Non conosco personalmente Eilan, ho avuto però modo di scambiare con lei opinioni e pensieri via Facebook, scambio che mi ha portato a vederla principalmente dal punto di vista umano come una splendida persona, sempre disponibile e intelligente (oltre che appassionata di libri come me). Quindi, quando mi ha proposto di leggere R.I.P. (la cui trama mi intrigava molto) ho accettato comunque, nonostante le mie reticenze iniziali. Già in altre occasioni ho avuto modo di precisare che i preconcetti sono sempre dannosi e rischiano di privarci di qualcosa di valido: a maggior ragione, dopo la lettura di questo romanzo posso affermare con sicurezza che mi sarei persa qualcosa di molto interessante se non avessi seguito l’istinto e iniziato a leggere R.I.P. Ma bando alle premesse, ecco la mia recensione.
Lei che è tutt’altro che una combattente, ma una semplice ragazza che vorrebbe poter passare del tempo con le proprie amiche, innamorarsi e avere una vita normale. Ma Asia comprende la grande importanza del suo lavoro e lo prende molto seriamente. La Custode, infatti, ha sostituito il fratello nel prendersi cura del cimitero anche se talvolta sente la mancanza della libertà di movimento che hanno le ragazze comuni.
L’Avatara, l’organizzazione alla quale i Custodi fanno riferimento a partire dall’Inquisizione, ha assegnato ad ogni cimitero maledetto una famiglia di sangue puro come quella dei Nowak ma qualcosa, ultimamente, non sta andando per il verso giusto: nonostante il rito di sangue che i Custodi compiono, i morti tornano ad animarsi e a cercare il sangue dei vivi. La situazione diventa allarmante, è quindi giunto il momento di far intervenire il braccio armato dell’Avatara, i Venator, guardiani armati che hanno il compito di vigilare sui Custodi e sui cimiteri in loro gestione.
E proprio nel momento del bisogno, Asia e Kaspar ricevono l’aiuto di Borislav – Bor – Todorov, una “vecchia” conoscenza della famiglia che salva entrambi da un attacco di non-morti, anche se non senza conseguenze: Kaspar ha perso molto sangue ed è in Ospedale, Asia è sotto chock e, ora, sotto la tutela del ragazzo. Il Venator è una vecchia conoscenza della famiglia e, oltre ad essere stato amico di Jozef per un periodo, è stato anche il ragazzo di Asia. Fintanto che lei non lo ha sorpreso insieme ad un’altra e lui è scomparso dalla sua vita.
Ma i problemi d’amore di Asia sono in secondo piano rispetto ad interrogativi di gran lunga più impellenti: cosa sta succedendo al Cimitero del Wawel? Come mai il suo sangue sta perdendo efficacia? Come si può arginare questo imminente risveglio di massa?
R.I.P. è un romanzo adrenalinico, i protagonisti sono sempre in movimento e i continui cliffhanger rendono difficile l’operazione di “poggiare” il libro per dedicarsi ad altro.
Asia/Jennifer Lawrence
Asia è una ragazza di 26 anni, forse ancora un po’ bambina che ha sposato in pieno la causa della famiglia dopo la morte del fratello, colui che era destinato a sopportare il peso dell’eredità. Non è avvezza ai combattimenti, non ha mai visto un mostro in vita sua (da 100 anni non avveniva un risveglio, tanto che in molti avevano pensato il problema si fosse definitivamente risolto) e ha sempre seguito le orme del padre in maniera assoluta senza trovarsi in prima persona ad agire. Azione che, invece, viene richiesta proprio in questa occasione dove in pericolo non c’è solo la sua vita ma quella di tutte le persone che ama e dell’intera città, qualora i redivivi assetati di sangue dovessero uscire dai confini del cimitero. Dolce e disponibile, sa però tirare fuori una grinta e un coraggio invidiabili alla prima occasione. Mette la vita degli altri davanti alla sua e lo fa in maniera naturale seppur non senza un certo sforzo “di nervi”.
L’altro protagonista del romanzo è Bor, un combattente nato, un uomo di ghiaccio e carne, tanto sanguigno quanto freddo nel momento della necessità. Di 10 anni più grande di Asia, ha in lei il suo punto debole che all’occorrenza sa essere un punto di forza. Il ragazzo è un mistero, dice e non dice, non si espone se non quando la ragazza è in pericolo di vita. La vede come una ragazzina bisognosa ma si deve ricredere più di una volta, col solo risultato di amare ancora di più quella ragazza che, per timore, ha tradito una volta.
Personaggi estremamente realistici, non perfetti ma perfettamente inseriti in una storia che funziona come un meccanismo ben oleato. La trama è coerente, l’idea alla base della trilogia stuzzicante e ben congegnata. La storia è raccontata in terza persona ma con frequenti incursioni “nelle menti” dei personaggi per meglio far capire cosa cela il loro cuore o i loro gesti.
La lettura è avvincente, non c’è un attimo di sosta, ogni scena è calibrata per non essere troppo lunga ed essere sempre funzionale al risultato finale. Questa caratteristica mi ha molto colpita perché è difficile trovare in un’esordiente questa capacità di coerenza abbinata ad uno stile essenziale e disinvolto allo stesso tempo, in grado di descrivere emozioni con poche chiare parole, dense di significato. Nulla è superfluo, stucchevole o inutile. Anche i flashback sul passato che si riscontrano durante la lettura denotano capacità di variazione stilistica e capacità di calarsi in altre epoche e situazioni.
L’elemento romance è presente ma in maniera sapientemente dosata. Il rilievo viene dato all’azione, alle venature prettamente horror e alla costruzione di un mondo e di una realtà decisamente realistiche.
Un libro che è stato diffuso con il self-publishing nonostante l’autrice abbia dichiarato di aver avuto diverse proposte editoriali. Un romanzo che, mi auguro, possa arrivare all’attenzione di un grande editore non tanto per aggiungergli qualità – quella ne ha già a sufficienza da solo – ma esclusivamente per dare la possibilità alla storia di arrivare a più persone possibili, anche a chi non è molto avvezzo a bazzicare su internet. Un genere difficilmente incasellabile quello di R.I.P. ma che sa mischiare lo Urban Fantasy con l’Horror, tessendo una trama ben fatta, fondata su un’idea di base molto buona e corredata da personaggi cui non è possibile far altro che affezionarsi.
Dal mio – peraltro modestissimo – punto di vista, un progetto più che promosso che mi sento di consigliare a tutti coloro che amano o hanno amato libri come Alice in Zombieland di Gena Showalter, la serie dei vampiri di Chicaco di Chloe Neil o la serie di Liz Phoenix scritta da Lori Handeland. Leggetelo poi… mi direte! :-D
Ah, vi segnalo che è possibile acquistare il libro cliccando a questo link: R.I.P. Requiescat In Pace (The R.I.P. Trilogy).
Voto: 8 e 1/2.
P.S. per l’autrice: quando potremo mettere le manine sul secondo volume? ^_^
Il suo vero e unico sogno è poter permettere ad altri, attraverso i suoi racconti, di poter viaggiare con la fantasia e, almeno per un breve periodo, staccarsi dai problemi giornalieri e fare sognare. Non si definisce una scrittrice bensì di sé dice di essere una cantastorie.
R.I.P. Requiescat In Pace è il suo romanzo d’esordio. Dopo diverse proposte editoriali che ha però scartato, decide di autopubblicare questa sua prima favola gotica.
Titolo: R.I.P. Requiescat In Pace
Autore: Eilan Moon
Editore: Self-publishing
Pagine: 169
Prezzo: E. 9,05 cartaceo – E. 2,68 ebook
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