La fine improvvisa di un amore perfetto può essere il perfetto inizio di un altro? Nell ha sedici anni ed è innamorata di Kyle. Il loro giovane amore sembra invincibile e la vita è piena di promesse e speranze. Poi una notte Kyle muore in un tragico incidente. Ora che lui non c’è più, Nell non ha più una ragione di vita: ha perso il suo migliore amico, la sua anima gemella, il suo unico vero amore. Al funerale incontra per la prima volta il fratello maggiore di Kyle, Colton. Entrambi cercano di reagire a quella perdita come possono. Ma è un vuoto incolmabile. Quando anni dopo si incontrano a New York, si scambiano un bacio pieno di dolore, eppure così giusto… consolante… naturale. Colton insegnerà a Nell a soffrire, a piangere, le insegnerà a vivere di nuovo, ad aprire il suo cuore per tornare ad amare.
Forse dovrei iniziare questa recensione un po' come farei se fossi in un gruppo di supporto. Tipo: "Ciao, sono Glinda e non riesco a smettere di leggere libri che disturbano la mia psiche". Sì, direi che è perfetta come introduzione. Ora, mettiamo in chiaro questa cosa una volta per tutte: io detesto i libri sesso-centrici in cui il dramma è spinto a livelli epici e in cui i protagonisti sono dei complessati senza speranza. Allora perché finisco per leggerne in continuazione? Ve lo starete sicuramente chiedendo. La risposta è piuttosto semplice: perché mi piace il buon romance di stampo new e young adult. E, siccome mi piace questo genere, sono costretta a rischiare, puntando tutto su titoli che sembrano promettenti e sperando che non mi deludano. Purtroppo, però, la delusione è sempre dietro l'angolo ed è questo il caso di "Sei sempre stata mia". Presentato come un romanzo intenso, drammatico e straziante, quello della Wilder sembrava avere tutte le carte in regola per convincermi e farmi passare qualche ora in piacevole compagnia. Cosa speravo di trovare? Be', un libro in cui il dramma fosse ben calibrato, credibile e commovente e il romanticismo fosse di quelli esplosivi, dolci e piccanti. Quello che ho trovato, invece, è stato un romanzo scritto malissimo (e tradotto anche peggio), banale all'inverosimile, volgare e crudo, completamente incentrato sulla carnalità e anche un tantinello grottesco. Avete presente il mio sconfinato amore per i libri di Abbi Glines? Bene, direi che Jasinda Wilder rischia di eguagliarla a livello di squallore. Sappiatelo: oggi sono in vena di verità senza mezze misure. Sono amareggiata e sconfortata, ma, soprattutto, sono stufa di certe letture che mi lasciano l'amaro in bocca. Mi è stato difficile scegliere delle frasi da condividere nella recensione, davvero difficile.Come sempre, ancora una volta, voglio ribadire che NON sconsiglio a nessuno la lettura di questo romanzo (tranne ai minorenni, dato l'alto contenuto erotico), e che non giudico chi invece lo ha apprezzato. Mi limito a essere sincera, tutto qui!
