C’era un tempo il cinema horror e c’era un tempo in cui per far paura non servivano scene splatter e fermo immagine su corpi smembrati ricoperti di marmellata di mirtilli, ma era la trama a farla da padrone.
La rinascita dell’horror grazie al cinema asiatico in una storia sconvolgente, in grado di far rabbrividire senza troppi spargimenti di sangue.
Il fiore all’occhiello di questo film è la trama intricata, che si srotola pian piano, senza lasciare inspiegato alcun aspetto e senza dover far ricorso alla libera interpretazione, come si è spesso costretti a fare negli horror moderni.
Il colpo di scena finale contribuisce notevolmente nella comprensione del film.
Straordinaria l’espressività della protagonista che rende i dialoghi quasi superflui, sebbene non sia l’unica interprete degna di nota.
Un film assolutamente da non perdere, con maggior riguardo per il periodo halloweeneano appena trascorso.
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