame che per lui diventa ogni giorno più importante, l’amore è l’utopia rincorsa che gli permette di crescere e aprire gli occhi verso un mondo mai nemmeno immaginato.


Recensione
Tremendamente noioso. Lo stile di narrazione è lento e monotono, le ripetizioni si susseguono l’una dopo l’altra, alcuni periodi sono infiniti e sembrano impedire al lettore di seguire bene il filo di un discorso che salta di palo in frasca senza una conclusione materiale. I paragrafi sono eterni, a volte pagine e pagine intere che non lasciano respiro nemmeno agli occhi.
Trattandosi di un’autobiografia romanzata il tema dell’omosessualità è affrontato con emotività e fervore, questo è innegabile, ma spesso finisce per cadere nella ripetuta reiterazione dello stesso concetto; molte volte si leggono modi di dire gergali adattati all’italiano più formale, col risultato di una strana parodia della lingua.
Stile, terminologia e narrazione si adattano più ad una cronaca oppure ad un tema da scuole medie piuttosto che ad un romanzo, assoluta mancanza di phatos durante qualsivoglia scena, nessuna enfasi, descrizioni scarne e per nulla esaustive, dialoghi essenziali e frettolosi, a volte totalmente inutili.
Non consiglierei questo romanzo a nessuno, il ritmo di lettura è soporifero e la storia non si può certo definire coinvolgente, il concetto stesso dell’omosessualità viene messo in secondo piano dalle elucubrazioni del protagonista che a lungo andare si rivelano tediose e ripetitive, e in fin dei conti non si discostano granché dalle riflessioni che potrebbe fare un qualunque eterosessuale, e ciò fa apparire Ricomincio a vivere simile a tantissimi altri romanzetti di cui i magazzini delle librerie traboccano.


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