AUTRICE: SIMONA LIUBICICH
EDITORE: GAMMARO’ EDITORI
L'AUTRICE: Nasce in Italia da famiglia fiumana, emigrata dopo l’occupazione del maresciallo Tito nel dopoguerra. Svolge un percorso di studi in lingue straniere e infermeria pediatrica, vive in Liguria con il marito e la figlia. E’ appassionata di fotografia, teatro e letteratura moderna.Sito dell'autrice: QUI
IL ROMANZO:Trama:
“Questo è un libro particolare ed è un libro delicato. Dedicato a tutte noi, noi donne ancora un po’ ragazze, noi chiuse in un vicolo scuro e purtroppo poco disposte a riabituarci alla luce, noi che prima di rialzare la testa abbiamo bisogno di uno spaventoso numero di delusioni e illusioni. Leggetelo al momento giusto, quello in cui non si sorride ironicamente, quello in cui si è disposte a un piccolo viaggio attraverso l’amore e il desiderio, quello in cui avete bisogno di uno spiraglio di luce in fondo al vostro vicolo. Non vi deluderà: impegnato e temerario, ma anche dolce e appassionato. E… proibitelo ai mariti, va divorato in solitudine.”
Critica di Barbara Bacigalupo
RECENSIONE:
Cari lettori se queste bellissime parole di presentazione di Barbara non bastano lasciate che io provi a trasportarvi nel mondo di Elena Grimaldi, e spero che l’amiate come l’ho amata io.
Elena Grimaldi ha trent’anni è alta quasi un metro e ottanta, occhi verdi, capelli ricci ramati, un fisico da urlo, insomma l’aspetto di una modella appena uscita dalla copertina patinata di una rivista di moda. Figlia unica di una ricca famiglia genovese, il padre Luigi Grimaldi è primario ginecologo, la madre Anna è docente con cattedra di greco alla facoltà di lettere della città. Contro ogni aspettativa Elena non segue le orme del padre e diventa infermiera, nonostante la sua giovane età è caposala del Reparto di Pronto Soccorso dell’Istituto Pediatrico genovese. Scrive articoli per un giornale medico, articoli sugli aiuti umanitari medici all’estero. Ora, da questo primo fotogramma, Elena è quello che si dice una donna a cui non manca niente, una donna da invidiare secondo i canoni della “moderna” società in cui viviamo. Ma lei non è solo bellissima, agiata e di successo, ma ha un matrimonio fallito alle spalle, un marito che è riuscito a spezzarle il cuore, che ha minato la sua psiche continuando ad umiliarla ripetutamente, l’ha resa fragile e vulnerabile. Quello che fortunatamente non è riuscito a toglierle è il sogno che aveva fin da bambina di aiutare gli altri, sogno che ancora insegue; certo il suo lavoro all’Istituto Pediatrico è fonte di soddisfazioni ma non è abbastanza per lei, sente di poter fare di più, vuole partire come missionaria negli ospedali da campo. Proprio grazie alla sua ostinazione e determinazione, perché vuole veramente essere d’aiuto a chi ha bisogno, perché è stanca di continuare a soffrire e vuole dare una svolta alla sua vita, Elena riesce a concretizzare il suo sogno: partirà come volontaria negli ospedali da campo a Baghdad. Inutile dire che tutti e sottolineo tutti tentano di dissuaderla dal partire: una donna di razza bianca con le sembianze da modella in un paese dove la donna è considerata un oggetto di proprietà maschile, dove non è considerata come essere umano, dove non può neanche parlare figuriamoci esprimere un parere medico, che possibilità ha di sopravvivere? E’ altrettanto inutile dirvi, cari lettori, che la nostra protagonista partirà ugualmente nonostante la situazione avversa, perché nella sua fragilità è forte, perché è ostinata, cocciuta e indomita... Si apre quindi un nuovo capitolo di vita per Elena, dove conoscerà civiltà radicalmente diverse dalla sua, incontrerà una moltitudine di persone che entreranno a far parte della sua vita, amici sinceri e fidati, come Mel e Xavier, uomini affascinanti, forti e valorosi, come Samir e Gregory, riscoprirà l’amore quello vero quello che non finirà mai. Ma incontrerà anche nemici spietati e crudeli pieni di odio, conoscerà la sofferenza di una popolazione innocente massacrata, conoscerà paesi dalla bellezza sconvolgente devastati da una guerra inutile e sanguinaria.
“Ma sarebbe mai ritornata in Iraq? Avrebbe più respirato il profumo della sabbia del deserto, avrebbe più visto quei tramonti così belli da spaccarti il cuore, il verde dei palmeti delle oasi, che sembravano cantare quando il vento le attraversava? Non lo sapeva, ma in qualunque caso, tutto quello che aveva visto e respirato, le sarebbe rimasto fotografato ed impresso nella mente e nei suoi ricordi, per tutta la vita. (...) Quei posti, nonostante la guerra e le sofferenze, le sarebbero mancati moltissimo; le erano entrati nel cuore, e non voleva mandarli via, l’avrebbero accompagnata per sempre, sino alla fine dei suoi giorni.”Simona ci accompagna attraverso Elena, la sua sofferenza, la sua forza, il suo amore, in un mondo che purtroppo conosciamo solo attraverso le guerre e il fanatismo religioso. Non so voi ma io personalmente conosco il mondo arabo solo attraverso le immagini dei telegiornali quello che ci fa inorridire di fronte a tanta crudeltà. Ebbene questo libro ci fa conoscere l’altra faccia della medaglia, la sofferenza di un popolo che ha una storia alle spalle che se non fosse per l’avidità e il fanatismo avrebbe sicuramente tante cose interessanti da insegnarci. In un mondo perfetto senza pericoli sarebbe bello viaggiare e poter conoscere tutte le favolose storie di tutti i paesi. Simona ha la capacità di descrivere con estremo realismo e romanticismo i meravigliosi paesaggi arabi. Leggendo Sfumature del Deserto sono tornata indietro con gli anni e ho ricordato un altro libro che mi aveva portato con altrettanti sentimenti in un'altra terra lontana; sto parlando del libro di Karen Blixen "La mia Africa". Simona caratterizza ogni personaggio con estrema maestria, per non parlare delle nozioni mediche che spiegano le varie malattie che colpiscono la popolazione araba, fino ad arrivare alla meticolosa descrizione dei paesaggi, degli usi e costumi, il tutto condito con tanto ma tanto romanticismo. Simona è riuscita a mixare diversi ingredienti senza mai annoiare, rendendo fluida e scorrevole la storia. Non saprei quale genere attribuire a questo volume perché ha tante sfumature come il deserto così ben descritto da questa scrittrice che quasi ti sembra di essere lì e riuscire a vedere i suoi colori.Grazie Simona!
RINGRAZIAMENTI:-Lasciatemi concludere rivolgendo un pensiero e un ringraziamento a tutti i volontari e a tutti i soldati che si sono prodigati per aiutare tutti i paesi colpiti da queste guerre insensate, alcuni di loro sono morti svolgendo questo difficile compito, altri sono tornati, altri sono ancora lì: non dimentichiamo mai queste persone. Questo ovviamente è un mio pensiero! Vorrei che in futuro possa veramente esistere un mondo perfetto dove non ci sono guerre e carestie ma questo so bene è solo una mia utopica speranza.-Un ringraziamento particolare va ad Alessandra che ancora una volta mi ha permesso di conoscere un libro meraviglioso e soprattutto mi ha dato la possibilità di recensirlo. Ti voglio bene Ale! -Un altro particolare ringraziamento va alla casa editrice Gammarò, cari lettori vi invito a visitare il suo sito, potrete scoprire tante belle notizie e novità QUIAdesso però ho concluso … naaaaa ho mentito ah ah ah adesso passiamo alla bellissima intervista che la gentilissima Simona mi ha concesso!!!INTERVISTA ALL'AUTRICE:
-Ciao Simona, grazie per aver accettato di essere intervistata. Mi devi scusare sono un po’ emozionata perché è la mia prima intervista ma ci tenevo particolarmente perché ho letto il tuo libro è l’ho trovato meraviglioso sotto molti punti di vista. Bene andiamo con ordine: per prima cosa vorrei chiederti di presentare brevemente Simona Liubicich ai lettori.Chi è Simona Liubicich? Che bella domanda e come iniziare a descrivermi? Faccio parte della splendida leva del 1970, l'anno dei mitici Doors, dell'Apollo 13 e di Oriana fallaci al premio Bancarella con "Niente e così sia". Sono felicemente sposata con Francesco, imprenditore, ed ho una splendida bambina di 8 anni, Gaia. Tra pochi giorni compirò 40 anni e si sa, è un pò una svolta, l'anno in cui tiri le prime somme della tua vita da adulta; ho un carattere difficile, scontroso ed impulsivo, cerco di migliorarmi ma ogni tanto la mia lingua causa danni poichè mi riesce molto difficile tacere se ho qualcosa da dire. Sono assolutamente sincera, estroversa e dura, con me stessa e con il prossimo. Battagliera? Si, non demordo mai, anche se come tutti, ogni tanto mi faccio prendere dallo sconforto, ma faccio presto a riprendermi! Sono una mamma full time, impegnatissima, corro tutto il giorno e mi chiedo, "ma come fai Simona ad essere sovrappeso con tutto questo movimento?". Risposta: sono un'ottima forchetta ed ahimè, la tavola è il mio peccato capitale! Amo la mia casa immersa nel verde, la mia famiglia e mi ritengo una chioccia tipo Lady Cocca di Robin Hood Disney.... Ho pochi amici, ma sinceri, questo deriva da molte delusioni avute in passato...pochi ma buoni! Possiedo un Labrador nero, Isotta, di quindici mesi, una vera peste!!