Buongiorno miei cari lettori,
ebbene sì, anch'io ho finalmente visto la prima puntata del nuovo telefilm del momento (devo però ancora mettermi in pari con le puntate), Under The Dome, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King. Serie televisiva statunitense, composta da tredici episodi, creata da Brian K. Vaughan (sceneggiatore e fumettista, si è occupato in passato di sette puntate di Lost) e trasmessa in America a partire dal 24 giugno 2013, è arrivata in Italia su Rai 2 a partire dal 14 luglio 2013. Questo mi suona un po' strano, uno perché di solito fanno passare minimo un anno prima che portino delle serie televisive americane in Italia, due perché di solito prima le trasmettono nei canali a pagamento (tipo Sky o Mediaset Premium) e solo dopo le mandano sulle reti in chiaro. Se penso anche al fatto che Stephen King è uscito di recente in libreria con un altro suo bel mattone, sinceramente faccio due più due, non sarà una sua astuta mossa di accalappiarsi il pubblico? (astuta si fa per dire).
E naturalmente oltre a voler risollevare l'immagine del romanziere King, che stava cadendo in disgrazia (addirittura aveva annunciato di volersi ritirare e non scrivere più nulla, causa un blocco dello scrittore, a quanto pare il blocco gli è passato, cosa fanno fare i soldi xD) c'è forse l'intenzione di voler riproporre al pubblico un telefilm sulla scia di Lost. Visto il successo di quest'ultimo e la sua fine, perché non imitarlo sperando nella stessa sorte? Naturalmente sono stati diversi a cercare questa fortuna e pochi a ottenerla, non posso giudicare la serie nel suo insieme (non avendola vista) quindi i miei commenti si riferiranno solamente alla prima puntata pilota. Il mio pensiero? L'ennesima cavolata, montata ad arte "per stupire il pubblico, per farlo rabbrividire" a me veniva solo di ridere.
Immaginatevi un paese Cheste's Mill, piccola cittadina del Maine (patria di King e luogo prediletto per ambientare le sue opere) dove in teoria non succede mai un tubo, dove però in realtà tutti nascondono qualcosa e sono dei pazzi da ricovero (o quasi). In questo bellissimo posto, già solo per questa ambientazione ci possiamo fare diecimila puntate piene di misteri, frasi dette e non dette, cose fatte capire a metà e chi più ne ha più ne metta (Barbara D'Urso ci farebbe numerose puntate di Pomeriggio Cinque) si abbatte una sorta di barriera che li isola dal resto del mondo (come se non fossero già isolati di loro). Tutto ciò che si scaglia contro la barriera, di cui si ignora l'origine, viene distrutto come se questa fosse un muro invisibile.
Tutte le comunicazioni vengono interrotte, non funziona la TV, la radio (tranne quella locale che trasmette nella cittadina stessa), i telefoni morti, anche l'elettricità se ne va, e per giunta non possono comunicare con chi si trova dall'altro lato della barriera (perché la barriera blocca anche il suono). In tutto ciò si piazzano i vari personaggi "misteriosi". L'uomo che ha appena finito di seppellire un cadavere, che forse si presume l'abbia ucciso lui stesso e di cui si ignora il motivo. La bella giornalista che cerca di fare lo scoop, forse cornuta del marito, o forse non si sa. Il ragazzino psicopatico che imprigiona la fidanzata, non si sa bene per quale motivo. Il padre di questo arrivista in politica, che cerca di portare avanti i suoi interessi. Il capo della polizia che sa più di quanto non dice e nel momento in cui vorrebbe confessarsi ecco che gli esplode il cuore (mica poteva rivelare il mistero così presto). Due donne, una di colore e una bianca, che continuano a dire "nostra figlia", ma da quando due donne posso avere dei figli? Misteriose frasi dette in una specie di stato di trans che colpisce persone a caso (una caratteristica tanto amata da King).
Per finire la prima puntata è completata da una sfilza di effetti sonori e musiche che dovrebbero aumentare la suspense, far venire la pelle d'oca e invece a me sono sembrate delle caricature. Tutto mi è sembrato una caricatura, anche certe battute dei personaggi (come i ragazzini i cui genitori sono al di là della barriera, che se ne escono dicendo "Questo vuol dire che siamo soli", e quindi? Dovrei aver paura di ciò? Non siete abbastanza grandi e vaccinati anche per cavarvela da soli? Avete ancora bisogno di chi vi fa da mangiare?). Quindi vedremo dove vorrà andare a parare nelle altre puntate questa serie, ammetto la mia ignoranza non ho mai letto il romanzo da cui è stata tratta. A differenza di Lost qui almeno non abbiamo noiosissimi Flash Back (o almeno nella prima puntata non se ne sono visti).
E voi l'avete vista? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere attraverso i commenti.
Alla prossima AngelaClub Urban Fantasy