Scomparsa
Pagine 364
Euro 18,60
ISBN 9788864112466
Il giorno in cui viene rapita, Annie O’Sullivan, una giovane agente immobiliare, ha tre obiettivi da raggiungere: vendere una casa, dimenticare un recente litigio con la madre ed essere pronta in tempo per una cena romantica con il suo ragazzo. Quando arriva il suo ultimo cliente Annie s’illude per un attimo che sarà il suo giorno fortunato. Non sarà così. Sarà l’inizio di un incubo. Alternato alle sedute di psicoterapia durante le quali Annie narra il dramma della sua prigionia durata un anno, gli abusi psicologici e le violenze fisiche subiti, la dolcezza con la quale arriva a guardare il suo aguzzino, c’è il resoconto degli eventi successivi alla fuga: la lotta per riprendersi la propria identità e le indagini della polizia per scoprire chi abbia architettato il sequestro di cui è stata vittima. Ma la verità non sempre rende liberi.
RECENSIONE
"Spietato e inquietante, Scomparsa è una lettura a perdifiato, che coinvolge oltre ogni misura" - Kathy Reichs
Basterebbe questa affermazione per recensire perfettamente l'intero libro, ma in quel caso sarei totalmente inutile. Non vi nascondo che ad un certo punto avevo intenzione di abbandonare la lettura, ma ovviamente non l'ho fatto e avevo ragione. Disturbante è sicuramente l'aggettivo che descrive al meglio questo thriller, ma anche profondo, malato e sorprendente.
Scomparsa si tratta del romanzo d'esordio della scrittrice canadese Chevy Stevens, pseudonimo di Rene Unischewski. Ci vuole veramente molto coraggio a scrivere un thriller del genere, coraggio che ho visto raramente in una scrittrice emergente. La Stevens non ha paura di addentrarsi negli intricati meccanismi della psiche umana o di osare nella descrizione di immagini crude e sadiche, va dritta al punto senza tralasciare nessun particolare. Le descrizioni dei maniacali riti di "purificazione" dell'aguzzino fanno venire la pelle d'oca, ma vi assicuro che non ho saltato neanche una riga. Come i migliori scrittori di questo genere di thriller psicologico, gioca con il limite di sopportazione del lettore, senza mai scadere nell'inverosimile. Mi è sembrato di leggere un romanzo di Bret Easton Ellis e vi assicuro che per me è un gran complimento.
La prima parte del libro è tutta un crescendo. Nonostante si possa intuire già dalla prima pagina il risultato di questo rapimento (la protagonista racconta la sua esperienza), si sente il bisogno fisico di leggere le parole che confermano le nostre tesi, ma anche queste non sono sempre sufficienti. E' inevitabile mettersi nei panni della protagonista, soprattutto se si è donne, ed è quindi inevitabile vivere l'orrore che è costretta a sopportare.
Ciò che mi ha maggiormente colpita è la capacità della scrittrice di descrivere i sentimenti contrastanti della protagonista nelle mani dell'aguzzino. Si possono facilmente comprendere sentimenti come l'odio, la paura, la voglia di vendetta, ma è la compassione che mi ha veramente folgorata. Annie cerca in qualche modo di capire il rapitore e di individuare le motivazioni del suo gesto e prova, ad un certo punto, un velo di compassione per un uomo così disturbato e tormentato dai fantasmi del passato.
Nella seconda parte, concentrata maggiormente sul periodo post-trama e sul tentativo di rimettere a posto i pezzi di una vita distrutta, compaiono altri personaggi molto interessanti: la migliore amica e l'ex fidanzato. Apparentemente non occupano un ruolo centrale rispetto all'ovvia posizione di protagonista di Annie, ma sono basilari nel lento processo che deve affrontare la ragazza per riappropriarsi di una vita che le è ormai completamente estranea ed è dominata dalla paura. Mi interessa anche sottolineare il rapporto con la madre.
Non è un libro che consiglio proprio a tutti. Ci vuole una certa "predisposizione" per questo genere di thriller, ma se non avete paura di affrontare argomenti scomodi, allora non preoccupatevi e leggete questo romanzo. Potrebbe rivelarsi una bella sorpresa. Non leggetelo se avete manie di persecuzione.
VOTO:
4 STELLE