TITOLO: Shadowhunters – Le Origini – La principessa ( #3)TITOLO ORIGINALE: The Infernal Devices. Clockwork PrincessAUTORE: Cassandra ClareCASA EDITRICE: MondadoriANNO DI PUBBLICAZIONE:2013PAGINE:554
TRAMA
“Una rete d’ombra si stringe sempre di più attorno agli Shadowhunters dell’Istituto di Londra. Mortmain progetta di usare un esercito di automi spietati per distruggere una volta per tutti i Cacciatori. Gli manca solo un elemento per completare l’opera: Tessa Gray.Quando Mortmain rapisce Tessa, Will e Jem fanno di tutto per salvarla. Perché anche se Tessa e Jem sono fidanzati ufficialmente, Will è ancora innamorato di lei.Tuttavia Tessa si rende conto che l’unica persona in grado di salvarla dal male è lei stessa. Ma come può una sola ragazza, per quanto capace di comandare il potere degli angeli, affrontare un intero esercito?Pericoli e tradimenti, segreti e magia, oltre ai fili sempre più ingarbugliati dell’amore e dell’abbandono si intrecciano mentre gli Shadowhunters vengono spinti sull’orlo del precipizio, in un finale che lascia con il fiato mozzo”.
Non so chi abbia scritto i retro di copertina dei libri di questa trilogia, ma oso dire che sono i riassunti peggiori che finora ho incontrato sui volumi della Mondadori, perché davvero sono per metà frasi campate in aria, che lasciano intendere tutt’altro rispetto a quanto poi il lettore si trova effettivamente nel libro. Mi è capitato di riscontrare questo problema altre volte, con altre case editrici, ma finora mai con la Mondadori…Passando al libro vero e proprio, devo dire che secondo me è il migliore della trilogia, forse potrei quasi metterlo al livello di Città di Vetro per la capacità che ha avuto di coinvolgermi ed emozionarmi.Come sempre, l’attenzione maggiore della Clare va ai personaggi e alle loro relazioni piuttosto che alla trama vera e propria, per cui posso capire come qualcuno sia arrivato a dire che questa sia completamente mancante o debole. Io non arriverei ad usare parole così decise, ma anche se il pericolo rappresentato da Mortmain è la molla di molte azioni dei personaggi, tale Mortmain si fa vedere così poco, come del resto anche i suoi automi, da diventare quasi secondario rispetto ai sentimenti che legano Will, Jem e Tessa. Posso ritenermi soddisfatta di un simile triangolo amoroso, perché rispetto a quelli che ho trovato finora lo definirei innovativo, perché non è fonte di gelosie e rivalità, ma l’amicizia e l’affetto che lega tra loro questi tre personaggi fa sì che siano disposti a celare i loro veri sentimenti per non arrecare dolore e sofferenza a coloro che amano, al costo di soffrire loro stessi.