Autore: Melissa Jensen
Editore: Speak
Pagine: 380
Attualmente inedito in Italia.
"Ella è praticamente invisibile alla Willing School, e a lei sta benissimo così. Ha i suoi amici - il fantastico Frankie e la sua dama di compagnia Sadie. Ha la sua amata arte -- e il suo idolo, l'inapprezzato pittore del 19esimo secolo Edward Willing. Eppure, è difficile essere nessuno quando hai una cotta per il ragazzo più popolare della scuola: Alex Bainbridge. Specialmente quando lui è il tuo tutor di francese, e le lezioni iniziano a essere, beh, sicuramente più interessanti di quanto il francese lo fosse mai stato. Ma la ragazza invisibile può davvero avere il proprio happy ending con il ragazzo d'oro, quando nessuno sa che stanno insieme? Ed Ella accetterà la sfida e sarà quella ragazza?"La mia recensione:
Fino a pochi giorni fa dire che ero affetta da una "febbre dei contemporanei" sarebbe stato il modo migliore per descrivermi. Non riuscivo a leggere nient'altro--fino a quando non ho aperto Shadow and Bone, nuova ossessione di cui vi parlerò molto presto--e sono finita per provare a immergermi in qualsiasi contemporaneo trovassi sul mio cammino.Ne ho incontrati alcuni incredibili, e altri che definirei "normali". The Fine Art of Truth or Dare fa parte di quest'ultima categoria.
Se non ricordo male, a suo tempo dissi qualcosa di simile anche per Anna and the French Kiss. Storia trita e ritrita, ma con quel qualcosa in più che la contraddistingue. Ebbene, in questo caso manca il "qualcosa in più", che sarebbe potuto esserci se non fosse stato per alcuni particolari aggiunti o eliminati dalla Jensen.
Povero Manet, lo snobbano!
La protagonista, Ella, è forse una dei pochi personaggi in tutto il romanzo con un minimo di spessore. Ha una cicatrice che le è costata cara e che ha condizionato tutta la sua adolescenza, cosa che l'autrice è riuscita a descrivere senza dilungarsi inutilmente come in molte parti del romanzo. Si, perché infatti in molti capitoli, invece di concentrarsi sugli avvenimenti nella vita della protagonista, la Jensen ha preferito esporre saggi e lettere appartenenti a Willing, il pittore impressionista da cui Ella è ossessionata (e no, non cercate su google suoi ritratti perché in realtà non esiste--ci ho già provato), snervandomi e annoiandomi come non mai *dannati saggi*. Altra cosa che proprio non ho sopportato è stato il solito stereotipo dell'italiano medio, che si ritrova perfettamente nella famiglia di Ella (per quanto simpatica possa essere). Purtroppo sarò io troppo pretenziosa, ma l'autrice ha insistito su alcuni dettagli ed errori in cui mi capita spesso di imbattermi in certi romanzi stranieri, come il dialettoEbook o Cartaceo?
Ebook!
Voto: 3/5
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L'AUTRICE