Autore: Danilo AronaEditore: Edizioni della SeraPagine: 478Prezzo: 15,00
TRAMA:
In un’Italia di fine anni sessanta, uno strano quanto sgangherato gruppo rock attraversa la penisola raccontando le magie e gli orrori di un genere musicale che annovera fatti tanto tragici quanto misteriosi.Rock. I delitti dell’ uomo nero intreccia misteriosi omicidi e vede come protagonista Sam Hain, un oscuro maestro della più ruvida chitarra che fa raggelare il sangue anche al Diavolo in persona. Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Brian Jones, Marvin Gaye: una lunga lista di cadaveri eccellenti del luccicante mondo del rock’n'roll.Tutti pensano che siano stati uccisi dalla droga, dall’alcol e dal male di vivere. Ma forse le cose non stanno così, soprattutto se sulla Terra circola una Morgan nera guidata da Sam Hain, il chitarrista più malvagio e diabolico del mondo. Sì, ma di quale mondo? Chi è Sam Hain? E soprattutto perché il nome è legato in maniera inscindibile alla morte?RECENSIONE:
Conosco bene l'argomento e poi il rock si presta moltissimo alle declinazioni horror. Il mio prossimo lavoro, che sto iniziando in questi giorni, è di nuovo un romanzo di genere "horror rock fiction".Cosa rappresenta la musica per te?Al passato, un pezzo indimenticabile di vita, anche on the road. Al presente un'avventura notturna di tanto in tanto onde scaricare l'energia in eccesso. Sempre comunque good vibrations.
Il senso ultimo di questo libro.Posso citare Vasco? Un senso non ce l'ha, soprattutto se deve sbottonarsi l'autore. Il senso lo trova sempre il lettore o il recensore. "Rock", in edizione EDS, è stato caricato di molteplici doppi e tripli sensi. Questa è pura magia attivata dalla letteratura.
Scene che fanno accapponare la pelle. Ritenuto uno dei più grandi per questo genere, a cosa ti ispiri?Mah, a pelle non so che risponderti. Ho visto tutto il visibile al cinema e ho letto tanto. Poi ho avuto pure qualche trauma da bambino, tipo una volta essere inseguito da una gigantesca forma di gorgonzola gorgogliante. Nel mio inconscio si agita per forza un gigantesco mostro dell'Id.
Chi è Sam Haim?Sam è la versione, parodistica e maligna, di Jimi Hendrix. Solo che, come tutte le imitazioni, è mal riuscita. Però ha una sua personalità, un discreto incrocio tra cattiveria e ironia, In certi passaggi è alquanto simpatico. E' stato creato negli anni in cui nasceva Freddy Krueger e non nego che possa esserci stata un'influenza craveniana.
Ci sono esperienze, tracce autobiografiche?
Assolutamente sì. Tutta la prima parte, quella intitolata "Gli anni del Serpente", è modellata sulla stagione professionale del mio gruppo di allora, i Privilege. Non ho cambiato quasi nulla.Un finale irrisolto.. come mai?Intanto il finale aperto è un punto stabile del genere. Hitchcock dixit nel '63 con il finale de "Gli uccelli". Poi Sam è immortale. E' l'anima nera del rock, Puoi ucciderne il corpo, ma alla fine torna sempre. Basta suonare il pezzo giusto...Ultimi ProgettiSono in ballo, anzi potrei dire imballato, con un romanzo in stile Sam Hain. Ma non è Sam, è un altro. E al momento non posso sbottonarmi. Poi ho in cantiere anche un saggio su M. Night Shyamalan. Si tratta di lavori commissionati. Come ho detto circa un anno fa, non mando più proposal in giro. Se le ricevo, bene... Altrimenti riposo. Eh, ma non succede.
Grazie, Ezio, per l'opportunità e le domande "incalzanti". Potrei dire, un'intervista fatta a tempo di speed metal.