COVER ORIGINALE
accaduto qualcosa nel cimitero di Oak Grove, dove sto lavorando, qualcosa che va oltre la semplice violenza, che coinvolge i vivi e i dannati. Ho paura, perchè il senso di tutto ciò mi sfugge. Sono sempre più confusa, sopraffatta dalle circostanze e da un mistero che, invece di sciogliersi, pare diventare più fitto e più oscuro. Spero di trovare delle risposte, prima che tutto ciò possa uccidermi.Cosa penso: REGOLA NUMERO UNO: Mai ammettere la loro presenza. Non guardarli, non rivolgere loro la parola, non permettere che intuiscano la tua paura.
REGOLA NUMERO DUE: Non allontanarsi mai troppo dal terreno consacrato.
REGOLA NUMERO TRE: Stai alla larga da chi è accompagnato dai fantasmi… non ci si può fidare di loro.
REGOLA NUMERO QUATTRO: Mai, mai sfidare il destino.
Queste sono le regole con cui Amelia Gray ha convissuto per tutta la vita, regole impostole dal padre, da quando all’età di nove anni vide il suo primo fantasma, affinché vivesse la sua vita lontana dai pericoli che gli spettri portavano con sé: essi hanno fame di vita e sono capaci di risucchiare con il loro gelo la tua umanità.
Non è stato facile per Amelia seguire queste regole, ma c’è riuscita: non ha mai dato prova di sé, mai nessuno spettro si è accorto della sua capacità… fino adesso.
Lavorando al restauro di un antico cimitero, presto Amanda si ritroverà coinvolta, suo malgrado, nelle indagini di una serie di efferati omicidi, che per la loro particolarità e assomiglianza, richiamano degli omicidi avvenuti decenni prima sempre nello stesso cimitero.
Così si ritroverà a collaborare con il detective John Devlin, un uomo che racchiude in sé un’aura di mistero e di pericolo.
Amelia si sente subito attratta, ma sa per certo che deve mantenere le distanze da Devlin, perché se non lo farà infrangerà per la prima volta una delle regole del padre… REGOLA NUMERO TRE: Stai alla larga da chi è accompagnato dai fantasmi… non ci si può fidare di loro.
Per certi aspetti questo romanzo d’esordio della serie The Graveyard Queen, La Signora dei Cimiteri, mi ha ricordato parecchio la serie Harper Connelly di Charlaine Harris.
Innanzi tutto l’elemento in comune: il cimitero. Entrambe per lavoro passano la maggior parte del loro tempo nei cimiteri, certo, lavori diversi ma luogo comune.
In secondo luogo, entrambe hanno un contatto con l’aldilà: chi vede i fantasmi, in questo caso Amelia, chi rivive gli ultimi istanti della loro vita, Harper Connelly.
E infine, il fatto che entrambe le protagoniste si spostano da un luogo all’altro, dove è richiesta la loro “prestazione”: restaurare i cimiteri, Amelia, e avere un ultimo contatto con i morti, Harper.
Anche l’atmosfera creata è molto simile: qualcosa di lugubre, misteriosa… spaventosa.
E forse sarà perché la serie della Harris l’ho veramente apprezzata, sarà perché La signora dei cimiteri me la ricorda parecchio, o forse perché questo romanzo ha “un’anima” tutta sua – permettetemi il gioco di parole -, insomma, “The Restorer” mi è piaciuto.
A parte l’idea di fondo che l’ho trovata accattivante e a suo modo originale - sì è vero, non è la prima volta che leggiamo di fantasmi, ma se pur nella sua “ridondanza” questa storia ha una sua originalità -, a parte questo quello che più mi ha colpito è lo stile narrativo: la narrazione ha un fascino tutto suo, tanto da surclassare i contenuti in sé.
Non so come spiegarvelo meglio: l’autrice, scegliendo questo tipo di narrazione, lenta ma non estenuante, elegante ma non aulica, è come se abbia voluto mettere il lettore a proprio agio, preparandolo al progredire degli eventi, aumentando pian piano il tono della narrazione in un continuo crescendo di aspettative e di suspance fino ad arrivare al massimo della tensione narrativa e la conseguente “esplosione” degli eventi, che se pur attesi sono stati ugualmente una sorpresa.
La scelta narrativa della prima persona non poteva essere più che azzeccata: entrando nella testa di Amelia, noi viviamo in prima persona i suoi stati d’animo, vediamo cosa vuol dire mantenere una calma apparente fuori quando dentro di lei trema dal terrore più nero e siamo partecipi dei suoi sentimenti.
E anche gli altri personaggi a modo loro, chi meno chi più, vivi o morti, riescono a dare un contributo degno di nota a questa storia, che già di per sé è completa, perfetta, originale e coinvolgente.
Ed è con una certezza assoluta che mi permetto di CONSIGLIARVI la lettura di questo primo capitolo della serie La Signora dei Cimiteri.
Leggetelo, e non ve ne pentirete.
L'ho letto il... 31 Dicembre 2012GIUDIZIO: