E' ufficialmente iniziata la stagione estiva al box office, il che significa solo una cosa: blockbuster come se piovesse! (Negli Usa, almeno). Col solito ritardo tecnico di un mese anche noi italioti possiamo ammirare Star Trek Into Darkness, sequel dello Star Trek abramsiano del 2009, che il Malvagio Consiglio dei Titoli Italiani™ ha inspiegabilmente deciso di intitolare Into Darkness-Star Trek, giusto per attirare gli spettatori gonzi che non sanno di cosa si tratta. Ma questo non è un problema per voi, Cari Lettori, dato che sapete benissimo di cosa ci apprestiamo a parlare! Il reboot di Star Trek per mano di J.J.Abrams (regista) e il magico trio Roberto Orci-Alex Kurtzman-Damon Lindelof (sceneggiatori) ha praticamente spaccato a metà i fan della vecchia, amatissima serie. Il film del 2009 ci aveva presentato una linea temporale alternativa, con un James Kirk ancora cadetto ribelle e in aperto conflitto col precisino Spock. Una decisione difficile ma necessaria, quella di rivitalizzare un franchise cinquantenne e vastissimo per proporlo alle nuove generazioni. Nuovo cast, facce giovani, un'impronta molto più action, e lens flare a go go. Il trend continua con Into Darkness, che forse per rispondere alle lamentele di molti Trekkies in merito al primo episodio ("Non sembra neanche Star Trek!) è riempito fino all'orlo di citazioni e strizzate d'occhio per fan duri e puri. Tribble, klingon (imberbi), Sulu che siede sulla sedia da Capitano, Leonard Nimoy estratto nuovamente dalla criostasi...
Alla fine del primo Star Trek la ciurma dell'Enterprise iniziava ufficialmente la sua missione di esplorazione e scoperta di nuove e straordinarie specie, "per arrivare là dove nessuno è mai arrivato prima". Into Darkness mantiene questa premessa... per circa un quarto d'ora, prima che Kirk violi drasticamente la Prima Direttiva (mai interferire con l'evoluzione di culture primitive). Whoops. L'attenzione si sposta poi su John Harrison, uno spietato terrorista che dichiara guerra alla Federazione con un micidiale attentato seguito da una vera e propria strage di alti funzionari. E' l'inizio di una caccia all'uomo: Kirk e compagni devono stanare Harrison e ucciderlo prima che possa assassinare altri bersagli. Il problema è che il terrorista si nasconde su Kronos, il pianeta natale dei bellicosi Klingon...
Into Darkness è un action/sci-fi confezionato con estrema cura: il ritmo non cala mai, le scene d'azione sono magistrali ma senza esagerare à la Michael Bay, e la ciurma dell'Enterprise si trova continuamente in mortale pericolo. Il problema è tentare di ricomporre le varie sezioni del film con un filo logico- l'esplorazione spaziale, la caccia al terrorista, la minaccia Klingon, la cattura di Harrison, la scoperta di nuovi complotti, l'Enterprise in pericolo... Prese singolarmente queste parti sono fantastiche, ma vederle una dopo l'altra lascia leggermente disorientati. Lo spettatore non fa neanche in tempo a chiedersi "Si, ma i Klingon poi cosa..." che Abrams e compagnia lo distraggono con la sacra tecnica del Guardalà! condita con esplosioni e diavolerie tecnologiche che non funzionano a dovere. I buchi nella sceneggiatura, grandi come incrociatori stellari, non aiutano. Into Darkness era stato presentato come il Cavaliere Oscuro della saga di Star Trek, in cui un nemico "che non è quello che sembra" costringe Kirk e compagni a scendere a terra per fronteggiare una minaccia senza precedenti. Kirk/Batman contro la sua nemesi, Harrison/Joker. Into Darkness si gioca invece (quasi) tutto sulla rivelazione della Vera Identità di Harrison, nel tentativo di appagare i fan e cambiare allo stesso tempo le carte in tavola... e poi la abbandona lì, come se niente fosse. Un colpo di scena a bassissima intensità.
Ma non sono solo i lens flare abramsiani e la sceneggiatura sbarazzina a infiammare i dibattiti. Avrete sicuramente sentito della polemica riguardo alla scena "sessista" in cui Carol Marcus appare in biancheria intima. Confermo le voci: è assolutamente gratuita e posizionata lì giusto per far contenti gli adolescenti brufolosi. Non fraintendetemi, adoro Alice Eve e sono più che favorevole alle scene in lingerie/di nudo, purchè giustificate. Se non altro Abrams e Lindelof hanno riconosciuto l'errore e svelato una scena tagliata con Cumberbatch sotto la doccia. E' già qualcosa.
Into Darkness è un film difficile da giudicare. Possiamo osservarlo sotto la spietata lente dei Trekkies duri e puri e cestinarlo senza pietà... se non fosse che molti Trekkies duri e puri adorano il reboot di Abrams. C'è chi odia le strizzate d'occhio sapientemente seminate in giro ritenendole sintomo di un'assoluta mancanza di originalità, e chi invece si ritiene più che soddisfatto della rilettura "giovane" di questo franchise storico. Io, in qualità di spettatore meno affezionato all'Enterprise (ho sempre preferito Guerre Stellari, sorry) ho passato 130 minuti più o meno piacevoli in compagnia di Kirk & Co. Avrei preferito un approccio più focalizzato e meno caotico, ma non si può avere tutto. Si tratta di un popcorn movie che intrattiene senza problemi: l'importante è non fissare la sceneggiatura (o i lens flare) troppo a lungo. Il cast è azzeccato (Benedict Cumberbatch è un DIO della recitazione, spero ricompaia in qualche sequel), il rapporto tra i personaggi dà vita a momenti divertenti, la bromance tra Kirk e Spock merita e l'azione senza freni fa ben sperare per il futuro Episodio VII (almeno quello, poi servirà uno sceneggiatore decente). Into Darkness è un film da vedere, anche se a mio avviso non merita l'altissimo punteggio su Rotten Tomatoes. Speriamo che il prossimo sequel si focalizzi di più sull'esplorazione e sull'incontro con nuove, straordinarie civiltà piuttosto che su vendetta e distruzione. L'Enterprise è finalmente partita per il suo primo viaggio quinquennale, che sia la volta buona?