Recensione The Iron Trial di Cassandra Clare e Holly Black (NO SPOILER).

Creato il 10 settembre 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Finito due giorni fa. E quanto mi manca questo libro! Anche se l'ho appena finito sento un'incredibile nostalgia di tutti i personaggi, ma soprattutto dei luoghi che fanno di The Iron Trial un libro così magnetico, particolare. Ancora una volta, come se ne avessero bisogno, Cassandra Clare e Holly Black ci sbattono in faccia il loro incredibile talento, che si tratti di YA o libri per bambini. In qualche modo, ciò che scrivono ha della magia in sé.
The Iron Trail
Cassandra Clare e Holly Black
In Italia edito da Mondadori Chrysalide per novembre
295 pagine
In uscita 9 Settembre 2014 (America)
Acquista qui: cartaceo e ebook (entrambi in lingua)
Trama (tradotta da me, citate se prendete): Dalle autrici bestseller del Nw York Times Holly Black e Cassandra Clare, arriva un'avvincente nuova serie che sfida ciò che pensate di sapere sul mondo della magia.Dalle due creatrici di bestseller superstar, una collaborazione abbagliante e magica centrata sugli studenti del Magisterium, un'accademia per quelli con una propensione verso la magia. In questo primo libro, un nuovo studente arriva al Magisterium contro la sua volontà -perché è destinato ad essere un potente mago, o la verità è più contorta di così? E 'un viaggio che vi farà rabbrividire, vi sorprenderà, e vi farà fare domande sulla netta distinzione di solito fatta tra il bene e il male.
Oh, cavolo! Non ci credo che sto recensendo questo libro! Attendevo con impazienza la sua uscita dal momento in cui ho scoperto che era solo un progetto! Sto letteralmente andando a fuoco per l'entusiasmo!!
*cerca di prendere respiri profondi*
*non riesce a smettere di ridere come una scema*
Quando si tratta della Clare sono sempre emotivamente instabile, non me ne vogliate. Tanto ormai lo sapete! Ma oggi non sono qui per parlarvi di Shadowhunters, nossignore. Sono qui per parlarvi di The Iron Trial, romanzo scritto in collaborazione con quell'altra sadica meravigliosa della Black. Non sarei mai riuscita ad attendere l'uscita italiana, anche se di un paio di mesi più lontana, perciò mi sono fiondata sulla versione inglese (qui potete leggere prologo e primo capitolo).
Non mi ha fermata il target, perché anche se indirizzato a lettori più giovani, è stato detto più e più volte dalle autrici che chiunque avrebbe potuto leggerlo, con un po' di spirito d'avventura; né le ovvie similitudini con Harry Potter, per cui molti probabilmente saranno preoccupati. In qualche modo, sapevo sarebbe stato diverso -più adulto, almeno nello stile. Ho letto solo il primo libro della Rowling e so per certo che, in quanto a modo di scrivere, sono lontane anni luce. Quello della Clare e della Black è certamente più dettagliato, elegante e ricco di sfumature, e forse per questo un po' più difficile da digerire per lettori troppo giovani. Ciò non significa che non lo si possa leggere, piuttosto il contrario. L'inizio accompagna nella storia e invoglia la lettura, attira l'attenzione in maniera inevitabile. Il mondo di Magisterium non è fatto di soffitti magici, illusioni o altro; è oscuro, entusiasmante, intrigante. E inizia con una convocazione, a cui molti bambini rispondono credendo di poter entrare a scuola di danza, musica, equitazione, per poi ritrovarsi in cavarne sotterranee con libri dalle domande assurde, penne con litri d'inchiostro, adulti dall'aria attempata -pardon, Master. Eppure, tutto ciò che Callum deve fare è fallire. Non è difficile, per uno come lui, un po' rozzo, combina guai, iperattivo e incapace di tenere a freno l'orgoglio, e non può permettersi di sbagliare, perché è lì -nel Magisterium- che accadono le cose più terribili, lì dove anche i suoi genitori hanno studiato. Ma sua madre è morta, e suo padre è ben deciso a tenerlo lontano da quel posto per ragioni un po' caotiche agli occhi di Call. In qualche modo, però, indipendentemente dal suo pessimo risultato, Callum viene scelto da Master Rufus, uno dei maghi più potenti della scuola, insieme a quelli che diventeranno i suoi compagni e amici, Tamara e Aaron, per entrare nel Magisterium. E da qui, ovviamente, l'avventura ha inizio.
So cosa molti di voi saranno sul punto di dire. Quel qualcosa suonerà più o meno come "okay, è identico ad Harry Potter", e, voglio essere sincera, inizialmente è quello che ho pensato anche io. Così ho scritto alle due autrici, e la loro risposta mi ha tolto un peso dal cuore. Ecco quello che penso e condivido con loro: ci sono un sacco di romanzi sulla magia. Possiamo prendere le mani di cinquanta persone e non riuscire comunque a contarli tutti sulle loro dita. E' pur sempre un genere, e come tale conta una certa lista di titoli, conosciuti o meno. Quindi diventa facile paragonarli ad Harry Potter perché quest'ultimo è un fenomeno mondiale, che tutti conoscono anche senza aver mai letto i libri o visto i film. Succede per The Iron Trial come per molti altri. Però posso dirvi questo: è vero che, in qualche modo, gli somiglia, e che ci sono evidenti echi alla saga della Rowling, ma è anche vero che sono due cose molto, molto differenti. Non sto parlando di piccoli particolari che, messi l'uno accanto all'altro, sono effettivamente diversi e fungono da scusa, ma di un intero libro. Quelle che all'inizio rappresentano le ovvie similitudini diventano ben presto troppo complesse e sfaccettate, indipendenti direi, per essere ancora etichettate come tali. Gli echi ad Harry Potter diventano così nostalgici, sfumati, non li sentiamo quasi più.
I personaggi sono incredibili, divertenti, pieni di sfumature che li rendono interessanti e degni d'attenzione anche solo come comparse. Tamara è un po' sopra le righe, altezzosa, ma si rivela subito per quella che è -un'amica leale, dolce, intelligente e ironica, rigida per via del peso che la sua famiglia rappresenta per lei. Aaron sembra il classico principe azzurro, biondo e gentile, dall'animo nobile, incredibilmente capace e con una certa abilità nell'attirare sguardi d'ammirazione. Poi c'è il nostro Callum, diffidente ed orgoglioso, un po' indurito da anni di solitudine e frustrazione dovuta alla sua condizione fisica -è leggermente zoppo, per chi non lo sapesse-, ma così preso dai suoi amici che farebbe qualsiasi cosa per loro, proprio come loro farebbero lo stesso per lui. Callum non è il classico protagonista spaventato che diventa un eroe. Non so come esprimere la mia ammirazione per questi personaggi senza fare spoiler, ma i loro sono ruoli sorprendenti non tanto per la loro importanza, ma per il fatto che siano distribuiti in modo originale, non solo fra loro tre, ma anche per tutti gli altri. C'è un assaggio di ogni personaggio, ma è ovvio che hanno ancora molto da dare e tanto potenziale da mostrare. In un certo senso, la Clare e la Black fanno cadere la "regola" secondo cui il protagonista dev'essere perfetto, e tanto altro.
E il Magisterium sembra avere un'anima a sé, come se i muri delle caverne parlassero, come se ogni passaggio, ogni angolo nascondesse un segreto, come se tutto, dagli elementali -esseri nati dagli elementi stessi, né buoni né cattivi- alle stalattiti colorate, dai funghi fluorescenti alle barche magiche, dai bracciali al cibo che cambia sapore, fosse una continua, piccola rivelazione su un mondo che si presenta agli occhi del lettore nella sua migliore performance già da questo primo volume. L'ambientazione nascosta, sotterranea, ha un che di suggestivo e intimo, rende tutto più misterioso e al tempo stesso fonte di meraviglia per gli incredibili effetti di luce, colori e magia.
