RECENSIONE "SFUMATURE DEL DESERTO" di Simona Liubicich

Creato il 13 novembre 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
TITOLO: SFUMATURE DEL DESERTO
AUTRICE: SIMONA LIUBICICH
EDITORE: GAMMARO’ EDITORI
L'AUTRICE: Nasce in Italia da famiglia fiumana, emigrata dopo l’occupazione del maresciallo Tito nel dopoguerra. Svolge un percorso di studi in lingue straniere e infermeria pediatrica, vive in Liguria con il marito e la figlia. E’ appassionata di fotografia, teatro e letteratura moderna.Sito dell'autrice: QUI
IL ROMANZO:Trama:
“Questo è un libro particolare ed è un libro delicato. Dedicato a tutte noi, noi donne ancora un po’ ragazze, noi chiuse in un vicolo scuro e purtroppo poco disposte a riabituarci alla luce, noi che prima di rialzare la testa abbiamo bisogno di uno spaventoso numero di delusioni e illusioni. Leggetelo al momento giusto, quello in cui non si sorride ironicamente, quello in cui si è disposte a un piccolo viaggio attraverso l’amore e il desiderio, quello in cui avete bisogno di uno spiraglio di luce in fondo al vostro vicolo. Non vi deluderà: impegnato e temerario, ma anche dolce e appassionato. E… proibitelo ai mariti, va divorato in solitudine.”
Critica di Barbara Bacigalupo
RECENSIONE:
Cari lettori se queste bellissime parole di presentazione di Barbara non bastano lasciate che io provi a trasportarvi nel mondo di Elena Grimaldi, e spero che l’amiate come l’ho amata io.
Elena Grimaldi ha trent’anni è alta quasi un metro e ottanta, occhi verdi, capelli ricci ramati, un fisico da urlo, insomma l’aspetto di una modella appena uscita dalla copertina patinata di una rivista di moda. Figlia unica di una ricca famiglia genovese, il padre Luigi Grimaldi è primario ginecologo, la madre Anna è docente con cattedra di greco alla facoltà di lettere della città. Contro ogni aspettativa Elena non segue le orme del padre e diventa infermiera, nonostante la sua giovane età è caposala del Reparto di Pronto Soccorso dell’Istituto Pediatrico genovese. Scrive articoli per un giornale medico, articoli sugli aiuti umanitari medici all’estero. Ora, da questo primo fotogramma, Elena è quello che si dice una donna a cui non manca niente, una donna da invidiare secondo i canoni della “moderna” società in cui viviamo. Ma lei non è solo bellissima, agiata e di successo, ma ha un matrimonio fallito alle spalle, un marito che è riuscito a spezzarle il cuore, che ha minato la sua psiche continuando ad umiliarla ripetutamente, l’ha resa fragile e vulnerabile. Quello che fortunatamente non è riuscito a toglierle è il sogno che aveva fin da bambina di aiutare gli altri, sogno che ancora insegue; certo il suo lavoro all’Istituto Pediatrico è fonte di soddisfazioni ma non è abbastanza per lei, sente di poter fare di più, vuole partire come missionaria negli ospedali da campo. Proprio grazie alla sua ostinazione e determinazione, perché vuole veramente essere d’aiuto a chi ha bisogno, perché è stanca di continuare a soffrire e vuole dare una svolta alla sua vita, Elena riesce a concretizzare il suo sogno: partirà come volontaria negli ospedali da campo a Baghdad. Inutile dire che tutti e sottolineo tutti tentano di dissuaderla dal partire: una donna di razza bianca con le sembianze da modella in un paese dove la donna è considerata un oggetto di proprietà maschile, dove non è considerata come essere umano, dove non può neanche parlare figuriamoci esprimere un parere medico, che possibilità ha di sopravvivere? E’ altrettanto inutile dirvi, cari lettori, che la nostra protagonista partirà ugualmente nonostante la situazione avversa, perché nella sua fragilità è forte, perché è ostinata, cocciuta e indomita... Si apre quindi un nuovo capitolo di vita per Elena, dove conoscerà civiltà radicalmente diverse dalla sua, incontrerà una moltitudine di persone che entreranno a far parte della sua vita, amici sinceri e fidati, come Mel e Xavier, uomini affascinanti, forti e valorosi, come Samir e Gregory, riscoprirà l’amore quello vero quello che non finirà mai. Ma incontrerà anche nemici spietati e crudeli pieni di odio, conoscerà la sofferenza di una popolazione innocente massacrata, conoscerà paesi dalla bellezza sconvolgente devastati da una guerra inutile e sanguinaria.
