Recensione The Lone Ranger (5.0) Quando Capitan Jack Sparrow diventa indiano

Dopo la prima triogia dedicata ai mitici Pirati dei Caraibi, torna al lavoro il trio delle meraviglie formato da Johnny Depp, Gore Verbinski e Jerry Bruckheimer, questa volta però la Disney affida loro un contesto con molto meno mare e tanta, anzi tantissima sabbia desertica.

The Lone Ranger è tratto dalla'omonima serie tv degli anni cinquanta, la cui trama ruota intorno ad un ranger costretto a mascherarsi ed allearsi con uno strano indiano di nome Tonto per combattere la criminalità in modi non proprio ortodossi, il tutto ambientato nel sempre affascinante western.

Con una presentazione così sembra realmente impossibile pernsare che si stia parlando di un film che non soddisfa per niente ed in effetti The Lone Ranger delude sotto molti aspetti a cominciare dalla sceneggiatura davvero lenta e priva di mordente.

Sin dagli inizi della produzione The Lone Ranger ha subito pesanti ritardi proprio per via della sceneggiatura più volte riscritta, ricorretta e tagliata, i vari problemi di sforamento del budget hanno costretto la DIsney ad affidarsi a più scrittori con il risultato di rendere la trama non proprio entusiasmante.

Con una sceneggiatura approssimativa ed una trama fin troppo pesante da reggere dalla metà del film in poi, il regista Verbinski ha dovuto intingere dalle sue esperienze passate con il risultato di regalare alla platea una versione sulla terraferma di Pirati dei Caraibi, la costruzione della coppia di protagonisti troppo simile a quella interpretata da Orlando Bloom e dallo stesso Johnny Depp ne è la prova lampante.

Se la sceneggiatura latita e la regia non riesce a trovare il bandolo della matassa, il cast soffre la poca originalità dei propri personaggi anche se alla fine è l'unica fonte di forte interesse:

Armie Hammer non è portato per divertire il pubblico con ruoli ricchi di azione ed ironia e questo lo si vede in ogni sua espressione, il suo talento sta nel recitare ruoli drammatici, lo ha dimostrato a più riprese prima con The Social Network e successivamente con J. Edgar.

La coppia di villain formata da Tom Wilkinson e William Fichtner è ben assortita e risulta molto affiatata, i loro personaggi regalano il giusto mix di cattiveria e ingegno il che li rende davvero difficile da non apprezzare.

Su Johnny Depp si potrebbe aprire un capitolo a parte, ogni personaggio interpretato nella sua lunga e brillante carriera è particolare e pieno di sfaccettature, la sottile ironia unita ad un carisma da prima donna fa dell'uomo una leggenda del cinema ed anche se il suo Tonto sembra un parente lontano di Capitan Jack Sparrow diverte ed intrattiene nel giusto modo.

Il taglio del budget ha causato chiaramente anche un minore impatto sull'aspetto visivo e questo era scontato, The Lone Ranger fa leva purtroppo solo sulle spettacolari ambientazioni da vecchio western e le scene che interessano la locomotiva non riescono a giustificare il comunque enorme budget di produzione, dove sono gli effetti promessi?

Molto affascinanti invece le musiche, il solito Hans Zimmer non sbaglia un colpo, un artista di grande talento che regala momenti di vero godimento risvegliando il pubblico dalla noia della seconda parte.

In conclusione The Lone Ranger floppa quasi sotto tutti i punti vista, da un western ci si aspetta realmente qualcosa in più in special modo se viene prodotto, diretto ed interpretato da coloro che hanno portato al cinema un franchise come quello di Pirati dei Caraibi.

The Lone Ranger purtroppo perde colpi dopo una primissima parte abbastanza promettente con un personaggio come quello dell'indiano di nome Tonto che regala grande intrattenimento e la voglia di vendetta del ranger solitario che cresce col passare del tempo, peccato per davvero.

Con il secondo capitolo nelle idee di casa Disney potrebbe essere il caso di mettere le idee in ordine e cercare di dare al pubblico qualcosa di mai visto prima....

di Frenck Coppola