Sempre in bilico, Fabio Bosco
Edizioni Smasher, ed. 2010
La colonna sonora è quella di un mare d’inverno che incessante aggredisce e corrode i bastioni dell’io, senza volto, senza tregua, senza pietà.
dalla prefazione di Jacopo De Nicola
La silloge si apre su questo sfuggire delle cose, anche se si è ad un passo dal catturarle, dal prenderne coscienza di un se che riemerge dalla luce che si schiude, piano piano.
[...]
un grigio pomeriggio d’inverno
un dolore crudo ed eterno
mi annienta, distrugge
mentre un altro sogno mi sfugge
[...]
Una necessità d’energia che chiede alla notte e al corpo, questo smettere “finzione” e vedere che al dolore, ci sia spazio per il riscatto che alla fine rinasce un po’ come il sole.
[...]
Pensando al domani come a un riscatto
vivo il presente vestito a lutto
poi chiudo gli occhi, sfinito e impotente
e mi lascio cullare dal sole nascente
[...]
Verso dopo verso, si sente quella richiesta che è quasi un urlo necessario, che vorrebbe suqarciare nubi, pelle e soprattutto la mente che a volte arranca e si chiede in una preghiera di avere la forza di continuare a sognare.
Questo sognare che rende migliori i giorni, un posto dove stare bene, “nel modo perfetto” e si crede che il vento possa portare via la gioia, perdendo i particolari.
[...]
una gioia che attraversa il mio corpo
e che il vento soffiando allontanadisperdendone il ricordo
tra grigie nubi di pioggia
[...]
Non c’è scampo, perchè tutto viene fagocitato e reso quasi estremo il dolore consuma lentamente, si ripetono le illusioni quasi un loop che non fa amare ciò che si ascolta, ma fa allrgare il dolore.
Questo andare a caccia di qualcosa che è spietato, un pensiero di non lasciarsi morire, per camminare e respirare.
Fabio è ombra/luce, in bilico proprio come dice il titolo della sua prima silloge.
La vita si fa come una lama affilata, che chiede ancora vittime e la libertà a volte è lontana.
Ci sono quegli attimi che fanno credere che da adesso in poi, la penna di Fabio si riconsegni alla luce, ma come sempre è un attimo, qualche passo ancora prima di altro buio.
Alcune sue poesie hanno domande a cui forse nemmeno noi lettori, abbiamo risposta e Fabio cerca di dare una soluzione a questa sua vita che corre veloce nelle corsie d’emergenza.
[...]
Ho ancora la speranza di credere
che il buio che incombe ora su di me
domani non sarà che un ricordo?
[...]
Sente quella mancanza che non sa gestire ed è un silenzio che è percebile appena anche se presente, vero “insistente”.
Il libro si chiude con un qualcosa che raggela, ma allo stesso tempo sospirare di gioia, perchè è quello squarcio che si aspettava, feroce, ma necessario.
Libro reperibile qui: http://www.edizionismasher.it/
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