“Ma sarebbe mai ritornata in Iraq? Avrebbe più respirato il profumo della sabbia del deserto, avrebbe più visto quei tramonti così belli da spaccarti il cuore, il verde dei palmeti delle oasi, che sembravano cantare quando il vento le attraversava? Non lo sapeva, ma in qualunque caso, tutto quello che aveva visto e respirato, le sarebbe rimasto fotografato ed impresso nella mente e nei suoi ricordi, per tutta la vita. (...) Quei posti, nonostante la guerra e le sofferenze, le sarebbero mancati moltissimo; le erano entrati nel cuore, e non voleva mandarli via, l’avrebbero accompagnata per sempre, sino alla fine dei suoi giorni.”
Simona ci accompagna attraverso Elena, la sua sofferenza, la sua forza, il suo amore, in un mondo che purtroppo conosciamo solo attraverso le guerre e il fanatismo religioso. Non so voi ma io personalmente conosco il mondo arabo solo attraverso le immagini dei telegiornali quello che ci fa inorridire di fronte a tanta crudeltà. Ebbene questo libro ci fa conoscere l’altra faccia della medaglia, la sofferenza di un popolo che ha una storia alle spalle che se non fosse per l’avidità e il fanatismo avrebbe sicuramente tante cose interessanti da insegnarci. In un mondo perfetto senza pericoli sarebbe bello viaggiare e poter conoscere tutte le favolose storie di tutti i paesi. Simona ha la capacità di descrivere con estremo realismo e romanticismo i meravigliosi paesaggi arabi. Leggendo Sfumature del Deserto sono tornata indietro con gli anni e ho ricordato un altro libro che mi aveva portato con altrettanti sentimenti in un'altra terra lontana; sto parlando del libro di Karen Blixen "La mia Africa". Simona caratterizza ogni personaggio con estrema maestria, per non parlare delle nozioni mediche che spiegano le varie malattie che colpiscono la popolazione araba, fino ad arrivare alla meticolosa descrizione dei paesaggi, degli usi e costumi, il tutto condito con tanto ma tanto romanticismo. Simona è riuscita a mixare diversi ingredienti senza mai annoiare, rendendo fluida e scorrevole la storia. Non saprei quale genere attribuire a questo volume perché ha tante sfumature come il deserto così ben descritto da questa scrittrice che quasi ti sembra di essere lì e riuscire a vedere i suoi colori.Grazie Simona!

RINGRAZIAMENTI:-Lasciatemi concludere rivolgendo un pensiero e un ringraziamento a tutti i volontari e a tutti i soldati che si sono prodigati per aiutare tutti i paesi colpiti da queste guerre insensate, alcuni di loro sono morti svolgendo questo difficile compito, altri sono tornati, altri sono ancora lì: non dimentichiamo mai queste persone. Questo ovviamente è un mio pensiero! Vorrei che in futuro possa veramente esistere un mondo perfetto dove non ci sono guerre e carestie ma questo so bene è solo una mia utopica speranza.-Un ringraziamento particolare va ad Alessandra che ancora una volta mi ha permesso di conoscere un libro meraviglioso e soprattutto mi ha dato la possibilità di recensirlo. Ti voglio bene Ale! -Un altro particolare ringraziamento va alla casa editrice Gammarò, cari lettori vi invito a visitare il suo sito, potrete scoprire tante belle notizie e novità QUIAdesso però ho concluso … naaaaa ho mentito ah ah ah adesso passiamo alla bellissima intervista che la gentilissima Simona mi ha concesso!!!INTERVISTA ALL'AUTRICE:
