Recensione – The Black Mirror (saga)

Da Jark85 @LandOfRust

di JeyJeyMalkavian e Kirian[Legione]

Black Mirror… non aspettatevi nulla di buono leggendo questo nome.
Dall’Inghilterra con amore. Una maledizione mica da ridere che avvolgerà una famiglia di nobile stirpe, quella dei Gordon, con residenza nel loro castello di famiglia: il Black Mirror, che domina minaccioso da secoli la zona del piccolo villaggio Willow Creek.

[continua dopo il break]

Anni ’80, precisamente nel 1981… la perdita del caro nonno fa sì che Samuel Gordon, membro dell’antica famiglia, ritorni dopo ben 12 anni nella sua casa natale per l’ultimo saluto. Accolto nella dimora dalla nonna, dallo zio e dal maggiordomo Bates, il protagonista, ignaro di tutto, percorrerà il suo destino fino a far capovolgere completamente le vicende, la realtà e la quiete apparente in quel luogo triste ed abbandonato perfino dal tempo.

L’atmosfera del castello e del circondario è un aspetto davvero notevole, nonostante sia “solo” un’avventura grafica e vedremo le cose distanti in terza persona e non ravvicinata al protagonista, si percepisce benissimo lo stato d’animo del tutto, la malinconia di cui è pregna ogni location. Queste ultime sono molto variegate, differenziate e soprattutto curate nei minimi dettagli nonostante la risoluzione “di un tempo” si faccia sentire. A parte ciò risulta gradevole tuttora, e data la ricchezza di dettagli e la curiosità nella storia, la resa grafica passerà subito in secondo piano.
I controlli di Samuel attraverso questi splendidi e decadenti posti avverrà con il solo utilizzo del mouse, sia con il sinistro che con il destro. Spesso è buona cosa cliccare prima con il destro sugli oggetti interagibili per trarne maggiori informazioni rispetto al sinistro che, dopo un paio di click magari, prevede l’uso/interazione con lo stesso quindi si potrebbero perdere eventuali indizi a riguardo dato che alcuni di questi oggetti si disattiveranno, non rimarranno sempre attivi a farsi cliccare per sentire il protagonista dire sempre le stesse cose, a meno che non risultino indispensabili.
Oltre alle locations è bene menzionare anche i personaggi presenti. Non c’è n’è uno e dico uno che non sia caratterizzato in maniera lodevole: hanno tutti il loro background, il loro carattere e sono delineati perfettamente. E avranno anche tanto da dire, sarà una vera goduria ascoltare le tante e differenti conversazioni. La trama incuriosisce e spinge il giocatore a continuare senza mai lasciare, ad investigare sul perchè della presenza di questa presunta maledizione, della paura e delle dicerie delle persone del posto fino a giungere al completamento dell’opera.

La seconda parte non comprende, in realtà, il secondo capitolo solamente ma anche il terzo, per motivi di storia, che non sto quì a spiegare per non spoilerarvi proprio nulla, nemmeno la più piccola novità. Giocandoci tuttavia capirete perchè ho deciso di dividere il tutto in due parti.
Il secondo episodio cambia “padri”, infatti gli sviluppatori sono differenti. Il tutto avviene 12 anni dopo il primo e anche quì la storia tarda a decollare, almeno nei capitoli iniziali. Ma non vorrei che mi fraintendeste, perchè anche nei primi capitoli di cose da vedere ce ne sono eccome.
Tralasciando la trama, questi due capitoli introducono alcune novità riguardanti il gameplay prima di tutto: un diario ove guardare in qualsiasi momento le annotazioni del protagonista inerenti a ciò che accade e a come risolvere gli enigmi. Molto ben fatto e ben accetto sicuramente anche per capire i suoi pensieri.
Poi, l’opzione che aggiunge un sistema di aiuti riguardanti gli enigmi e gli oggetti interagibili nelle locations con un apposito tasto in alto a destra (HotSpot). Cliccandoci vedremo tutti gli oggetti, con cui è possibile interagire, illuminarsi e risparmiarci quindi ricerche e attenzioni. Un altro aiuto comunque, ben “peggiore” per i puristi, è la possibilità di saltare del tutto enigmi più complessi semplicemente cliccando un interruttore che apparirà in fondo a destra dopo un pò di tempo che avrete avviato l’enigma. Cliccandoci, l’enigma verrà risolto all’istante senza nemmeno mostrarvi però la sua possibile soluzione, insomma se avevate difficoltà nel capire almeno cosa fare, con questo aiuto non vi sarà data proprio possibilità di intuire il modus-operandi che vi avrebbe portato alla sua soluzione.
Il resto del gameplay è invariato dal predecessore, ma troviamo i soliti miglioramenti inevitabili per la resa grafica, le animazioni (seppur legnose ancora, specialmente quando i personaggi girano su se stessi o lateralmente, sembrano dei robot arruginiti).
Anche i dialoghi hanno subito un ritocco (a proposito niente doppiaggio italiano a differenza del primo). Nel precedente tutti i subs (se attivati) scorrevano in basso, ora invece appaiono in alto o accanto al personaggio che parla, a mò di fumetto insomma. Questo però crea un pò di problemini fastidiosi, perchè le scritte risultano piu piccole e hanno colori differenti a seconda di chi parla, e a volte si sovrappongono con gli oggetti sulle locations. Niente di tragico sia chiaro, ma poteva esser risolto tutto senza problemi.
Sul sonoro e musica niente da dire: musiche formali accompagnano il tutto, a volte si nota una ripetizione del tutto, anche quì niente che mi abbia fatto correre su Youtube a sentirle singolarmente. Non mi sono rimaste particolarmente impresse.

Un aspetto peculiare di questo genere videoludico sono gli enigmi/rompicapo, senza di essi non sarebbero delle AG degne. In questa saga ce ne troveremo davanti in buon numero, ma tutti dannatamente ben inseriti nel contesto.
Un paio, nel primo, prevedono comunque che il giocatore abbia una piccola conoscenza culturale riguardante l’astrologia, altrimenti vi bloccherete a vita non andando mai avanti, e fare combinazioni per tentativi è impossibile e frustrante. Del resto, avrete a disposizione indizi sufficienti per capire come fare per risolvere ogni volta l’enigma di turno.

Commenti finali:
Black Mirror è una saga validissima. I veterani delle AG non avranno di certo bisogno di questa (ennesima) recensione per farsi un’idea sui 3 capitoli, ma chi è alla ricerca di un genere diverso per staccare un pò dalla solita robetta odierna, chi vuole provare per la prima volta un’AG fatta a modo allora può iniziare a prendere in seria considerazione di acquistare la saga. Saga che, mai come ora, va giocata in ordine ma ci sarebbe comunque un però… si può iniziare anche dal secondo capitolo in quanto le vicende passate verranno poi grossomodo chiarite ma… sarebbe un vero delitto non giocare il capostipite e non capire una marea di cose. Quindi non fatelo, rispettate l’ordine.
Personalmente ho preferito proprio il primo, ma è bene sottolineare che il secondo capitolo è quello con più carne sul fuoco per quanto riguarda i colpi di scena dovuti alla trama, al suo sapersi bene collegare al passato e allargare del giusto la vicenda, senza strafare diciamo anche se verso la fine/inizio del terzo capitolo ho notato una sorta di forzatura delle vicende, sicuramente evitabile. Si poteva racchiudere il tutto in un capitolo soltanto volendo, tagliando parti inutili (specie del tre) oppure bilanciare bene la dose dei 2 capitoli, facendo risultare entrambi carichi di interesse.
Un difetto che mi sento di far presente è la paurosa linearità di cui sono dotati, sembrerà quasi che non stiamo esplorando per proprio conto, ma che siamo guidati da una mano invisibile attraverso gli ambienti. A nascondere questa piccola pecca ci penserà la trama che riuscirà a tenere incollati i giocatori facendone nascere un vivido interesse.
Beh che dire, consigliato, non è una saga che dimenticherete facilmente.

Black Mirror
+ è il capostipite, ineguagliabile per atmosfere
+ trama seppur non originale, dannatamente interessante
+ enigmi eccellenti e ben inseriti nel contesto
+ buonissima durata

- lineare
- animazioni un pò… scadenti

Black Mirror 2 / Black Mirror 3
+ seguito ben congegnato…
+ ottima veste grafica…
+ perfetta l’aggiunta del diario
+ ancora una volta enigmi mai fuori luogo
+ buonissima durata

- … ma perde mordente nel terzo episodio
- … ma che allontana dal grezzo e malsano del precedente
- filmati in CG bruttini
- animazioni migliorabili
- sottotitoli dei dialoghi fastidiosi in alcuni punti


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