Questo libro è per tutti coloro che hanno perso una persona amata, per tutti quelli che si sono svegliati in lacrime e allo stesso modo sono andati a dormire, per tutti quelli che hanno dovuto imparare a vivere nel dolore. Sopravvivere non significa essere forti; significa continuare a respirare, un giorno dopo l’altro. Essere forti significa imparare a vivere nonostante il dolore. Da "Sei sempre stata mia"
Quello principalmente mi ha disturbato di questa lettura, è stata l'enorme differenza tra la prima metà del libro e la seconda. Non era un segreto che il romanzo raccontasse della tragica storia d'amore tra gli adolescenti Kyle Calloway e Nell Hawthrone, cresciuti assieme come migliori amici fino a quando non si sono resi conto che tra loro c'era qualcosa di più. Però non mi aspettavo di leggere di come il loro amore è nato e cresciuto, né di come il dramma si è insinuato nelle loro vite dividendoli per sempre. Non me lo aspettavo ed è stata una piacevole sorpresa. L'unica prima del declino totale. Ciò che è avvenuto dopo la morte del primo amore di Nell è stato tremendo. Sin dal funerale, in cui Nell, in preda al dolore, decide di onorare la morte della persona che le ha salvato la vita saltando addosso al fratello maggiore. Morto un Calloway se ne fa un altro! Che tocco di classe, eh? Non fraintendetemi, sapevo che dopo la morte di Kyle tutto sarebbe cambiato, che Colton, il fratello maggiore di lui, sarebbe entrato nella scena e che Nell e Colton prima o poi si sarebbero innamorati. Solo che pensavo che sarebbe stato graduale, che i due avrebbero avuto tempo di conoscersi e scoprirsi affini. In fondo è una faccenda che si svolge in cinque lunghissimi anni, perciò credevo che sarebbe stata ben sviluppata. Mi sbagliavo e di grosso, perché ciò che mi è toccato è stato un insta-love a un funerale. Fantastico, davvero. E questo era solo l'inizio della fine, perché poi le cose sono andate peggio.Forse per alcuni di voi sarà esagerato, ma per quanto mi riguarda "Sei sempre stata mia" è senza ombra di dubbio il peggior libro letto nel 2014. E la cosa mi ha lasciato davvero basita, perché non l'avrei detto leggendo la prima metà della storia. Anzi. L'inizio, dolce e malinconico e romantico, mi ha presa al punto da pensare che la trama mi sarebbe piaciuta, che mi sarei affezionata ai personaggi, che avrei pianto per la scomparsa di Kyle, ma che avrei affrontato la cosa assieme a Nell. Pensavo che avrei avuto il tempo di accettare la sua relazione con Colton. Invece no. E' successo tutto il contrario e io non ho avuto nemmeno il tempo di abituarmi al cambio repentino di rotta, che ogni cosa era già precipitata in modo irreparabile. Il tutto è stato affrontato in modo frettolosissimo, squallido, crudo e banale. Pessimo sotto ogni punto di vista. In alcuni momenti ho sentito quasi il bisogno di smettere di leggere, per quanto fossi amareggiata e disgustata.
Era come l’amore, quasi amore. Ma poi ti succede questa cosa incredibile, è come un bisogno che ti consuma, e sei disposto a fare tutto per quella persona, a qualsiasi costo. Perché ti è entrata nel sangue, nell’anima, e la sua essenza è penetrata in te ed è nell’aria che respiri e in ogni molecola del tuo corpo. Quello è amore. Da "Sei sempre stata mia"
Credetemi, per tutta la seconda metà del romanzo mi sono chiesta se non stessi leggendo il libro sbagliato, se da un momento all'altro il mio Kindle mi avrebbe urlato qualcosa tipo: "sei su scherzi a parte!"; o se Jasinda Wilder non fosse in realtà il nome in codice che Abbi Glines usa per scrivere fanfiction tragicomiche allo scopo di dileggiare le proprie opere. Sono cattiva? Forse un po', ma principalmente vi sto offrendo la mia verità, nuda e cruda. Perché questo libro mi ha dato l'impressione di essere una presa in giro, ha messo alla prova il mio limite di sopportazione e ha scalato la classifica dei romanzi più grotteschi e frettolosi mai letti. Non scherzo. Ma andiamo per gradi, perché non voglio trascurare nulla e voglio motivare il mio enorme malcontento riguardo alle scelte compiute da Miss Wilder. Come si possa scegliere di far innamorare due persone a un funerale mi è oscuro, in particolare se queste due persone sono la fidanzata/migliore amica/futura sposa e il fratello maggiore del defunto. Avrei potuto capire se tra i due ci fosse stata una connessione preesistente, se la morte della persona che entrambi amavano li avesse in qualche modo avvicinati, se la scomparsa di Kyle avesse aperto in entrambi una ferita che assieme, col tempo, avrebbero sanato. Ma le cose stanno così: Colton e Nell non si sono mai nemmeno parlati, si vedono al funerale di Kyle, entrambi sono attratti l'uno dall'altra, si ubriacano assieme e si baciano appassionatamente. No. Assolutamente no. Per quanto mi riguarda questa è una delle peggiori cose che abbia mai letto. Non voglio nemmeno iniziare a parlare di quanto sia irrispettoso e grottesco un gesto simile, perché non finirei mai. E non venitemi a dire che la morte scatena il lato peggiore di noi: perché nella realtà siamo esseri razionali, non bestie che agiscono in preda all'istinto sessuale. Ma questa non è la realtà è il favoloso mondo della Wilder, in cui tutto può succedere. Ecco perché, cinque anni dopo, i due riescono a incontrarsi per caso a New York per ben due volte (ovvio, è una città così piccola), instaurando una torbida relazione fatta di sesso e autolesionismo e sangue e parolacce e omicidi. Sì, omicidi.
