Recensione: "Sei sempre stata mia" di Jacinda Wilder

Creato il 17 agosto 2014 da Francikarou86
Buongiorno followers!Oggi una nuova recensione per voi. Il romanzo di cui vi parlo è un new adult, pubblicato da Sperling&Kupfer, che pare abbia entusiasmato molte amanti del genere. Anch'io quando l'ho cominciato ne ero entusiasta, devo ammetterlo, ma verso la fine la mia opinione è un po' cambiata. Vi lascio alla lettura del mio pensiero, ringraziando la casa editrice per la copia del libro inviatami, in cambio di una recensione onesta.
Sei sempre stata miadi Jacinda Wilder

Titolo originale: Falling into youSerie: Falling #1Prezzo: 16,90 euroPagine: 320Genere: new adultEditore: Sperling&Kupfer (collana Pandora)
Nell e Kyle hanno sedici anni, sono giovani e innamorati. Si conoscono da sempre, sono cresciuti insieme, hanno condiviso ogni singolo momento della loro vita e per la prima volta stanno scoprendo cosa significa amare. Il sentimento che li lega sembra invincibile e la vita piena di promesse e speranze. Finché una notte Kyle muore in un tragico incidente. Ora che Kyle non c'è più, Nell non ha più una ragione di vita: ha perso il suo migliore amico, la sua anima gemella, il suo unico vero amore. Poi, al funerale, mentre appoggiata a un albero in disparte cerca di trattenere a stento le lacrime, incontra per la prima volta gli occhi azzurri di Colton, il fratello maggiore di Kyle. Ha un viso familiare e struggente, scolpito e bellissimo come quello di Kyle. Solo più vecchio, e più duro. Si scambiano qualche inutile parola di consolazione, una sigaretta. Entrambi cercano di reagire a quella perdita come possono. Ma è un vuoto incolmabile. Quando anni dopo si rincontrano a New York, si abbandonano a un bacio inaspettato, intenso eppure pieno di dolore. E allora si rendono conto di non poter resistere alla passione che li attrae l'uno all'altro, negando a se stessi la possibilità di essere felici. Colton insegnerà così a Nell a soffrire e a piangere, a vivere di nuovo e ad aprire il suo cuore per tornare ad amare. Perché a volte la fine improvvisa di un amore perfetto può essere il perfetto inizio di un altro.
<<Mi allungai verso di lui. Il suo alito sapeva di whisky ed era caldo; brucianti e umide e morbide e travolgenti, le sue labbra sulle mie. Durò solo un secondo. Un bacio, un attimo di debolezza, un'attrazione naturale e insopprimibile come la forza di gravità.>>


Sei sempre stata mia è un romanzo che va letto senza troppe pretese o aspettative. Io, purtroppo, faccio spesso l'errore di affidarmi al rating di Goodreads, ma ho capito che non sempre si rivela la scelta migliore, come in questo caso. Spinta dalla curiosità di leggere questo libro, che mi sembrava molto interessante, non ho esitato a richiederne una copia alla casa editrice, che è stata così gentile da assecondare la mia richiesta. La trama mi ha subito colpita, la storia sembrava promettere davvero tante cose.
Una storia romantica, toccante, ma dai risvolti drammatici. Una seconda possibilità. Un nuovo amore. Una rinascita. Insomma, tutto mi ha fatto pensare che avessi trovato un gran bel new adult di cui innamorarmi. Ma, purtroppo, così non è stato. Questo romanzo mi ha parecchio spiazzata perché l'inizio si presenta in un modo, ma poi il resto è ben altro. All'inizio conosciamo Kyle e Nell, due ragazzi che si conoscono da una vita, amici del cuore e vicini di casa, che trascorrono gran parte del loro tempo insieme. Un giorno si accorgono che quell'amicizia non basta più, che c'è una forte attrazione a legarli e non riescono più a resistere alla voglia di scoprire di che si tratti. Decidono di rischiare, di buttarsi a capofitto in questa nuova avventura, di provare a stare insieme. La loro storia procede a gonfie vele. In due anni Kyle e Nell scoprono insieme le gioie dell'amore e del sesso, diventano adulti e si trovano di fronte a scelte difficili. Come quelle dei college in cui iscriversi e quella di diventare una famiglia. Kyle lo vuole con tutto se stesso. Ama Nell in maniera smisurata e, sebbene lei ricambi il suo amore, non si sente pronta per un passo tanto importante come il matrimonio. Sarà proprio mentre discuteranno di questa scelta che i due si ritroveranno intrappolati in una terribile tempesta che distruggerà per sempre tutti i loro sogni...
E' il giorno del funerale di Kyle e Nell è affranta, distrutta dai sensi di colpa. Se solo il giorno dell'incidente di Kyle si fosse comportata diversamente, lui sarebbe ancora vivo. Non avrebbe messo a rischio la sua vita per salvarla. E' difficile convivere con questo dolore. Sembra proprio che nessuno riesca a comprenderla. Ma poi, al funerale, Nell incontra Colton, il fratello maggiore di Kyle e scatta immediatamente qualcosa. Colton la vede, appoggiata contro un albero, dopo essere fuggita dal funerale e da tutti. La vede e capisce che lei ha bisogno di lui. Ha bisogno di qualcuno che la protegga e che le dia l'opportunità di sfogare il suo dolore, perché Nell non è capace, da sola, di tirarlo fuori. Non è capace di dire a voce alta cosa realmente è accaduto quel giorno, il giorno dell'incidente. Con un pizzico di arroganza, Colton si autocandida come suo "salvatore", la insegue, le parla, le canta canzoni, le sta accanto. E poi, la bacia. Un bacio frutto di un'incredibile e inarrestabile attrazione, un bacio proibito, inappropriato, ma così sentito, vero e intenso che lascerà in entrambi un segno, un ricordo indelebile.
Passano due anni dal funerale e Nell e Colton si incontrano nuovamente a New York. Nell ha lasciato la sua famiglia, ha detto addio a ciò che era per cambiare radicalmente vita. E quale posto migliore per farlo della Grande Mela? Lì nessuno potrà giudicarla o trattarla con pietà, perché nessuno la conosce. A parte Colton.
Colton è un artista di strada - suona la chitarra per le strade di New York o nei locali la sera -, ma aggiusta anche motori. Vive nella sua piccola, disordinata officina, il suo rifugio, la sua casa. L'incontro con Nell lo sconvolge totalmente e gli riporta in mente quel bacio. Quei sentimenti che non dovrebbe provare per la ragazza del defunto fratello. Quei sentimenti che non è riuscito, dopo due anni, a cancellare e che, adesso che l'ha rivista, sono più forti che mai. Ma cosa ci fa Nell a New York? E perché sembra ancora così indifesa e bisognosa d'aiuto? Perché gli dà ancora l'impressione di nascondere qualcosa, una sofferenza immensa, qualcosa che va oltre la morte di Kyle? Colton è deciso a scoprirlo, ma più di tutto è deciso a permettere a Nell di ricominciare, di superare i fantasmi del passato e di vivere la sua vita, così come vuole il suo cuore. Ma cos'è che vuole il cuore di Nell? Colton sarà in grado di darglielo?
Questa storia sarebbe stata fantastica se non fosse per un alternarsi di momenti buoni a momenti pessimi. La Wilder ci regala un'ottima idea di base e tanta, troppa carne sul fuoco che non contribuisce di certo a farmi entusiasmare granché, soprattutto considerando che non tutti gli elementi vengono approfonditi a dovere. Il romanzo si legge d'un fiato, per quanto riguarda la prima metà, che mi è sembrata anche scritta meglio, più interessante, e per un po' mi ha fatto credere di trovarmi davanti a qualcosa di diverso. Invece poi ho capito che non era affatto così. La seconda metà del romanzo è un susseguirsi di drammi, l'autrice non risparmia proprio nulla ai suoi protagonisti, e per quanto questo avrebbe dovuto coinvolgermi, è riuscito solo a infastidirmi.
