[Recensione] The prestige – Christopher Priest

Creato il 21 febbraio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: The prestige
Autore: Christopher Priest
Editore: Miraviglia Editore
Traduttore: Fabio Gamberini
ISBN: 9788889993200
Num. Pagine: 446
Prezzo: 18,00€
Voto:

Trama:
Nel 1878 due illusionisti, Angier e Borden, si scontrano dietro le quinte di un sensazionale prodigio. Da quel momento la loro vita è segnata: in una ragnatela di trappole e sotterfugi arriveranno entrambi all’apice del successo, piegheranno la realtà al loro volere per cercare ognuno la rovina dell’altro, senza accorgersi di inseguire, allo stesso tempo, la propria distruzione. La presentazione, il colpo di scena, il trucco: questi i tre elementi attraverso cui si dispiega il romanzo. Angier reputa Borden colpevole della morte della moglie e fra i due inizia uno scontro a colpi di tradimenti. Si contenderanno i teatri, la bella Olivia e i segreti dei loro numeri. Ma ciò che interessa loro veramente è scoprire il più grande fra i trucchi: il trasporto umano. Per realizzarlo Angier si rivolge a Tesla, personaggio enigmatico che mescola sapere scientifico e dimensione fantastica. Il finale non consola, non pone fine ai dubbi fra reale e immaginario, fra inganno e illusione, fra unicità e doppio. Ai discendenti di Angier e Borden, marchiati da un’oscura eredità di segreti impronunciabili, resterà il difficile compito di ricomporre un puzzle di ricordi confusi. Ma la verità, a volte, dovrebbe rimanere nascosta.

Recensione:
Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film girato da Christopher Nolan – che io non ho mai visto – ma dopo aver terminato la lettura, mi sento di dire che era esattamente un tipo di storia adatta a un regista del suo stampo.
La narrazione parte con calma, senza nessuna frenesia, la cornice dell’introduzione è quasi una digressione che vuole creare un terreno per saggiare la pazienza del lettore e per abituarlo allo stile sottotono, che si manterrà fino alla conclusione, anche se non peccherà mai di suscitare scarso interesse.
La trama è un chiaroscuro di accadimenti che si intrecciano, si intersecano e si allontanano, i diari dei protagonisti ci raccontano vicende che a volte combaciano e a volte no; all’inizio tutto ci si presenta come se si trattasse di una storia piuttosto normale (anche se non banale), per poi offuscarsi mano a mano che si procede. Le tinte diventano fosche, i punti di luce si disperdono e assumono contorni sfumati, eventi che sembravano essere palesi vengono messi in discussione con un’abilità non elementare, restituendoci pagina dopo pagina uno specchio deformante che stranisce e meraviglia insieme.
I contorni della realtà si fanno labili, al punto da farci credere che ciò che stiamo leggendo non sia altro che una fantasia, eppure l’autore è riuscito a mantenere una sorta di terribile equilibrio in cui i personaggi si muovono con abilità, con sorprendente scioltezza, che rasenta il delirio pur non essendolo.
L’ultima parte del romanzo l’ho trovata fantastica, allucinante è stato il primo termine che mi è venuto in mente, impossibile scindere l’incubo dal sogno, l’ossessione dalla vita, e ovviamente il presente dal passato.
The prestige è un’opera sorprendente, che stupisce con effetto ritardato e senza ricorrere a mezzi secondari per enfatizzare le scoperte e i colpi di scena, il tutto viene affidato a una trama inquietante ed efficace, che rapisce forse un po’ tardi, ma che tiene incollati fino alla fine in un crescendo di attenzione e morbosa curiosità.
Lo consiglio vivamente a chi ama i libri surreali, a chi permette alla realtà di defilarsi e allentare le corde per far trasparire fantasmi e visioni, lo consiglio ai lettori che amano sperimentare e che non hanno paura di immergersi tra ombre e – è proprio il caso di dirlo – illusioni.


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