AUTORE: Mirko Giacchetti, altrimenti noto come William Munny Serial Writer.BIOGRAFIA: Mirko Giacchetti è uno dei tanti nomi con cui è indicato il paziente della stanza 333. Rinvenuto presso la città di *** mentre deambulava in stato confusionale senza documenti. Attualmente ospitato presso il manicomio di ***. Il paziente è spesso in stato catatonico. Questa condizione è interrotta da brevi momenti di lucidità e il soggetto impiega questo tempo online cercando news, in maniera ossessiva, sul cinema e sui libri di genere thriller, horror e noir. Sostiene di essere William Munny e con lo stesso nome scrive anche brevi racconti che, stando a quanto dichiara il paziente, sono ricordi della sua vita fuori da queste mura. Soggetto da non avvicinare senza le dovute precauzioni. (Estratto dalla cartella clinica del paziente ospitato nella stanza 333)SITO: profilo Facebook Mirko Giacchetti, gestito poco e molto male.CONTATTI: mirko.giacchetti@libero.it
TITOLO DELL’OPERA: Scommessa a Memphis.TRAMA: Inferno. La Morte scommette con il Diavolo per rendere il mondo un posto migliore. Tutto inizia a Memphis con un giovanissimo Elvis Aaron Presley...CASA EDITRICE: Dunwich Edizioni.ANNO DI PUBBLICAZIONE: giugno 2014.GENERE: pulp horror. Se non esiste questa classificazione, non saprei che altra etichetta appiccicare sulla copertina.PUBBLICO: non ho pregiudizi sui lettori, direi che è destinato a tutti quelli che possono apprezzarlo, senza distinzione di sesso o di età.PAGINE: 43 pagine.PREZZO: Scommessa a Memphis esiste in due versioni; in solitaria in formato digitale a 0,99 € e nell’edizione cartacea dove ha l’onore di essere il “B side” del meraviglioso “La notte che uccisi Jim Morrison” scritto dal rocker Luigi Milani. REPERIBILE PRESSO: tutti i principali store digitali, ma se volete andare a farvi un giro sul sito di Dunwich Edizioni e conoscerci meglio, potete fermarvi qui: http://www.dunwichedizioni.it/wordpress/e-shop/
Un giovanissimo Elvis, un mito immortale
RECENSIONE: Quando ho letto la trama di “Scommessa a Memphis” ho fatto carte false per averlo. Ringrazio a questo proposito la Dunwich Edizioni che, grazie alla nostra collaborazione, mi ha permesso di leggere il cartaceo di questo stupendo romanzo.Non nego di essere di parte perché sono sempre stata una fan di Elvis, e credo sia un’icona della cultura mondiale. Il libro di Mirko merita perché è scritto con la giusta ironia, con il giusto carisma, con una leggerezza che non toglie nulla al libro, anzi lo rende piacevolissimo e scorrevole: l’ho letto tutto d’un fiato!La figura di Elvis è inedita, ma anche molto reale: un ragazzo come tanti, il cui unico scopo era incidere un disco come regalo per la madre, e che si trova coinvolto in un circolo di vizi, in un gioco tra il Diavolo e la Morte. Quello che più mi ha colpito è stato il rapporto padre-figlio tra il Diavolo ed Elvis, nonché l’infatuazione della Morte per il giovane cantante. (E su questo non ci piove, come è possibile non amarlo?!...)Ho apprezzato molto le battute azzeccate, Mirko ha già uno stile da autore che lo contraddistingue, a differenza di molti altri emergenti. Un romanzo da leggere assolutamente, vincitore del concorso Morte a 666 giri. Come approfondimento, vi lascio alcune delle mie canzoni preferite del Re, la colonna sonora per godervi questo libro! (Sì, è una scusa per riascoltarle lo ammetto!) Always on my mind, All shook up, Love me tender.INTERVISTA STANDARD A MIRKO GIACCHETTI1. Ciao e benvenuto sul mio blog; ci parli un po’ di te, non come autore ma come persona?Ciao Connie e grazie dell’ospitalità. Come persona, sono un pensiero zen alla rovescia; la farfalla con l’incubo di ritornare nel bozzolo, il dito che nasconde la luna e via dicendo.Se proprio dovrei definirmi, direi che non esisto o che nei giorni migliori sono un brutto personaggio creato dalla mia fantasia.