Nell, abbandonata la sua vecchia vita, è diventata una ragazza alcolizzata e autolesionista, incapace di badare a se stessa e sempre alla ricerca di situazioni che la portino a non pensare a Kyle. Solo Colton capisce che invece che cercare di non pensare a lui, dovrebbe parlarne, tirare fuori il dolore, non affogarlo con l'alcool o facendosi del male, perché lei, in realtà, non ha nessuna colpa di ciò che è successo. E mentre verranno fuori i fantasmi di Nell, anche Colton sarà costretto a tirar fuori i suoi. Perché ha lasciato la sua famiglia quando era molto giovane? Come mai vive a New York? Chi è Colton veramente, o meglio, chi era? Ecco, tutto quello che riguarda la vita di Colton non l'ho trovato particolarmente convincente. E' come se l'autrice avesse voluto per forza rendere il personaggio più interessante con qualche dramma in più, così, solo perché va di moda - o perché le sembravano ancora pochi quelli tirati in ballo fino ad allora. Forse potevo accettare il suo passato da gangster, ma tutto il resto mi è sembrata un po' una buffonata. Come anche ciò che succede a Nell verso la fine del libro. Mi domando: ma ce n'era proprio bisogno? Era necessario un altro simile dramma? Cancellato tra l'altro nel giro di poche pagine con una notte di sesso selvaggio, perché è così che Nell e Colt cercano di risolvere i loro problemi. Il finale non mi è piaciuto per niente, anzi direi che non esiste un vero è proprio finale - visto che la storia si conclude con uno dei loro milionesimi amplessi. E poi, come se non fosse abbastanza, l'autrice, ritorna al giorno dell'incidente di Kyle, raccontandocelo dal suo punto di vista. Il pov aggiunge poco e niente a quello che già sapevamo, quindi, secondo me, poteva pure risparmiarselo (anche perché buttato lì, in mezzo, così, non aveva senso), così come poteva risparmiarsi tutti i successivi pov di Colton, che non fanno altro che ripetere ciò che è stato ripetuto per un intero romanzo - ovvero quanto lui sia follemente invaghito di Nell e del suo corpo da favola - fino all'ultimo, terribile capitolo, quello del "magico" risveglio di Colton in balia della manina fatata di Nell. Cioè, questo sarebbe un finale? Ma dico, scherziamo? A parte il fatto di allungare il brodo inutilmente, ma almeno la Wilder poteva sforzarsi di terminare il romanzo con un'immagine più carina di quella che ci ha regalato (se leggerete il libro capirete di che parlo).
 Ho letto parecchi new adult, è un genere che mi piace, ma quello che mi piace non è questo, assolutamente.
Non mi piace la troppa strumentalizzazione dei drammi, non mi piace che la storia ad un certo punto venga messa da parte per la narrazione di capitoli interi sul sesso duro e selvaggio tra i protagonisti (come se fosse quello l'elemento più importante). Non è che mi scandalizzino queste scene, ma penso che ci siano momenti e momenti in cui essere inserite e qui vengono spesso usate in maniera inappropriata. Si passa dal delicato momento drammatico, al sesso sfrenato come se niente fosseInfine, non mi piace nemmeno quando vengono ribaditi i soliti cliché e in questo libro ce ne sono parecchi. Colton è un cliché vivente (alto, muscolo, tatuato, forte, geloso, musicista) così come il colpo di fulmine con Nell lo è. Insomma, da una storia che in apparenza sembrava poter essere un po' più originale di altre, mi sono ritrovata a leggere le solite cose che si trovano in molti romanzi. Siamo lontani anni luce dalla classe smisurata di Colleen Hoover, la regina del new adult, a mio parere. Non che volessi fare un confronto, ma a volte certe autrici me lo tirano proprio fuori. E la Wilder non si può nemmeno paragonare alla Glines, perché mi hanno convinta molto di più il suo stile semplice e le sue storie spontanee, della Wilder e della sua. E poi vogliamo parlare del fatto che Colton è un musicista o del fatto che sa combattere come un pugile professionista? Mmm, vi ricorda qualcuno? Oh, sì, quasi tutti i protagonisti maschili di new adult! Cioè, basta! Ma davvero nessuno è in grado di inventarsi di meglio? Non riesco a dare a questo romanzo più di 3 tazzine, solo per quei pochi momenti in cui mi è sembrato piacermi e solo perché ho letto veramente di peggio, di recente (vedi Redmerski, "Sei il mio buio sei la mia luce"). Non so se leggerò il secondo romanzo della serie, ma se lo farò spero sia migliore e più convincente di questo.

Voto: 3 tazzine. Tanti drammi e poca originalità.


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