Mi sono innamorata di ogni dettaglio, e questo è chiaramente il punto forte delle due autrici: sono capaci di creare un mondo intero dal nulla rendendolo credibile fin da subito, poggiandosi sui piccoli particolari e usandoli come pezzi di puzzle per comporre un quadro più grande. Una storia basata su solide origini, ben approfondite, ricche di dettagli, è in qualche modo più credibile. Creano con così tanta chiarezza ogni cosa che, a dispetto della relativa natura magica, sembra reale e logica quanto può esserlo il sole o il respirare.
Tutto in questo libro è sorprendente! Giuro, vorrei tornare bambina solo per potermi entusiasmare genuinamente, nel modo in cui riescono solo i bambini a quell'età, però certi aspetti del romanzo si possono apprezzare solo con una certa maturità dal parte del lettore. I bambini lo ameranno, i ragazzi ne rimarranno estremamente coinvolti, i più grandi affascinati dalla sua genialità. The Iron Trial parla di magia, e la magia può prendere diverse forme, per questo è facile plasmarla nei romanzi, con la giusta dose di fantasia. E' quello che le due autrici fanno, creando contemporaneamente ogni ambientazione, ogni dettaglio, ogni regola, ogni particolare stramberia, ogni idea, ogni personaggio con un'accuratezza unica. Il fatto è che sembra un normale romanzo di magia, e poi non lo è più, diventa qualcosa di più.
Anche gli animi più romantici non potranno fare a meno di cadere nella rete. Pur senza una storia d'amore, non si può non innamorarsi di questo romanzo -è già perfetto ed emozionante così com'è, anche se non vedo l'ora di scoprire di chi si innamorerà Callum, se succederà. Sarà Tamara? O la dolce Celia? O qualche prossima new entry? Non sto nella pelle! Comunque, a modo suo, il libro contiene delle scene sentimentalmente forti, tenerissime. E non c'è niente di meglio che sentire quelle stesse emozioni finché, girando l'ultima pagina, rimani completamente colta alla sprovvista dal fatto che sia già tutto finito, ma che alla tua mente non basti.
Ci sarà bene contro male. Ci saranno persone di cui sospettare. Eppure non è così semplice schierare sul campo i giusti personaggi dal giusto lato, perché bene e male si insidiano silenziosamente in ogni personaggio, anche nei protagonisti, e non sei più sicuro di chi sia buono o cattivo fino in fondo.
"Ci sono altre vie, oltre il fiume. Non conosci la strada per tornare nella tua tana, ma io si."Call guardò nuovamente l'elementale, che ricambiava il suo sguardo dal basso attraverso le sbarre della sua gabbia. "Una scorciatoia per arrivare nella mia camera?""Dovunque. Ovunque! Nessuno conosce le vie del Magisterium meglio di Warren. Ma poi tu dovrai farmi uscire dalla gabbia. Dovrai acconsentire a farmi uscire dalla gabbia."Quanto si fidava Call di una strana lucertola che non era nemmeno una lucertola?Magari se avesse bevuto un po' dell'acqua -che era sporca, piena di pesci senza occhi e strani zolfo e minerali- magari avrebbe potuto fare magie migliori. Come aveva fatto con la sabbia. Come non avrebbe dovuto fare. Magari avrebbe potuto dirigere la corrente all'indietro e riportare la barca da lui. Si, giusto. Non aveva idea di come farlo.Call, tu devi ascoltarmi. Tu non sai cosa sei.
Apparentemente, non sapeva un sacco di cose.
Voto: ★ ★ ★ ★ 
Questo non c'entra col fatto che la Clare sia la mia scrittrice preferita. Questo libro è davvero, DAVVERO ben scritto, geniale, entusiasmante, coinvolgente, e per essere un romanzo a quattro mani, non si nota la minima discrepanza fra le due autrici. Credetemi, merita di essere letto fino alla fine. Pensate che lo leggerete? Se sarà così voglio assolutamente saperlo!

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