-Ciao Simona, grazie per aver accettato di essere intervistata. Mi devi scusare sono un po’ emozionata perché è la mia prima intervista ma ci tenevo particolarmente perché ho letto il tuo libro è l’ho trovato meraviglioso sotto molti punti di vista. Bene andiamo con ordine: per prima cosa vorrei chiederti di presentare brevemente Simona Liubicich ai lettori.Chi è Simona Liubicich? Che bella domanda e come iniziare a descrivermi? Faccio parte della splendida leva del 1970, l'anno dei mitici Doors, dell'Apollo 13 e di Oriana fallaci al premio Bancarella con "Niente e così sia". Sono felicemente sposata con Francesco, imprenditore, ed ho una splendida bambina di 8 anni, Gaia. Tra pochi giorni compirò 40 anni e si sa, è un pò una svolta, l'anno in cui tiri le prime somme della tua vita da adulta; ho un carattere difficile, scontroso ed impulsivo, cerco di migliorarmi ma ogni tanto la mia lingua causa danni poichè mi riesce molto difficile tacere se ho qualcosa da dire. Sono assolutamente sincera, estroversa e dura, con me stessa e con il prossimo. Battagliera? Si, non demordo mai, anche se come tutti, ogni tanto mi faccio prendere dallo sconforto, ma faccio presto a riprendermi! Sono una mamma full time, impegnatissima, corro tutto il giorno e mi chiedo, "ma come fai Simona ad essere sovrappeso con tutto questo movimento?". Risposta: sono un'ottima forchetta ed ahimè, la tavola è il mio peccato capitale! Amo la mia casa immersa nel verde, la mia famiglia e mi ritengo una chioccia tipo Lady Cocca di Robin Hood Disney.... Ho pochi amici, ma sinceri, questo deriva da molte delusioni avute in passato...pochi ma buoni! Possiedo un Labrador nero, Isotta, di quindici mesi, una vera peste!!

-Nelle brevi note biografiche sul retro del libro dicono di te che hai studiato lingue straniere, che sei infermiera pediatrica (e da qui immagino nascano le tue dettagliate descrizioni delle malattie che narri nel libro), che sei appassionata di fotografia, teatro e letteratura moderna e aggiungerei scrittrice. In questo momento quale di queste passioni prevale nella tua vita?Ho studiato infermeria pediatrica dopo il diploma di lingue nel lontano 1989. Una passione, i bambini sono la cosa più preziosa del mondo, creature da difendere e proteggere. Ho esercitato la professione per qualche tempo, poi ho deciso di dedicarmi a mia figlia ed alla mia famiglia; al giorno d'oggi credo che i figli abbiano bisogno come non mai di una guida, di un genitore presente che li aiuti a muovere le ali in questo mondo duro, ad imparare a volare senza troppe cadute. In questo momento prevale sicuramente la scrittura; non credevo che il mio libro sarebbe piaciuto così tanto, e la voglia di migliorare è molto forte adesso; divoro libri su libri che si accumulano di fianco al mio comodino in camera da letto, e scrivo appena ho un attimo di tempo. Spero diventi piano piano un impegno fisso.-Il tuo libro si intitola Sfumature del Deserto, titolo a mio parere molto suggestivo come la fotografia di copertina che tra l’altro hai fatto tu, come nasce l’ispirazione per questo romanzo dove oltre alla parte romantica (mi batte ancora il cuore) c’è una parte che tocca argomenti importanti come la guerra nei paesi arabi e gli aiuti umanitari? Era il 2005 quando, in seguito ad un serio problema ai reni, fui operata. Ne coseguì un lungo periodo di rieducazione, riposo e cure. Stavo molto in casa ed un giorno, guardando la tv e le notizie di guerra in Iraq, quella donna dai capelli rossi e lo sguardo fiero mi balenò nella mente, abbracciata ad un soldato in mimetica! Non sapevo chi fossero, ma in pochi minuti avevano già un nome ed un passato. Tutto l'entourage venne di conseguenza...la guerra, gli orrori di paesi dilaniati nel cuore e nell'anima, le missioni umanitarie che io porto sul piatto d'oro, uomini e donne dal coraggio incredibile, altruisti ed eroici. I soldati che si battono per la pace ed i popoli stessi, stretti nella morsa della guerra, affaticati e con negli occhi il barlume della speranza che un giorno tutto possa finire.-Elena è una donna fragile ma allo stesso tempo forte, determinata e un tantino cocciuta, quanto del tuo carattere c’è in questo personaggio?Bella domanda, cara! Elena io non la considero fortissima, anzi, ha un sacco di difetti; indecisa, si piange un pò addosso troppo spesso ma la volevo così. Desideravo che fosse "normale", non una sorta di Wonder Woman. Soffre, piange, commette errori di valutazione come tutti gli esseri umani. Cosa c'è di me in Elena? L'arroganza, la lingua che taglia come un rasoio, la caparbietà e la smisurata passionalità! Ama l'amore, il contatto massimo tra un uomo ed una donna, il sesso visto come coronamento della fiamma che brucia tra due individui e non come un gioco di coppia. Cocciuta? Eh si, in questo siamo gemelle!-Domanda che mi sta particolarmente a cuore. A chi ti sei ispirata per il personaggio di Samir e per quel gran fico di Gregory? Scusa sono un po’ di parte anche se entrambi sono affascinanti il mio preferito è Greg se non si fosse capito.Pensa che molte lettrici facevano il tifo per Samir, lo volevano insieme ad Elena! All'inizio la scelta doveva essere proprio quella, Elena e Samir dovevano finire insieme, alla fine. Ma mentre scrivevo, il libro si è plasmato da solo, Gregory ha fatto breccia in me e di conseguenza in Elena. Samir El Dachi... un uomo enigmatico, bello da far paura, arrogante e misterioso, sessualmente perfetto...sul gruppo FB del mio libro l'ho paragonato all'attore Antonio Banderas, se penso a samir il viso di Antonio mi appare all'istante! Gregory...il grande colonnello! Eroico, galante, generoso, paziente e passionale! Chi non vorrebbe un uomo così? Eppure Elena ci mette parecchio a capire che è quello che ama davvero! Ho citato anche nel libro la sua somiglianza con Nicolas Cage, l'uomo che dà sicurezza, non troppo fico ma affascinante, quieto ma che al momento giusto sa provocarti le "vertigini"!-Come avviene la scelta della casa editrice? Ho visitato il sito della Gammarò Editori e credo che sia lodevole il loro impegno nel pubblicare scrittori emergenti che a mio parere hanno molto da dire come te. Quali difficoltà si incontrano per poter pubblicare un libro?Ho spedito il manoscritto ed è piaciuto! La scelta non è stata casuale; ero convinta che il mio primo libro non fosse un gran che, e mi sono rivolta ad una casa editrice più piccola ma che spingesse gli autori emergenti, non so se sia stata la scelta ottimale ma ormai era fatta. Le difficoltà non sono poche, a tutt'oggi sto ancora aspettando l'uscita ufficiale nelle librerie! Sul web ormai è ovunque ma voglio vedermelo in mano in un negozio, di questo infatti sono un pò adirata, per i ritardi. Non so come sarà l'approccio con grandi case editrici; spero di poter consegnare il prossimo manoscritto ad una di loro e di essere presa sul serio; non è facile, gli autori emergenti sono tantissimi e la scelta che devono operare è precisa e dettagliata...io ci spero davvero, voglio crescere e miro più in alto!!-Progetti per il futuro? Cosa bolle nella pentola letteraria di Simona? Ho sbirciato il tuo sito quindi so che stai scrivendo un altro romanzo. Puoi darci una piccola piccola anticipazione?Bolle, bolle...Mi sto dedicando alla stesura di un romance storico, ambientato nell'Italia dei primi '800. Un gran lavoro sai? Ricerche, date, cenni storici esatti... e la trama che mi sta prendendo il cuore! Una faticaccia, ma vado avanti fino alla fine, vedremo cosa ne uscirà! La mia mente sta anche elaborando un sequel (forse) di "Sfumature del deserto", ma è solo un abbozzo dentro la mia testa...chissà che Samir non incontri la donna per sè??? Grazie Sabina per l'opportunità che mi hai dato, spero di essere stata esauriente!Un abbraccioSimona-Carissima Simona sono io che ringrazio te per averci regalato un libro meraviglioso (non mi stancherò mai di ripeterlo), per la tua disponibilità, per la tua dolcezza che da vita alla tua grande forza. Io e sono sicura tutti i lettori aspettiamo i tuoi prossimi lavori, che da quello che dici saranno sicuramente interessantissimi eh eh eh. Cari lettori stavolta ho davvero concluso non prima di avervi consigliato non solo di leggere questo romanzo ma visto che ci avviciniamo al Natale permettetemi di consigliarlo come regalo sarà sicuramente gradito.Un abbraccio

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