Magazine Cultura

Recensione - "Sultana" del principe Michele di Grecia

Creato il 28 giugno 2010 da Luca Filippi


Una giovane ereditiera francese
nella prigione dorata dell'harem
è destinata a divenire la Sultana Bianca
e cambiare la Storia
Lo ammetto, sono di parte. Data la mia inspiegabile e tuttavia incoercibile fascinazione per le questioni dinastiche e le famiglie reali (vedi la mia partecipazione al sito Altezza Reale), provo un’istintiva simpatia per il principe Michele di Grecia. Primo, per le sue vicende personali. Nato a Roma nel 1939, rinuncia ai suoi diritti al trono per convolare a giuste nozze con Marina Karella, artista greca senza una goccia di sangue blu. Secondo, per la sue scelte “professionali”. Invece di intrallazzi politici e/o partecipazioni a programmi televisivi e festival canori, lui si è dedicato alla storia e alla cultura. Michele è un principe- scrittore, autore di romanzi storici e di interessanti saggi.
Così, quando ho trovato una copia del libro (ormai credo fuori catalogo)
Sultana, non ho potuto resistere e l’ho preso.
Sultana” fu un grande successo editoriale degli anni ’90. Il romanzo si basa sulla leggenda di
Aimée du Buc de Rivéry (leggenda peraltro piuttosto diffusa in Turchia), ereditiera francese e cugina della futura imperatrice Giuseppina di Beauharnais.

Aimée du Buc de Rivery, divenuta la leggendaria sultana bianca Nakshidil


Aimée cresce nelle colonie francesi in Martinica. Raggiunta l’adolescenza viene inviata in madrepatria per il suo debutto nella società. La giovane ha appena il tempo di assaporare la dolcezza del bel mondo parigino. Siamo alla fine del XVIII secolo, e la Rivoluzione è alle porte. Preoccupati per le continue rivolte che agitano la Francia, i parenti decidono di rispedire Aimée in Martinica, dove il clima politico è molto più tranquillo. Ma durante il viaggio di ritorno, la nave su cui si trova la nobile fanciulla viene attaccata dai pirati. Aimée viene tradotta al cospetto del sovrano di Algeri. Quest’ultimo, dopo un veloce esame, decide: la bella francese è un bottino veramente prezioso. Così prezioso che può essere inviato come regalia al sultano ottomano, il potente Abdul Hamid I.
Di nuovo, neanche fosse un pacco postale, Aimée viene rimessa su una nave e inviata a Costantinopoli, cuore dell’Impero. La fanciulla conoscerà i torbidi inganni, i privilegi e le bassezze che agitano l’harem, una vera e propria città brulicante di donne e eunuchi al servizio del piacere imperiale.
Grazie alla propria forza di carattere, la giovane, divenuta poi la
kadin (una delle mogli del sultano) Nakshidil Haseki, riuscirà a scalare la gerarchia dell’Impero. Si troverà al fianco del successore di Abdul Hamid, l’introverso principe Selim, e poi regnerà, ella stessa, come Sultana Validè.
Un vero e proprio feuilleton, con una trama che definire prevedibile è dire poco (i pirati, gli intrighi dell’harem, la scalata di Aimée).
Tuttavia, la penna lieve e straordinariamente felice di Michele di Grecia riesce ad avvincere il lettore e a trasportarlo nell’esotismo più intenso e suggestivo, in un Oriente ancora non globalizzato, in un mondo carico di fascino e mistero. Nonostante la non trascurabile mole del volume, la lettura è stata agile. Il racconto si snoda attraverso un arco temporale che abbraccia la rivoluzione francese, l’ascesa e la caduta di Napoleone, la disfatta della campagna in Russia, la rivalità tra i Romanov e i sultani per il controllo della strategica area balcanica. Insomma, un amalgama ben riuscito di informazione storica e vicende romanzesche.
Per i cinefili, dal romanzo è stato tratto un film dal titolo italiano “La favorita”, regia di Jack Smight con un intensissimo (e giovane)
Fahrid Murray Abraham nella parte del sultano Abdul.
Ecco il trailer della versione americana (Intimate Power):



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :