Recensione The Beggar's Ride

Creato il 21 novembre 2015 da Lightman

The Beggar's Ride è un adventure ad enigmi sviluppato dal team milanese Bad Seed, nel quale il protagonista è un senzatetto alle prese con una misteriosa maschera che gli dona arcani e incredibili poteri.

Versione analizzata: iPad

Alessandro "Neon" Mazzega prende confidenza fin da tenera età con pad e tastiera e si appassiona rapidamente al mondo dei videogiochi, lavorando come giornalista sulle principali realtà online e occupandosi di sviluppo, attualmente in Forge Reply. Bassista fallito, ha ormai venduto lo strumento per passare dietro al microfono, sia per cantare che per condurre il podcast Gaming Effect. Cercatelo su Facebook, su Twitter e su Google Plus.

L'industria dello sviluppo di videogiochi in Italia si sta progressivamente espandendo è uno dei team più prolifici risponde al nome di Bad Seed. Dopo Sheep Up e Sleep Attack, quest'ultimo disponibile anche su Steam dopo l'esordio su piattaforme mobile, è ora il momento di The Beggar's Ride, nuova prova dei ragazzi milanesi.
Questa volta si tratta di un'avventura ad enigmi, con un protagonista decisamente inusuale e una trama narrata un passo alla volta.

Dalla strada al sogno

La vicenda ruota intorno alla vita di un senzatetto, abituato ad un'esistenza solitaria e spesso tutt'altro che semplice. Un giorno, però, accade qualcosa di assolutamente inaspettato: l'uomo si ritrova suo malgrado di un mondo onirico, nel quale esistono poteri ben più grandi di quelli terreni, che gli apriranno gli occhi su alcuni aspetti della vita che probabilmente sia lui che il giocatore hanno sempre dato per scontati. Tali poteri sono conferiti al nostro protagonista da alcune maschere, nascoste nei livelli: una volta recuperate, il nostro "beggar" avrà l'opportunità di manipolare il mondo e la materia secondo la propria volontà. Il primo potere permette di far piovere, elemento che si integra perfettamente nel Level design in quanto molti enigmi sono basati sul l'accumulo di acqua in sezioni chiuse o sulla crescita rapida di piante, che possono andare a formare nuove piattaforme utili per arrampicarsi e raggiungere aree elevate.
Esistono poi altri poteri, addirittura più strabilianti, che permettono di ruotare il mondo di gioco o alterarne la struttura, muovendo alcuni specifici elementi dello scenario. I livelli sono infatti il secondo grande protagonista di The Beggar's Ride: la loro struttura è inizialmente classica ma proseguendo l'alternanza tra esplorazione e enigmi si sbilancia leggermente verso questi ultimi, soprattutto a causa di un livello di difficoltà che impegna maggiormente la materia grigia rispetto alla pura abilità. Il mix finale è molto simile a LostWinds, mai dimenticato avventure sviluppato da Frontier nel lontano 2008, giunto su piattaforme mobile alcuni anni dopo insieme al seguito Winter of Melodias.
Quello che entrambi i titoli condividono, almeno sulle piattaforme touch, è il sistema di controllo: toccando un punto sullo schermo il senzatetto inizia a camminare per raggiungerlo; se però tale punto è più in alto del protagonista, questi farà un salto, aggrappandosi quindi in automatico ad eventuali piattaforme. Si tratta di un sistema che tutto sommato funziona e che lascia il fianco a critiche solo nei livelli più complicati, nei quali la precisione e il tempismo diventano importanti. In quei casi è comunque possibile sfruttare il più classico dei virtual stick, attivandolo dal menù delle opzioni.

Azione pura a parte, gli enigmi rappresentano l'altra anima del gioco e per venirne a capo è necessario sfruttare i vari poteri in maniera spesso curiosa e imprevedibile. Per attivarli basta tenere il dito sul protagonista per alcuni istanti, in modo da fargli indossare la maschera corretta, assistendo quindi ad una radicale mutazione dello sfondo e degli altri elementi presenti in scena. A quel punto si può interagire con lo scenario utilizzando gesture intuitive, cercando soluzioni per proseguire a prima vista tutt'altro che banali.

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