Recensione Shadowhunters - Città del Fuoco Celeste di Cassandra Clare (NO SPOILER) + Fine TMI Blogtour (risultato).

Creato il 08 luglio 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Così ieri si è concluso il TMI Blogtour, a cui avete partecipato in tantissimi. Non riuscirò mai ad esservi più grata di così per questo, e da come avuto reagito e interagito con noi, credo che sia un po' lo stesso per voi. Sono contenta che sia venuta fuori una così bella iniziativa, e spero di poterla replicare in futuro con qualche altro libro della Clare, o perché no? Anche di qualche altro autore. Ringrazio anche le blogger che mi hanno aiutata per la collaborazione, perché senza di loro nulla sarebbe stato così perfetto, e la Mondadori per la sua disponibilità. Detto ciò, vi lascio con la mia recensione di Città del Fuoco Celeste in anteprima (italiana, si fa per dire). La Clare, ovviamente, è una specie di strega. Non so come ho fatto a trovare le parole per esprimere ciò che ho provato, e che provo, nei confronti di questo romanzo. Ma eccole qui.
Città del Fuoco Celeste
Cassandra ClareMondadori Chrysalide700 pagineIn uscita 8 Luglio 201417,00€Acquista qui: cartaceo  Trama: Erchomai, ha detto Sebastian. Sto arrivando.
E ancora una volta sul mondo degli Shadowhunters cala l’oscurità. Mentre intorno tutto cade a pezzi, Clary, Jace e Simon devono unirsi tra loro e con tutti quelli che stanno dalla loro parte, per combattere il più grande pericolo che la società dei Nephilim abbia mai affrontato: Sebastian, fratello di Clary, il traditore, colui che ha scelto il male.

Nulla, in questo mondo, può sconfiggerlo, e forse i tre – uniti da un legame indissolubile – saranno costretti a cercare un altro mondo dove lo scontro estremo abbia per loro una speranza di vittoria. Il mondo dei demoni.
Ma il prezzo da pagare sarà altissimo: molte vite saranno perdute per sempre, e l’amore sacrificato per il bene comune, per scongiurare la distruzione definitiva di un mondo che non sarà mai più lo stesso. Perché la fine è anche l’inizio.


Quindi, eccoci qui. A recensire l'ultimo capitolo della serie urban fantasy e paranormal romance migliore che io abbia mai letto. Dovrei dirvi quanto io sia ancora frastornata, abbattuta, annientata e completamente innamorata di questo libro.
Colpita e affondata.
Non ci sono dubbi che la Clare abbia talento, che riesca a intessere trame magnetiche, con descrizioni attente, luminose e intriganti, personaggi complessi, vivi, a se stanti, come indipendenti dalla penna dell'autrice, come se fossero loro a scrivere attraverso lei. Sembrano voci sempre diverse, nuove, non aventi quei tratti simili che infastidirebbero con la lampante sensazione di avere origine e matrice comune dalla mente di una sola persona. Mantiene personalità differenti perfettamente in piedi, è ciò che ho sempre apprezzato in lei, e che City of Heavenly Fire ha mostrato e dimostrato in tutta la sua potenza ed evidenza. Non teniamo più gli occhi su certi principali personaggi, come è capitato per i libri precedenti -Clary, e poi Simon, più occasionali spostamenti verso Jace, Alec, Maia e Jordan, Isabelle, Magnus-, ma l'ampia visuale su tutti in egual misura ci da una limpida e chiarificatoria idea di come gli eventi si snodino negli stessi tempi, ma in luoghi differenti.
TDA's premises. Già dal prologo, Cassie ci ricorda di cosa è capace: dolce, allusiva, profondamente emozionante, ma anche distruttiva. Siamo a Los Angeles, e al suo Istituto, il cui comando è affidato ai Blackthron. Lo sapevamo già da tempo, ma incontrare, finalmente, la sua numerosa banda di bambini e ragazzi che compone l'attuale generazione di questa famiglia è stato di grande impatto.
Vabbè, si, bando alle formalità.
AMO QUEI BAMBINI. Che poi bambini, tzé, certo. Li amo alla follia, uno per uno, da Tavvy (Octavius) a Dru (Drusilla) ai gemelli, Ty e Livvy (Tiberius e Olivia), Mark e Helen, che hanno per metà sangue di fata, e Julian. Oh, OH JULIAN! Posso già dire di essere totalmente innamorata di lui? Perché lo sono! Assolutamente e completamente. Julian è un nuovo main boy nel mondo di Cassie, e la nostra naturale tendenza nel paragonarlo con quelli che l'hanno preceduto -Jace, Will e Jem, ma anche Alec, Magnus, Simon- ci fa vedere qualche tratto comune che forse è tale solo in parte. In realtà, il mio mio mio mio Julian è diverso, così come diversa si prospetta Emma Carstairs, la protettiva, fiera e intensa Emma, che tutto farebbe per Julian e per salvare le persone che ama. Somiglia così tanto a Jace, in questo e altro, che ogni singola scena con loro mi faceva salire il cuore in gola, con la certezza che TDA sarebbe stata -e sarà- una trilogia incredibilmente unica, come e più di quelle che l'hanno preceduta.
La "quiete" dell'Istituto verrà spazzata via da Jonathan Morgenstern, alias Sebastian, che sta attaccando le varie sedi degli Shaodwhunters al fine di racimolare soldati da tramutare negli Inoscuriti -è così che abbiamo mentalmente tradotto Endarkened, vediamo cosa ne farà la Mondadori. Mentre le sue fila aumentano, i nostri protagonisti preferiti fanno i conti con i problemi passati, sempre presenti e inevitabilmente futuri. Alec si dispera fra una chiamata ignorata e l'altra al cellulare di Magnus, Simon e Isabelle dovrebbero definire la loro relazione, Clary e Jace hanno un certo problemino con il fuoco angelico che scorre nelle vene di lui -devono stare attenti al contatto fisico e a tutto ciò che potrebbe portare Jace ad un innalzamento improvviso di adrenalina. Ma fra shopping natalizio e questioni di cuore, Sebastian fa le sue mosse, e il Conclave richiama i suoi membri ad Idris, per protezione. Ci sono però pericoli in agguato, e rivoltanti tradimenti nascosti nell'ombra di cui gli Shadowhunters non sospettano nulla -ma io si, diamine!
Passiamo al commento emotivamente delirante. Forse per la prima volta, mi ritrovo senza parole. Cioè, probabilmente ora verranno fuori, per carità, ma parto completamente in svantaggio. CoHF mi ha tolto la facoltà di pensiero e parola.
Non sono sicura di come dovrei descriverlo, ma è certamente uno dei... no. E' troppo banale. E' il capitolo conclusivo più felicemente triste che abbia mai letto. Ma non è solo questo. E' come se, oltre alla fine di TMI, si fosse concluso di nuovo anche TID. Credo sia questo il motivo per cui sono tanto a pezzi dopo averlo finito -dopo aver letto l'epilogo. Come al solito, la Clare riesce a far combaciare ogni cosa, lasciando però un disordine emotivo di proporzioni epiche nel lettore.
La particolarità di questo libro sta nel suo essere imprevedibile e prevedibile allo stesso tempo. Quando ti sembra di aver capito, e inizi ad esultare, la Clare trova il modo di congelarti sul posto e sviluppare conseguenze completamente inaspettate. E' quell'esaltante sensazione di pienezza che ti prende nel petto, nello stomaco, e si espande così velocemente e con così tanta intensità che devi per forza buttarla fuori, urlando e piangendo e ridendo e gridando "LO SAPEVO, LO SAPEVO, LO SAPEVO!", che è esattamente ciò che ho fatto io -familiari e vicini possono confermare! Mi sentivo perfettamente parte del libro, immersa con tutto il mio essere, forse anche più che con gli altri libri -per la consapevolezza che si trattasse dell'ultimo volume... sapete, l'emozione! E più andavo avanti, più mi rendevo conto di quanto Cassie si fosse trattenuta, fino ad ora -una sorta di resa dei conti. L'ho capito dopo i primi dieci capitoli, dove succedono tante di quelle cose, ad un ritmo serrato, galoppante, velocissimo, che non riuscivo proprio ad immaginare quali altri eventi potessero seguire a quelli già ormai impressi nella mia mente -e ancora, riusciva a lasciarmi sbalordita. I fili lasciati sciolti dai libri precedenti sono stati abilmente ripresi e intrecciati, e ogni particolare, ogni emozione, ogni parola detta e non detta si è trasformata in un'arma a doppio taglio.
Personaggi e ship. I personaggi sono amplificati, hanno preso il controllo del libro, sovrapponendosi alla voce della loro autrice, e mai li ho sentiti così vicini, con così tanta intensità. Nonostante la complessità della trama e degli eventi, la Clare non dimentica di concentrarsi anche sulle piccole cose -quelle più fragili e articolate, come i rapporti fra i personaggi, i loro sentimenti, così accuratamente descritti, e pensieri. Si sono rivelati nella loro vulnerabilità e nella loro forza, nella loro perfetta genuinità. Soprattutto Sebastian, che non vedevo l'ora di ritrovare, si è rivelato e confermato per il perfetto cattivo che è, psicologicamente contorto, folle nella sua padronanza di sé, affascinante e con un unico punto debole: Clary. Ho amato questa cosa in un modo che non mi sarei mai aspettata, che è cresciuta con me nell'attesa di leggere il libro -la Clebastian è una ship mostruosa, e per questo riuscitissima. Sono rimasta incantata dal rapporto che si è creato fra loro -non esattamente fratelli, ma uniti da un legame che, quando si tratta dell'uno o dell'altra, fa esitare i loro pensieri su come comportarsi, sulla mossa successiva. Ma la Clace la contrasta al meglio di se stessa, e rimane la mia preferita. Oddio, Jace e Clary, ma quanto sono perfetti?
Siamo abituati a vederli in brevi, drammatici momenti in cui il loro amore è una fiamma forte, dirompente, una luce nell'oscurità nonostante tutti i problemi che continuavano a tenerli separati. Ma adesso che è solo il fuoco angelico a tenerli distanti, e da un semplice punto di vista fisico, il loro rapporto è diverso, più maturo, ma non meno intenso. Il loro amore è palese, e la carenza di... beh, di contatto si farà perdonare in quegli attimi da mozzare il fiato che la Clare riesce a costruire così bene. E non solo per la scena in sé, per quanto eccitante o visivamente potente possa essere -ma per la capacità che ha di ridurti in lacrime e farti pesare ogni singola parola come un'emozione non detta, solo come qualcosa di indefinito che ti si getta addosso e non puoi fare niente per evitarla, oltre a farti spingere più giù e annegare sotto la sua mole. Dio mio, ho amato quelle scene. E Jace... è completamente disarmato in sua presenza -cosa che avevamo intravisto quando era tornato in sé in CoLS, e che il tipo di personaggio che è fa diventare qualcosa di speciale, irreplicabile, come un dono tanto da prezioso da sentire il bisogno di custodirlo con cura. Non ho mai visto Jace più vulnerabile e forte di così, e non l'ho mai amato tanto come in questo libro. Mi tremavano le gambe e ho pianto come una stupida, ma mi hanno fatto ricordare uno dei motivi per cui amo tanto quest'autrice.
Per non parlare della Malec, o della Sizzy, che subiranno cambiamenti inaspettati, dolci, struggenti e dolorosi da morire, fino alla fine, quando tutto è in gioco. Per loro, in modo particolare, non sono sicura ci siano parole adatte per spiegare quanto... quanto ciò che rappresentano sia stato determinante, per me e per la trama della storia.
Quello che però devo dire è che il mio personaggio preferito in assoluto, all'interno di CoHF, è stato Alec. Più di tutti, credo sia stato lui a crescere, cambiare, maturare e affrontare la sua vita in modo diverso, come se avesse finalmente trovato la sua identità, smettendo i panni del ragazzo illuminato dal riflesso di Jace, quello meno importante o meno determinante all'interno di una battaglia. E sono così fiera di Alec che più di quanto volessi abbracciare tutti gli altri, avrei stritolato lui!
E poi il legame parabatai. In questo libro, la Clare gli da particolarmente attenzione, con rimandi sottili a Jem e Will che mi hanno riportato alla mente tantissimi ricordi, accenni iniziali a quello che è e sarà il rapporto fra Emma e Julian, ma principalmente con quella che è l'amicizia fra Jace e Alec. Credo di non averlo mai apprezzato tanto come adesso, non solo perché se ne parla di più, ma perché il ruolo dei due all'interno di esso, che fino a qualche libro fa era sempre stato così definito, con Alec che protegge le spalle di un Jace altamente spericolato, si definisce in proporzione alla complessità crescente di coloro che ne fanno parte.
E' per questo che la Clare è riuscita tanto a sorprendermi. Non solo per gli avvenimenti, per la trama ed il suo sviluppo, ma per il modo in cui i personaggi reagiscono ad essi. Li abbiamo visti crescere, adattarsi in un mondo nuovo, per alcuni, o comunque sul punto di cambiare per sempre. Nell'arco di pochi mesi, certo, ma per noi sono stati anni -e forse è questo, vediamo il riflesso della nostra maturazione all'interno delle loro menti e del loro mondo. Insieme hanno fatto molta strada, ma adesso, nella battaglia più importante, in cui verrà deciso il futuro di tutti, dubbi e risentimenti si respirano nell'aria come mai, nei precedenti libri, era successo.
Invece di amori che sbocciano, storie che si intrecciano e si sfiorano, verità che vengono rivelate e assimilati, qui entriamo nella più profonda psiche di ciascuno di loro e ne tocchiamo le ombre, i desideri e le paure più oscure. Proprio quando ero certa di conoscerli ormai meglio di me stessa, ecco che si aprono ancora di più a me, mostrandomi il modo in cui l'evolversi della loro storia stava avendo effetto su di loro. E' stato sorprendente e, come molto altro dalla Clare, inaspettato. Non ho potuto fare a meno di paragonarli a quelli che erano all'inizio della serie, quando la vera oscurità stava solo ai margini delle loro vite; e così hanno fatto anche loro, lungo tutto il libro. Clary in modo particolare. In lei si scontrano il bisogno di scegliere ed essere cosciente della sua identità, e la consapevolezza del suo sangue, lo stesso che scorre nelle vene di suo fratello -un fratello che si fa sempre più vicino, sempre più minaccioso, sempre più solido nella sua mente. La mondana che abbiamo conosciuto è sparita sotto la Cacciatrice forte e determinata che sta diventando e amo questo lato di lei.
Tramando, finale. Okay, mettiamo da parte l'autenticità dei personaggi e del modo in cui si rapportano l'uno all'altro. Puntiamo un secondo l'attenzione sullo stile, vivido dalla precisione cinematografica delle scene di azione -e non *me gongola con un sorriso stupido in faccia*- ai dialoghi, espressivi ed esaurienti, pieni di dettagli tecnici ma anche di emozioni vibranti; a questo i fan ci sono bene abituati ormai. Ho sempre adorato il modo in cui la Clare descrive, dettagliato e preciso, tanto che sembra qualcosa di più di un semplice elenco oggettivo di elementi che compongono un certo scenario. Riesce ad elevare una semplice descrizione, a renderla così piena di sentimento da comporre un armonioso tipo di stile in grado di abbracciare tutto il racconto, tanto da farlo sembrare un racconto epico. Usa toni sarcastici, ma si avverte sempre questa sorta di solennità che pervade la storia, anche quando si tratta di lasciar spazio ai più piccoli.
E parliamo della trama.
CoHF è un libro strategico, ma incredibilmente pieno di sentimenti. Come ho già detto, non ci sono veri, definiti protagonisti, ma tutti concorrono e ottengono quel ruolo dando al lettore una visuale ad ampio raggio, coinvolgente come non è mai successo fino ad ora. Ritroviamo gli adulti, il Console Jia Penhallow, i Lightwood, Robert e Maryse, gli stessi Jocelyn e Luke. Con i suoi riferimenti spezza-cuore a TID, incontriamo anche Jem e Tessa, Magnus, a cavallo fra quattro generazioni che ho imparato ad amare; e ancora i nostri primi eroi, quelli che per primi ci hanno presentato questo mondo, accompagnati dalla prossima generazione, quella di TDA, con Emma, Julian e il resto dei Blackthron. Sono loro, con i diversi modi di agire e di pensare, a comporre la vera trama della storia.
E non lo so, magari il fatto che ami questa serie e la sua autrice mi ha resa cieca agli errori e a ciò che altri lettori chiamano difetti, ed essendo una blogger onesta ho sempre detto che, per quanto sia obiettiva su tutti i miei pareri, tendo a far prevalere il mio io più emotivo e coinvolto ogni volta che si parla di Shadowhunters. Ma credetemi quando vi dico che, nel mio modesto parere, questo è il libro più completo e meglio scritto che la Clare avrebbe potuto mai proporci come finale di TMI. Non c'è niente che cambierei, o meglio, niente che vorrei lei cambiasse.
E il finale, di cui parlano tutti, io non avrei nemmeno voluto tirarlo fuori. Come il resto del romanzo, si sposa perfettamente con quello che CoHF doveva essere. Posso dirvi questo: ho pianto per chi non avrei mai creduto di poter piangere. Ho pianto per le possibilità sprecate, quelle che non hanno potuto realizzarsi perché condannate fin dall'inizio. Ho abbracciato gli ideali e le emozioni che uscivano dal libro mentre leggevo, ma soprattutto ho guardato verso il futuro di questo mondo così completo, così totalizzante, e non vedo l'ora di potermici immergere di nuovo.
Voto: ★ ★ ★ ★ ★
Ho finito, mi ritiro, vado a leggere CoHF in italiano, tanto per farmi ancora più del male. Ma prima... abbiamo un'estrazione da fare e un vincitore da rivelare, giusto? Il miglior modo per ringraziarvi tutti nuovamente per la vostra partecipazione, credo sia smettere di scrivere e alimentare l'attesa. Quindi...
IL VINCITORE DEL TMI BLOGTOUR E'
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*spara i coriandoli* Complimenti! Mariki è la vincitrice! Mi raccomando, controlla la tua casella di posta, dovresti aver ricevuto una mia email -se non è così dimmelo nei commenti! Se non rispondi entro due giorni dovrò ripetere l'estrazione. SE POSSIEDI GIA' UNA COPIA DEL LIBRO, TI PREGO DI DIRMELO, così da poter scegliere qualcun altro. Aspetto i vostri commenti alla recensione e all'estrazione!

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