«Non mi sto semplicemente innamorando di te, Nell. È come se tu mi avessi inghiottito. Come un oceano in cui sono caduto e ora sto nuotando nelle tue acque profonde. Come hai detto tu, fa paura, ma è anche la cosa più incredibile che abbia mai provato. Tu sei la cosa più incredibile che io abbia mai provato.» Da "Sei sempre stata mia"Apriamo una parentesi su Colton Calloway, meraviglioso e irresistibile interesse amoroso della giovane alcolizzata e autolesionista Nell. Dovete sapere che Colton, pur venendo da una facoltosa famiglia di politici, è un "Real American Gangster" (cit.), che ha imparato a sopravvivere per le strade del ghetto di New York. State ridendo? Non fatelo, sono seria!Il povero ragazzo ricco, infatti, ha avuto un passato tremendamente triste che lo ha spinto a vivere per strada come un barbone, a procurarsi da vivere spacciando droga con una gang chiamata "I fratelli" (inchino all'originalità), sparando in faccia a i tipi delle bande rivali, ammazzando (davvero) di botte i suoi avversari su ring clandestini e cantando rap mentre percorreva le sue otto miglia fino a scuola. Ah, no. Aspettate, quello era Eminem. Cancellate le otto miglia e il rap, e tenete il resto. Anche perché Colton a scuola non ci andava, dato che a sua detta è praticamente analfabeta. Che bella persona, vero? Non si può non amare.Ricordate quando vi avevo detto che non sopporto le situazioni in cui il dramma è spinto al limite del ridicolo? Ecco, mi riferivo a questo. Mi riferivo proprio al fatto che un'autrice pensi che un pretesto come l'avere un figlio con difficoltà di apprendimento (affetto da una patologia riconosciuta che non voglio spiattellare per non fare spoiler), possa spingere un padre a sbatterlo fuori di casa. Oppure al fatto che tale ragazzo, tra tutte le strade che avrebbe potuto intraprendere, sia diventato un maledetto GANGSTER a New York. Andiamo, seriamente? Ma non basta, sia chiaro. Perché, come anticipato, anche Nell ha le sue serissime turbe mentali: è alcolizzata, a quanto pare non ha un lavoro e si fa del male fisico per non sentire il dolore mentale. Vizietto che ha anche Colton, per la serie non ci facciamo mancare proprio niente. E, naturalmente, i due si trovano e decidono che è un'ottima idea stare assieme! Cosa potrà mai succedere di male, quando hanno così tanto in comune? E tutte queste informazioni, ovviamente, vengono fuori tra una sessione di sesso selvaggio descritto nei minimi dettagli e l'altra. Perché l'intero libro si basa sul desiderio sessuale che brucia tra i due, ogni dialogo è intervallato da scene spinte e volgari di masturbazione fatta mentre l'uno o l'altro è incosciente, petting estremo, dolore autoinflitto, pianti isterici e qualche canzone messa qui e la per dare colore. Grazie, ma no, grazie.
Livello sensualità: vietato ai minori!
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